Invito ad un evento nel mio amato Sannio

 

Nei prossimi giorni eventi e feste tradizionali torneranno ad allietarci anche se con le dovute precauzioni. 

Nelle zone del beneventano, che è la mia città, ce ne sono sempre state molte ed oggi voglio portarvi in un luogo bellissimo chiamato Castelvenere. 

A circa metà strada tra Benevento e Caserta e ubicata nella bellissima Valle Telesina. 

Ma a parte la ricchezza floristica e faunistica che attornia il luogo bisogna porre l'attenzione su ciò che viene fuori da studi e ricerche. 

Qui troviamo un sito importantissimo tra i più antichi e meglio conservati, sto parlando di resti abitatativi, umani, animali e vari oggetti risalenti alla preistoria, più precisamente all'età neolitica. 

Una palafitta dove si notano molto bene i vari elementi strutturali che lo compongono. Davvero molto interessante e da conoscere. 

Da segnalare anche la Chiesa di Santa Maria della Foresta, situato nel borgo omonimo. É stata costruita sui resti di un tempio basiliano. 

Sicuramente il merito è dei Longobardi e sembra che il tempio fosse dedicato a Venere. Ma non vi sono dati certi. 

In effetti il termine basiliano deriva da "Ordo sancti basilii", una denominazione creata dalla curia romana per indicare il gruppo monastico italo - greco dove i riti erano quelli appunto greci dei conquistatori bizantini. 

In seguito sorse l'attuale chiesa voluta dal vescovo S. Barbato dove qui nacque e che ebbe il merito di convertire la popolazione dei Longobardi al Cristianesimo. 

Testimonianza di tutto ciò la troviamo sul muro frontale dell'edificio dove vi è incastonata un'antica croce bizantina, unica superstite di altre andate perdute e soprattutto della splendida, antica tavola con il ritratto della Madonna Theotocus, sempre di origine bizantina. 

Il nome Castelvenere era un tempo "Véneri" forse proprio dovuto al tempio preesistente dedicato a Venere ma è più certo che sia dovuto al nome del Casale "Castrum veneris" in seguito "Venieri" risalente al 1308. 

Tra il il 1151 ed il 1460 fu dei feudatari Sanframondo di origine normanna. In seguito divenne proprietà dei Monsorio che vi costruirono una tenuta ed un castello. 

Immagine dal web 

Nel 1638 il feudo fu venduto al Duca Carafa, Conte di Cerreto. 

Quindi i nomi successivi furono "Castel Veneri", "Castello Venere", "Castelvenere". 

Purtroppo una delle tre torri della costruzione medievale chiamata "Torre Venere", la più importante, è crollata nel 2006 è stata poi ricostruita interamente. 

Sorge su tufi provenienti dalle attività vulcaniche del Roccamonfina, dei Campi Flegrei e dei Somma - Vesuvio. 

La caratteristica principale di questo luogo, però, è quella dei magnifici vigneti anche secolari. 

La produzione dei vini è tra i più pregiati del nostro Sannio. 

Per questo motivo voglio invitarvi all'iniziativa nata da qualche hanno e che si farà anche nei prossimi giorni. 

Ecco l'attuale locandina. 

La location che ci ospiterà appartiene a 

Simone Giacomo. 

La sua cantina è situata in una zona di Castelvenere chiamata "le grottole". 

In particolare si tratta di un antico fossato costruito per difendere il borgo seicentesco dove, in seguito, furono ricavate cantine scavate in roccia di tufo con aperture chiamate "oculi" atte al ricambio d'aria, per illuminare gli ambienti e da dove si faceva cadere l'uva pigiata. 

Quindi di tipo Ipogeo. 

Ma il proprietario ha voluto mettere in relazione le antiche tradizioni vinicole con la sostenibilità ambientale, utilizzando nuove tecnologie per il risparmio energetico. 

Il progetto architettonico quindi è di tipo contemporaneo, con una fantastica entrata a vetrate. 

Su progetto di
 Raffaele Moccia
Immagine dal web 

Entrando si troverà una grande sala per la degustazione e lungo percorso si uscirà sul tetto - giardino dove potremo ammirare il panorama magnifico di Castelvenere e dove potremo ammirare, in tutta la sua bellezza, il profilo della famosa "Bella Dormiente".  

In una delle sale verrà anche allestita una collettiva d'arte contemporanea di vari artisti tra i quali sarà esposto anche un mio lavoro ed una nuova personale del maestro Gioseph Izzo di cui vi ho già scritto qui. 

Quindi se vi trovate dalle mie parti ma anche se volete scoprire nuovi luoghi da visitare, non potete mancare a questo particolare evento. 

Grazie a tutti, ciao.