La fotografia che si evolve.
Qualche tempo fa mi sono divertita a scrivere circa i primi Selfie e di come agli esordi fotografici iniziavano a sperimentare per ottenere la perfetta immagine.
Se avete voglia potete leggere il mio vecchio post cliccando QUI.
Oggi vi voglio mostrare come le cose cambino e come la libertà ed il divertimento possano invece far evolvere scelte e pensieri, non senza ostacoli però.
La scoperta di questa speciale fotografa di cui mi appresto a scrivere mi ha emozionato molto.
Il suo nome è
JULIA MARGARET CAMERON
il suo cognome prima del matrimonio è PATTLE.
Immagine dal web |
Una donna di alto rango e benestante. Figlia di un ufficiale inglese della British East India Company,
James Pattle e di Adeline de l'Etang
appartenente all'aristocrazia francese.
Nasce nelle zone limitrofe di Calcutta nel 1815.
Studia sia a Parigi sia a Londra.
In un periodo di convalescenza passato a Capo di Buona Speranza incontra, nel 1836, il suo futuro marito vedovo e di 20 anni più grande di lei,
Charles Hay Cameron.
Si sposano ed hanno 6 figli più 6 che vengono da loro adottati.
Dopo un periodo vissuto a Londra si trasferiscono sull'isola di Wight. Divennero i proprietari di una tenuta chiamata "Dimbola Lodge" e dove ora, divenuta un museo, sono esposti i suoi lavori in una mostra a lei dedicata.
Dopo circa 30 anni, il marito, per il suo lavoro di legislatore, deve tornare a Ceylon e lascia la donna a se stessa.
Lei si sente spesso sola e la figlia Julia le fa un regalo speciale, una camera fotografica in legno e lastra di vetro.
Grazie ad essa riesce a distrarsi ed essendo una donna colta e con amici facoltosi, studia alcune tecniche che iniziavano ad essere sperimentate in quel periodo di epoca Vittoriana.
Conobbe così la "dagherrotipia e la "calotipia" e tutto ciò che ne seguì dei vari procedimenti.
In quegli anni era molto importante avere risultati estremamente veritieri.
Quindi si provava di tutto al fine di ottenere elaborazioni perfette e senza difetti o disturbi di focalizzazione.
Le richieste specifiche per chi lavorava in quel campo era di ottenere l'immagine il più fedele possibile alla realtà.
Julia Margaret impara a padroneggiare le immagini ma la sua idea di fotografia era molto diversa.
La sua diviene una grande ossessione. Tanto da trasformare un pollaio in un laboratorio fotografico, la "Glass House".
Quando ebbe tra le mani la sua immagine riuscita di una bambina bellissima chiamata Annie che viveva nella sua proprietà,
Immagine dal web |
fu talmente felice da volerla mostrare ovunque si dirigesse nella sua casa, con eccitazione e gioia immense e grandemente espresse.
Così iniziò le sue sperimentazioni ottenendo sempre più buoni risultati.
Lei però non desiderava imprimere realtà, la sua idea era creare immagini romantiche e sognanti. Probabilmente ispirandosi all'arte preraffaellita.
Immagine dal web |
Erano perlopiù ritratti che lei metteva in pose particolari e di fantasia, molte delle quali sembravano opere ispirate dal grande artista Waterhouse.
Immagine dal web |
Inoltre a lei non interessava avere riconoscimenti.
Quindi incominciò a lavorare in modo diverso.
La sua era una decisa scelta di immagini avvolte dalla foschia, come se delle zone non dovessero essere estremamente a fuoco. Dovevano avere un'aria poetica e le figure erano vestite ed avvolte da drappi, fiori, sciarpe, mantelli, addirittura le pose, i luoghi e le pettinature erano stabilite da lei.
Nulla era lasciata al caso.
Immagine dal web |
Mi ha emozionato proprio questo. Il suo voler essere libera, fuori dagli schemi, originale e mai statica.
In una parola "creativa".
Ebbe dissensi molto forti proprio perché in tanti non compresero che la sua era una scelta. Quel modo di trattare l'immagine era voluta ed invece in tanti la criticarono asserendo che le sue foto fossero colme di errori e quindi imperfette.
Nessuno comprese nell'immediato ciò che cercava di ottenere e cioè foto particolari dove l'espressione del proprio modo di vedere un'immagine era implicita personalità artistica.
Lei stava inventato la fotografia d'arte.
Aveva un talento naturale ed utilizzava, con grande conoscenza, particolari tecnici, usandoli a proprio piacimento ed ottenendo esattamente la foto desiderata ed immaginata.
Persino il suo caro e famoso amico poeta Alfred Lord Tennyson volle farsi immortalare da lei. Addirittura la scelse per illustare con le sue foto un proprio componimento chiamato
"Idylls the king".
Immagine dal web |
Lentamente divenne sempre più nota e le sue immagini, quasi sempre di figure e ritratti, furono richieste anche da molti personaggi famosi dell'epoca.
Alcune furono scene di teatro.
Immagine dal web |
Immagine dal web |
Fu la prima donna ad essere ammessa alla Royal Photographic Society.
La corrente del Pittorialismo che ne seguì la si deve a lei ed alla sua fantastica genialità.
Bene amici spero che vi sia piaciuto il fare la conoscenza con questa fantastica artista.
Soprattutto spero di avere il coraggio e la possibilità di realizzare una mia piccola idea che è il motivo per cui ho scelto di scrivere questo post. 😉
A presto ed un grosso abbraccio a tutti voi. Ciao.
Un' autentica artista innovativa.
RispondiEliminaSono curiosa di vedere cosa pensi di realizzare tu, sicura che la tua arte sarà all'altezza di JULIA MARGARET CAMERON.
Verissimo Cristiana, lei è davvero come la descrivi.
EliminaCredo che la mia idea non sia quella che tu hai immaginato cara Cri. Inoltre non sono certa della sua realizzazione perché l'esito non dipende solo da me. Vedremo. 😉
Grazie di cuore! ♥️
Grazie Pia è una fotografa che non conoscevo affatto.
RispondiEliminaGrazie a te Daniele, felice di averti fatto conoscere qualcosa di nuovo per te. Ti abbraccio forte.
EliminaGrazie Pia ho letto con passione e ho ritrovato tanto nel leggere e anche del mio vivere
RispondiEliminala libertà, la voglia del bello e di non accontentarsi già dell accettabile
ho sviluppato anch'io tempo a dietro in bianco e nero tante foto ma non ero tagliato per questa cosa un'amica mi disse sarà meglio che tu faccia il chimico
È vero Andrea, importantissima è la passione che ci mettiamo nelle cose che vogliamo realizzare.
EliminaAnche se per te non ha funzionato l'essere un grande fotografo, sono certa che come chimico hai saputo farci molto bene. Ed ora con la passione per la natura. Le foto delle tue piante, nel luogo in cui vivi e curi con amore ne sono la dimostrazione.
Un grosso smack! Grazie!
Arte :uscire dagli scemi prefissati..da altri ..e crearne di nuovi tuoi...
RispondiEliminaCiao
Esattamente Tissi, proprio così. 😉
EliminaTi abbraccio, grazie.
Non sapevo nulla di questa grande artista della fotografia. Le donne vengono sempre dimenticate. Molti non sanno, per esempio, della grande pittrice Artemisia Gentileschi. Grazie per aver scritto di lei.
RispondiEliminaL'arte è colma di donne grandiose.
EliminaLa vita di Artemisia è stata particolare e difficile.
Se vuoi puoi curiosare in un mio vecchio post dove ho mostrato uno dei suoi lavori in una foto da me scattata. Visti dal vivo i suoi lavori sono strabilianti.
Questo il link: https://mondodarte.blogspot.com/2016/12/profumo-notturno-darte-napoletana.html
Grazie a te di cuore Caterina. Ciao.
Ignoravo l'esistenza di questa grandissima artista. Grazie Pia!
RispondiEliminaGrazie a te Mariella perché hai gradito.
EliminaBuon fine settimana!!!
Interessante, interessante davvero! Guardando le sue fotografie oggi, la prima impressione è proprio quella di una grande artista che cercava di esprimere se stessa, la poesia della sua anima. La continua ricerca, il coraggio di sperimentare sempre, guidano la creatività a fare grandi cose, quando c'è il talento.
RispondiEliminaBuon sabato Pia, un caro saluto, Stefania
Effettivamente il talento è fondamentale. 😉
EliminaGrazie di cuore Stefania, contentissima che ti sia piaciuto.
Felice Sabato e Domenica a te, ti abbraccio forte.
Bellissimo post, sai quanto ami la fotografia..ma ora sono molto più curioso di sapere cosa bolle in pentola!!! 😘
RispondiEliminaConosco bene la tua bravura Franco. 😉
EliminaIn realtà non sono certa di realizzare la mia idea. Se l'ho accennato è solo per far comprendere il perché del mio argomento.
Si vedrà, grazie mille! Buon fine settimana! 😙😗😙
Ciao Pia, avevo sentito parlare di Julia Margaret Cameron come una pioniera della fotografia ma non conoscevo la sua storia, personale e artistica, è stato un enorme piacere scoprirla e soprattutto è stato un piacere leggere la sua biografia in quanto l’hai scritta meravigliosamente.
RispondiEliminaTutto è poesia, l’accostamento ai preraffaelliti (le foto in posa ricordano le opere di Waterhouse e Rossetti, cosa che hai sottolineato) e l’incontro con Tennyson mi riporta alla “Lady of Shalott” di Waterhouse che ne traccia un ritratto intenso e,col senno di poi, “fotografico”.
La genialità di quest’artista emerge ulteriormente se pensiamo che la fotografia è nata per ritrarre la realtà, questo ha portato la pittura a cercare nuove strade, è incredibile pensare che la Cameron riesce a guardare “oltre” il proprio tempo proiettandosi in un futuro lontano, pensare di creare una “sceneggiatura” con la fotografia, in quegli anni, è pura follia.
Se prendiamo in considerazione la nascita della fotografia e lo smarrimento momentaneo della pittura che si deve reinventare (grazie a questo la pittura si evolve e da vita alle incredibili “invenzioni” che ne seguiranno) quello che decide di fare la nostra fotografa è impensabile, ma la grandezza di certi artisti è data proprio dal fatto che sanno “vedere” dove i propri contemporanei non osano nemmeno immaginare.
Bellissimo articolo, grazie.
Un abbraccio, buona serata.
Buongiorno Romualdo.
EliminaAvevo sentito parlare di lei ma non la conoscevo, pensa che non sapevo anche come si scrivesse correttamente il nome.
Ma per vari motivi mi aveva incuriosito. È bastata una ricerca approfondita, non facile a dir la verità e sono riuscita a conoscerla meglio.
Hai compreso molto bene il tutto ed hai aggiunto un punto che amo da sempre.
Quell'andare "oltre" le cose. Parola, pensiero ed atteggiamento che amo di più sin dai miei esordi in blogger; al quale, ai tempi, ho dedicato il titolo di un post descrivendo uno dei miei preferiti artisti. 😉
Grazie di cuore, il tuo intervento è sempre pronto, intelligente e gradito. Abbraccio ricambiato fortemente. Ciao.
è una meraviglia questo post cara Pia: è sorprendente come queste foto in bianco e nero siano più espressive di molti inutili selfie che facciamo oggi!!!
RispondiEliminaUn bacione
Ciao Luigi!
EliminaGrazie, mi fa molto piacere che tu abbia tanto gradito.
In effetti io non è che li sopporto tanto questi selfie...
Ahahahah... non hai torto.
La Cameron infatti adorava molto i ritratti, forse già aveva compreso tutto circa i selfie... ahahahah... 🤣😂
Abbracci e baci!