Chi mi segue

L'Oscuro Uni

 

Nella notte più temuta dai buoni non si può evitare di avere paura. 

Stanotte il tempo troverete per scoprire il male, ma... 

Il male è contrastato dal bene. 

Avrete coraggio, saprete affrontare questa serata temibile oltre misura? 

O perirete, vi farete sconfiggere da esso. 

Allora mostrate il vostro valore e se avete coraggio leggete la mia storia magica, fatata forse. Scoprirete qualcosa che nessuno più vi toglierà... 

Affrontate la notte, siate  temerari e restate svegli. Il mio racconto vi sosterrà , forse... 

☠☠☠💀💀💀BUUUUUUUUU! 💀💀💀☠☠☠


Immagine privata vietata ogni riproduzione 


" Non è facile vivere nei boschi. 

Non si hanno molte delle comodità provenienti dai luoghi più abitati. 

Manca l'acqua, da prendere in un pozzo poco vicino ogni giorno. I servizi igienici, le cose di prima necessità sono quasi negate. 

Ma si vive bene, nonostante tutto. 

In lontananza un magnifico lago si staglia felice e giocondo, luminoso e limpido. Lì si riposa Giun dopo una lunga giornata di lavoro. 

I genitori sono sempre via e lui si occupa della casa tenendola ordinata e pulita, provvedendo anche a preparare il pasto serale per tutti. 

Siamo in pieno autunno. La legna è accatastata accanto al grande camino. Giun ha pensato bene di anticipare il taglio della legna, il freddo gelido è ormai alle porte. 

Ma lui spesso si sente solo. Vorrebbe conoscere gente nuova, fare lunghe chiacchierate, tenersi informato, ridere e scherzare sempre, ma non può. Solo nei giorni stabiliti si scende in paese per divertirsi in un piccolo bar con pochi amici della sua età. 

Ha 17 anni. Chissà cosa prevede per lui il futuro. 

Ma si annoia tanto, non è felice. Così, per perdere tempo e provare il suo essere indomito e coraggioso, senza farsi vedere né sentire, esce di notte ed esplora zone del bosco davanti alla sua dimora, prima del grande lago. 

La luna a volte illumina il sentiero, altre volte il buio nasconde ogni cosa. 

Quella sera però sentiva una forte angoscia. Non comprendeva bene il perché. 

Uscì di nascosto anche stavolta, non sapeva ancora cosa gli sarebbe accaduto. 

Intraprese un sentiero che non aveva mai percorso. A lui non importava, anzi era ciò che voleva. Più avanzava e più l'angoscia aumentava. 

Intanto tutto il sentiero era coperto da sassi scuri, talmente scuri che non si notavano i contorni. Un'insolita nebbia si alzò molto lentamente ma non saliva in alto, restava ferma tra i sassi e i suoi fianchi. 

Notò in lontananza un luccichio, che in tutto quel buio era strano, anzi stranissimo. 

Con coraggio continuò a camminare proprio verso quella luce. 

Un lamento e poi un urlo, straziante.

No non era un urlo, magari un verso, come di animale ma diverso. Provò, nel sentirlo, un brivido intenso e continuo. Il lamento lo avvertiva forte, sembrava vicino e poi di nuovo quel luccichio, proprio davanti a sé. Ma cos'era? 

Tutto scuro, nero come la pece con un unico corno che divenne di brace al suo cospetto, lì, proprio sulla sua testa. 


Immagine privata vietata ogni riproduzione 

Quel fuoco illuminò ogni luogo intorno e la sagoma si stagliò davanti a sé in tutta la sua possanza. Era come un magnifico purosangue, un cavallo con un corno di fuoco. 

In pratica, dai racconti che aveva sempre ascoltato, sembrava proprio un grandioso Unicorno ma oscuro, terrificante, impressionante, un essere fatato completamente di un non colore mortale. 

La sua angoscia ormai era fuori controllo e Giun la sentiva tutta. 

Nel momento stesso in cui ci fu il contatto, una voce di potenza estrema scaturì fuori da un vortice di nebbia oscura: 

- Sei al cospetto dell'oscuro Uni,

  l'essere più terrificante esistente nell'universo, colui che può distruggere tutto ciò che si conosce e che non si è a conoscenza. L'origine e l'essenza del male puro e che della purezza è il contrario senso. 

Distrutta sarà la vita e l'esistenza di chi o cosa ne verrà a contatto. La volontà del male dipende esclusivamente da lui! - 

Dopo di che l'urlo straziante divenne rabbiosamente intenso. E Giun stava rischiando la pazzia nell'ascoltarlo. 

Poi, improvvisamente un silenzio, intenso, quasi assordante. 

L'oscuro Uni ora era immobile e la luce emanata dal corno si affievolì, ma non abbastanza da non illuminare tutto intorno. 

Così Giun ebbe il tempo di osservare quel che aveva davanti e comprese che il motivo di quel terribile angosciante lamento era dovuto ad uno squarcio sul dorso dell'animale, alla base di una delle ali che possedeva. 

Uni si avvicinò a Giun e l'avvertì con una voce tale da non dare scampo alla paura: 

- Nessuno può vedere Uni senza conseguenze. Tra le più terribili e temibili. Sarai attraversato, con tutta la tua famiglia, da tragedie immense, carestie e flagelli. Non potrai salvarti e la follia distruggerà ogni tuo angolo di pensiero. Ormai sei senza speranza. - 

Giun però continuava a provare quella sensazione di angoscia, sentiva tutto il dolore e la sofferenza dell'unicorno ferito. Era strano ma era così.  Mise da parte la sua paura e dalla sua flebile voce si udì: 

- Cosa ti ha ferito lacerandoti in quel modo? - 

L'essere fatato si sorprese. Non aveva mai conosciuto qualcuno che avesse un tale coraggio da voler parlare con lui. 

- Nel mio ultimo terribile scontro sono stato colpito oltre misura, di solito guarisce grazie al mio infinito potere ma, non so perché, questa lacerazione dolorosa non vuole ricostituirsi. - 

Il ragazzo lo guardò fissandolo a lungo. 

Gli occhi di fuoco erano colmi di sofferenza e si leggeva una rassegnazione struggente. 

Quel che non sapete è che Giun era amante di ogni essere volante della terra. Tutti i volatili lo conoscevano e lo amavano perché lui, se ne vedeva uno sofferente, lo portava con sé e lo accudiva fino alla sua completa guarigione per poi lasciarlo libero. 

Era tanta la sua conoscenza in campo medicamentoso da aver creato un unguento capace di guarire ogni ferita, soprattutto per ciò che concerne le ali. 

Così, senza rifletterci, perché di buon cuore, si offrì di aiutare Uni che non trovando altro rimedio, seppur riluttante,  accettò. 

La ferita fu infine fasciata e senza alcun segno di riconoscenza il potente unicorno corse via lasciandolo solo, avvolto in un buio spettrale. 

Giun si diresse verso la sua dimora, ritrovò la strada giusta del ritorno nonostante l'oscurità, steso sul suo letto si convinse di aver fatto uno strano sogno e si addormentò. 

Il giorno dopo riprese la sua vita di sempre. 

Ma quell'angoscia terribile provata in quella strana notte non lo abbandonò più, anzi aumentava giorno dopo giorno. 

Cercava in tutti i modi di distrarsi per non pensarci. 

Giovane e forte, si era addirittura innamorato di una splendida fanciulla che aveva conosciuto in paese in uno dei giorni di svago. 

Lei era leggiadra delicata e non smetteva mai di sorridere. 

Il problema è che viveva al di là del lago, troppo lontano dal suo piccolo mondo. 

Aveva poca speranza di arrivare al suo cuore anche perché lui era povero mentre lei ricca e colma di privilegi dovuti al suo rango.  

Quindi alla strana angoscia si aggiunse quella del suo amore senza alcuna possibilità. 

Nel frattempo crebbe, divenne un giovane forte, coraggioso e bello, oltre che di buon cuore. 

Ma la sua famiglia subì terribili eventi. 

Entrambi i genitori avevano contratto una terribile malattia, rara e non conosciuta. Nessun medico, anche il più facoltoso,  aveva trovato un giusto rimedio. 

Ormai la sua vita era diventata di una tristezza senza fine. Accudire i genitori malati, portare avanti la casa e tutti i lavori che prima erano nelle mani dei suoi cari. Accudire gli animali, e il raccolto. Andare in città per poter guadagnare qualcosa vendendo ciò che poteva, frutto dei suoi pochi possedimenti. Non aveva più tempo per divertirsi e parlare con coetanei e gente del paese. Sempre di corsa, sempre più difficile, tutto sulle sue spalle. 

Dopo altri pochi anni ci fu una devastante piaga che afflisse l'intera popolazione del suo piccolo mondo. Uno strano pulviscolo copriva i luoghi in cui vivevano e la luce a mala pena riusciva ad attraversarlo. In questo modo i raccolti non andavano avanti, tutto sembrava non voler vivere. La gente andava via in cerca di luoghi migliori per sopravvivere. Lui non poteva. I genitori non avrebbero retto, erano troppo deboli per affrontare un lungo viaggio. 

Per fortuna c'era il lago. 

In quel luogo ogni cosa era sempre bella, limpida e luminosa. Chissà perché. 

Così mai rinunciava al suo poco tempo di serenità da passare lì. 

Continuava, nel frattempo, a sentire quella strana sensazione che sembrava crescere tutte le volte che passava nei pressi del sentiero oscuro nel bosco. 

Una sera gli ritornò in mente ciò che aveva vissuto come in un sogno. Si ricordò delle terribili parole e si rese conto che, dopo quell'incontro, molte cose allora a lui predette erano realmente avvenute. 

Non capiva perché, come non capiva come mai provasse sempre ed ancora quell'angoscia, un dolore sempre più acuto, una strana tristezza. 

Mentre rifletteva, chissà come, paragonò quel che sentiva con quel senso di forte mestizia mentre pensava al suo amore disperato per colei che purtroppo non avrebbe mai potuto avere, almeno così sembrava. 

Una folgorazione che gli fece prendere una forte decisione. Decise di tornare in quell'oscuro luogo. Ora sapeva cosa fare. 

Quella notte stessa, una notte senza luna, una notte che coincideva con la fine di quel mese. Era la notte compresa tra il 31 Ottobre ed il 1 Novembre. 

S'inoltrò di nuovo in quel sentiero. 

L'oscurità lo avvolse molto presto e la nebbia impenetrabile e senza luce non gli dava alcuna possibilità di scorgere qualcosa, qualsiasi cosa. 

Ma lui si fece guidare da quella terribile angoscia che aumentava, aumentava, aumentava... 

Un turbine di vento feroce scese dall'alto, arrivò con tutta la sua ferocia e di nuovo quel corno di fuoco. Uni era lì che lo fissò con uno sguardo colmo di rabbia. Poi tutto si fece quiete, lo aveva riconosciuto. 

Con una voce dal suono indecifrabile disse: 

- Perché sei qui. 

 Saresti dovuto impazzire, nessuno sopravvive tanto dopo avermi visto. - 

Questa fu la risposta di Giun: 

- Dimmi cosa ti affligge, lo so, lo sento. In qualche modo sono legato a te. Come mai fingi di non saperlo? 

 Sei scosso da qualcosa che non conosci perché non è nella tua natura. Tu sei il male assoluto e non puoi provare quel forte sentimento che tutti chiamano amore. Ecco perché sei angosciato ed io sento la tua stessa oppressione perché anch'io soffro della tua stessa disperazione. 

 Sei innamorato. Credevi fosse solo desiderio, sei abituato al possesso senza legami. Invece il tuo dolore acuto è dovuto all'amore impossibile per una creatura che non potrai mai incontrare. È così, vero Uni? - 

Non poteva crederci, come poteva un essere così insignificante comprendere tutto con tale chiarezza. Lui il potente Oscuro Signore degli Unicorni, lui che non poteva fallire era davanti all'impossibile. Quel suo sentimento lo aveva indebolito, lo sapeva, ma non credeva in questo modo. 

In realtà era proprio così. E lo spiegò a Giun. 

Era innamorato dell'Unicorno Luminoso. Lei era il suo opposto, non poteva e non doveva accadere ciò, eppure era così. 

Infatti per questo si era allontanato dal suo mondo, dal suo regno. 

Non sapeva cosa fare, non trovava soluzione. 

Il giovane poi lo aveva aiutato e per la  prima volta aveva provato gratitudine, ecco perché non aveva avuto il peggio delle cose infauste predette. 

Lui stava perdendo la sua forza, lui stava cambiando. 

Nel frattempo si avvicinarono al lago. 

Quel posto che per Giun era pace e serenità, ora sentì che lo stesse addirittura proteggendo. 

Improvvisamente una luce dall'acqua limpida salì, fuoriuscì spumeggiante una figura di una bellezza infinita mentre dall'alto un vortice scuro scese e da esso scaturirono esseri orripilanti, urlanti e... di nuovo quella voce terribile: 

- Uni! 

 Cosa  stai facendo? Ti rendi conto di ciò che stai provocando? Una frattura, una incontenibile frattura! - 

Con gran fragore si riavvolse su di sé, e si allontanò come se non riuscisse a contenere la sua rabbia. 

La figura rimasta a contrastare il male infine si avvicinò lentamente alla sponda. 

- Non abbiate paura di me. Sono qui perché voglio spiegarvi. 

 Uni sta provocando una terribile frattura e se non torna  al suo vero essere interiore, potrebbe compromettere l'equilibrio esistente tra il bene ed il male. 

 Non ho soluzione purtroppo. L'unico che può aiutarvi é il saggio albero del profondo bosco. Già sa e vi sta aspettando. Lo riconoscerete dal suo strano aspetto, metà rigoglioso e metà completamente spoglio, arido, praticamente morto. 

 Cercatelo insieme, perché quel qualcosa che vi unisce gli infonderà fiducia. Solo così vi risponderà, solo così avrete il suo aiuto. - 

Aggiunse: 

- Grazie Giun del tuo farmi compagnia, tutto il lago ti è riconoscente. 

Non dimenticarti mai del lago. Addio. - 

Dopo queste ultime parole la magnifica figura sparì come era arrivata. Il dolce silenzio ritornò su quelle acque, in quel luogo. 

Uni non perse tempo, prese su di sé Giun e volò sul bosco. Sapeva di un luogo profondo e scese per cercare più da vicino. 

- Eccolo! - Esclamò Giun. 

L'albero era immobile ma quel forte sentimento di angoscia che univa entrambi i due esseri al suo cospetto lo scossero. 

Occhi profondi contornato da rughe altrettanto profonde si aprirono. Era vivo! 

Non ci fu bisogno di fare domande. 

Una voce scaturì da quella corteccia antica: 

- Benventi. 

 Non ho da darvi soluzioni facili al problema. 

 Sappiate che l'amore deve essere sempre ricambiato. Altrimenti perisce. 

 L' unico modo per controvertire l'inevitabile distruzione è quello di affrontare l'Unicorno fatato di luce. Ma esso si avvicina e si fa vedere solo se riconosce un'anima pura. 

 Uni tu sai dove puoi trovarla ma sappi che dal tuo scontro dovrai perire. Lo comprendi questo? Sei disposto a tutto ciò? Perché l'unico modo è che tu sia estremamente malvagio e lei estremamente di pura bontà. - 

Ed ancora: 

- Riuscirai ad essere pronto all'imminente sconfitta per il bene ed il male comune? 

 Dal tuo esito dipendono le sorti di tutto l'Universo resistente. Ed anche la vita di chi ami. 

 L'equilibrio attende. Andate ora, correte, forza! - 

Raggiunto il luogo al di là del grande lago, nascosto ed impenetrabile ai più, Giun si accorse di trovarsi nel regno della sua amata. 

Il suo cuore balzò fuori dal petto quando la vide. Era proprio davanti a sé, tutta l'angoscia provata finora sembrò svanire nel nulla. Dallo sguardo di lei comprese quanto il suo amore fosse ricambiato. 

Volevano correre l'una tra le braccia dell'altro ma qualcosa li bloccò. 

Il grandioso Unicorno di luce era accanto a lei e riconobbe in Giun la bontà ed il buon cuore. Sapeva già quale fosse il suo destino e si stava preparando da tempo a quel terribile scontro. 

Improvvisamente un balzo da parte degli Unicorni che si allontanaro per raggiungere il centro dell'immenso lago. 

Erano l'uno di fronte all'altro. 

Lui stava per perdere il controllo, il vederla aveva riportato a galla quella forte angoscia di amore impossibile mista a rabbia che ora sconvolse tutto il suo essere. Decise di prendere da questo tutto il suo potere e concentrò in quella rabbia tutta la sua malvagità. 

Improvvisamente vedemmo scaturire dai loro corni un raggio di fuoco e lapilli da lui e di luce abbagliante e penetrante da lei, lo scontro provocato dal contatto dei due fasci, fece cadere i due giovani che attendevano lontano, sulla sponda. Tutta la terra tremò. Così forte che si sradicarono alberi e si sbriciolarono montagne. 

Dalle acque del lago scaturì un lampo luminoso che si unì ai due, come anche dal buio vortice proveniente dall'alto un lampo scuro. Si vide in lontananza una croce al centro, così potente nell'impatto da non poter essere spiegato. 

Durò pochi istanti, tutto accadde fino al raggiungimento di uno scoppio e poi più nulla. Solo il silenzio. 

Al centro del lago una nube scura e bianca avvolse ogni cosa. 

Erano in attesa ma non successe nulla. 

Cosa era accaduto? 

Giun e la sua amata si guardarono scossi. 

Lei aveva una sguardo innamorato e fiero. Sapeva che il valore del suo Giun ora gli avrebbe permesso di portarlo al cospetto del padre, che avrebbe certamente acconsentito alla loro unione. 

Ma ora erano entrambi preoccupati per i loro amici. 

Erano periti? 

Il loro sacrificio sarà ricordato per sempre. Questo era certo. 

Attesero a lungo e non vedendoli arrivare stavano per voltarsi, pronti a tornare alla loro vita. 

Ma improvvisamente un fragore. 

Le nubi si dilatarono... 

Intorno solo colori, miliardi di colori e luci di bellezza straordinaria. 

Il sole stava sorgendo al nuovo giorno, era il 1 Novembre finalmente! 

Dal disco di fuoco ecco correre verso di loro due magnifici Unicorni dai colori infiniti. 

Felici e scossi da ciò che era accaduto. 

Non potevano perire, non per tutto ciò di cui ha valore la purezza. Sia che fosse purezza del male, sia che fosse purezza del bene il loro equilibrio è retto dalla forza, la bellezza, l'indomito coraggio e la volontà di salvare ogni cosa.

 Ma più di tutti è l'amore che non potrà mai perire né potrà mai essere sconfitta dall'odio e dal male. 

L'amore che è fatta di mille colori e che ora sarà impresso per l'eternità in questi due unici esseri al mondo. Dalla loro unione chissà... 


Inutile dire che nelle storie fantastiche difficilmente può esserci fine spiacevole. 

Solo, ora vi chiedo: 

Che cosa accadrà ai due giovani? 

Vi ricordate dei genitori di Giun. Saranno guariti? 

La terra ha ripreso a dare i suoi frutti e la luce avrà avuto la meglio sullo strano pulviscolo? 

Non sempre tutto è come appare. " 


Grazie a tutti, ciao. 


Pia. 


 Racconto di proprietà privata. Vietato copiare o riprodurre in ogni modo. 

Commenti

  1. Una storia d'amore davvero particolare e nonostante il buio, vince il bene. Una metafora di quel che il mondo intero sta subendo. Ce la faremo a fermare il pulviscolo? Speranza e resistenza! Un abbraccio e buona notte di Halloween!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Mari! Tutto esatto...
      Buuuuu...
      Ti son piaciute le due immagini?
      Buona notte di Halloween a te! Buuuuuu... ahahahah!

      Elimina
    2. Si che mi sono piaciute. Fantastiche e perfette per l'occasione😉

      Elimina
    3. Esattamente... ahahahahah...
      Grazie e Buuuuuu...! 😘

      Elimina
  2. Una favola davvero avvincente dove gli elementi eterni la fanno da padrone, come sempre è stato, come sempre è e sarà fino alla fine. Complimenti Pia.
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo pienamente con te Sinforosa. Grazie di cuore.
      Un grosso smack! 💖

      Elimina
  3. Letto solo ora che è passato Halloween…. PAURAAAAA e interesse per questo piacevole racconto.
    Complimenti.
    Un abbraccio
    enrico

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahahahah... se la leggevi nella notte di Halloween... buuuuu! 💀🤣😁💀
      Dai è solo un piccolo divertimento scritto e ti ringrazio tanto delle tue parole.
      Ti abbraccio fortissimo, ciao Enrico!

      Elimina

Posta un commento

I vostri preziosi pensieri siano i benvenuti. Grazie.
Tutti i miei scritti sono privati.
Vietato riprodurli senza il mio permesso.