Giochin giocando: dedica al grande Eduardo
Da YouTube
Il mio giochino di oggi è molto semplice.
Ispirato dal post di Mariella che, nel suo blog
Doremifa-sol, libri e caffè ,
ha oggi dedicato ad un grande del teatro, Eduardo de Filippo,
Doremifa-sol, libri e caffè ,
ha oggi dedicato ad un grande del teatro, Eduardo de Filippo,
Vorrei che tutti noi provassimo a cercare frasi di lui o poesie o qualsiasi altro aneddoto e postarlo tra i commenti.
Sicuramente verrebbe fuori una grande opera-dedica da parte di chi lo conosce e lo apprezza.
Mi piacerebbe tanto, quindi se potete aiutatemi.
Grazie in anticipo a tutti voi.
La mia frase, ripetuta in casa da parte dei componenti della mia famiglia compreso gli zii, è questa:
...“L’ammor’ è na cosa
c’addora di rosa…
ca rosa nunn’è
nduvina ched’è?”...
Ciao.
Cara Pia, stai parlando di un campione, una che della vita ha portato il teatro alle stelle.
RispondiEliminaCiao e buona domenica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Verissimo Tomaso, uno dei pochi grandi.
EliminaFelice e serena Domenica, smack! Grazie!
Eduardo è un Gigante. Eduardo ha detto nelle sue opere tutto ciò che c'era da dire. Lo amo profondamente, me lo ha fatto amare mio padre fin da che ero piccola. Amo tutta la sua immensa produzione, ma nel mio cuore un posto speciale è riservato a Filumena Marturano, che credo essere il suo CAPOLAVORO.
RispondiEliminaConosco a memoria ogni singola battuta, ma in particolare adoro il breve monologo di Filumena nel primo atto, quando parla della prima volta che aveva scoperto di aspettare un figlio.
Grazie, Pia, perchè così mi fai partecipare a questo omaggio ad Eduardo!
Ti posto il monologo nel commento successivo. Ti abbraccio!
Come non essere d'accordo con te, Gigante è il termine giusto per identificarlo. Grande tuo padre che ci aveva visto giusto. 😉
EliminaMamma mia che ci offri, grazie. Continuo dopo. 💋
Filumena Marturano, Atto I
RispondiElimina<< Erano ‘e tre dopo mezanotte.
P’ ‘a strada cammenavo io sola. D’ ‘a casa mia già me n’ero iuta ‘a sei mise.
(Alludendo alla sua prima sensazione di maternità) Era ‘a primma vota! E che ffaccio? A chi ‘o ddico?
Sentevo ncapo a me ‘e voce d’ ‘e ccumpagne meie: «A che aspetti! Ti togli il pensiero! Io cunosco a uno molto bravo..».
Senza vulé, cammenanno cammenanno, me truvaie dint’ o vico mio, nnanz’ all’altarino d’ ‘a Madonna d’ ‘e rrose. L’affruntaie accussì (Punta i pugni sui fianchi e solleva lo sguardo verso una immaginaria effige, come per parlare alla Vergine da donna a donna):
«C’aggi’ ‘a fa’? Tu saie tutto… Saie pure pecchè me trovo int’ ‘o peccato. C’aggi’ ‘a fa’? » Ma essa zitto, nun rispunneva.
(Eccitata) «E accussì ffaie, è ove’? Cchiù nun parle e cchiù ‘a gente te crede?… Sto parlanno cu’ te! (Con arroganza vibrante) Rispunne!».
(Rifacendo macchinalmente il tono di voce di qualcuno a lei sconosciuto che, in quel momento, parlò da ignota provenienza) «’E figlie so’ ffiglie!».
Me gelaie. Rummanette accussì, ferma.
(S’irrigidisce fissando l’effige immaginaria) Forse si m’avutavo avarria visto o capito ‘a do’ veneva ‘a voce: ‘a dint’ a na casa c’ ‘o balcone apierto, d’ ‘o vico appriesso, ‘a copp’ a na fenesta… Ma penzaie: «E pecchè proprio a chistu mumento? Che ne sape ‘a ggente d’ ‘e fatte mieie? E’ stata Essa, allora… È stata ‘a Madonna! S’è vista affrontata a tu per tu, e m’ha vuluto parlà… Ma, allora, ‘a Madonna pe’ parlà se serve ‘e nuie… E quanno m’hanno ditto: “Ti togli il pensiero!”, è stata pur’essa ca m’ ‘ha dditto, pe’ me mettere ‘a prova!… E nun saccio si fuie io o ‘a Madonna d’ ‘e rrose ca facette c’ ‘a capa accussì! (Fa un cenno col capo come dire: “Si, ho compreso”) ‘E figlie so’ ffiglie!» E giuraie.>>
Che emozione rileggere tutto il monologo.
EliminaFilomena Marturano, un simbolo di donna forte, indipendente ed intelligente. Per quei tempi una bomba.
Grazie di cuore Maris! Ciao.
Eccomi qui con un ricordo di Eduardo: - Avevo quattro anni la prima volta che sono salito alla ribalta con un vestitino da cinese: uno splendore abbagliante. Ero a Roma al teatro Valli, ero piccolo e sbigottito. Mi portarono in scena all’ultimo momento. La recita è luce, è sorpresa. Per anni ho recitato in teatrini popolarissimi. Mi ricordo che le rappresentazioni erano continue e il pubblico indisciplinato tentava di entrare sempre, c’era un impresario che pigliava l’idrante dei pompieri e innaffiava il pubblico urlando: “Uscite, uscite”. -
RispondiEliminaTi abbraccio Pia, buona domenica e un bacio!
Ahahahah...prezioso ricordo direi.
EliminaGrazie Sciarada!
Un esempio fulgido della spontaneità teatrale. Ciao.
Guarda, non posso dire di conoscere Eduardo così bene da potermi permettere di contribuire, voglio solo dire una cosa: quando defilippiano significava una cosa bella.
RispondiEliminaMoz-
Va bene Miki, se ti viene in mente qualcosa ritorna. 😉
EliminaAncora oggi è così, ne sono certa. Ciao e grazie.
Mi è venuta in mente la più celebre che ormai fa parte del nostro frasario comune poi ho pensato ad una delle mie commedie preferite "Questi Fantasmi". E' lungo ma racchiude l'essenza stessa del grande drammaturgo e l'essenza dei napoletani, campani, italiani. Fa parte del nostro dna, della nostra storia, della nostra cultura. Come Eduardo, come la sua Arte. Il monologo del caffè:
RispondiElimina“A noialtri napoletani, toglierci questo poco di sfogo fuori al balcone… Io, per esempio, a tutto rinunzierei tranne a questa tazzina di caffè, presa tranquillamente qua, fuori al balcone, dopo quell’oretta di sonno che uno si è fatta dopo mangiato. E me la devo fare io stesso, con mani. Questa è una macchinetta per quattro tazze, ma se ne possono ricavare pure sei, e se le tazze sono piccole pure otto per gli amici… il caffè costa cosi’ caro… (Ascolta, poi) Mia moglie non mi onora queste cose non le capisce E’ molto piu’ giovane di me, sapete, e la nuova generazione ha perduto queste abitudini cbe, secondo me, sotto un certo punto di vista sono la poesia della vita; perchè, oltre a farvi occupare il tempo, vi danno pure una certa serenità di spirito. Neh, scusate Chi mai potrebbe prepararmi un caffè come me lo preparo io, con lo stesso zelo… con la stessa cura Capirete che, dovendo servire me stesso, seguo le vere esperienze e non trascuro niente… Sul becco… lo vedete il becco? (Prende la macchinetta in mano e indica il becco della caffettiera) Qua, professore, dove guardate? Questo… (Ascolta) Vi piace sempre di scherzare…. No, no… scherzate pure… Sul becco io ci metto questo coppitello di carta… (Lo mostra) Pare niente, questo coppitello ci ha la sua funzione… E gia’ perchè il fumo denso del primo caffe’ che scorre, che poi e il piu carico, non si disperde. Come pure, professo’, prima di colare l’acqua, che bisogna farla bollire per tre o quattro minuti, per lo meno, prima di colarla dicevo, nella parte interna della capsula bucherellata, bisogna cospargervi mezzo cucchiaino di polvere appena macinata piccolo segreto! In modo che, nel momento della colata qua, in pieno bollore, gia’ si aromatizza per conto suo. Professo’ voi pure vi divertite qualche volta, perchè, spesso, vi vedo fare al vostro balcone a fare la stessa funzione. (Rimane in ascolto) E io pure. Anzi, siccome, come vi ho detto, mia moglie non collabora, me lo tosto da me… (Ascolta) Pure voi, professo’ ?…. E fate bene… Perchè, quella, poi, è la cosa piu difficile: indovinare il punto giusto di cottura, il colore… A manto di monaco….. Color manto di monaco. é una grande soddisfazione ed evito pure di prendermi collera, perchè se, per una dannata combinazione, per una mossa sbagliata, sapete… ve scappa ‘a mano o’ piezz’ ‘e coppa, s’aunisce a chello ‘e sotto, se mmesca posa e ccafè… insomma, viene una zoza … siccome l’ho fatto con le mie mani e nun m’ ‘a pozzo piglia’ cu nisciuno, mi convinco che è buono e me lo bevo lo stesso. (II caffè ormai è pronto) Professo’, è passato. (Versa il contenuto della macchinetta nella tazza e si dispone a bere) State servito?… Grazie. (Beve) Caspita, chesto è cafè… (Sentenzia) é ciucculata. Vedete quanto poco ci vuole per rendere felice un uomo: una tazzina presa tranquillamente qui fuori… con un simpatico dirimpettaio…”
Che poi mi sento un tantino come la moglie squinternata...ahahahahah...
EliminaE chi lo fa il caffè di pomeriggio. 😁
Che meraviglia hai scelto Marie'. Il discorso più amato da tutti noi. 😉
Ora però, visto che mi son riposata un'oretta, mi vado a preparare il caffè, come dico io. Altroché! Grazie. Bacioooooo!
E vorrei sapere come si fa a non capire quello che scrive, è così chiaro... eppure c'è gente che preferisce chiedersi a riccio e rifiutare di avvicinarsi alla nostra lingua, bella e unica.
EliminaBacio.
Anche non comprendendo ogni singola parola, leggendo in completezza, ma anche solo ascoltando, si capisce benissimo il senso. Chissà... mi sembra strano...
EliminaBacio a te, ciao. 😘
Un grande maestro di vita che dopo aver osservato le dinamiche umane le ha tradotte in opere teatrali indimenticabili. Buona domenica.
RispondiEliminasinforosa
Verissimo Sinforosa. Uno dei pochisdimi grandi osservatori della vita, messa in pratica con le suo opere.
EliminaBuona Domenica sera, grazie!
Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male.
RispondiEliminaHo risposto più seriamente da Mariella.
Ciao e buona giornata.
Cri
Caspita, e qui c'è molto da riflettere.
EliminaGrande Cristiana, grazie! Buona Domenica sera, ciao!
Il mio piccolo contributo per ricordare il piu Grande con una sua piccola frase.
RispondiElimina"a dicere so tutt capace,
n difficile a ffa......"
Ciao Pia.
fulvio
Ecco, bellissimo. Grazie Fulvio!
EliminaPoche ma significative parole. 👏👏👏
Ciao carissimo.
Visto che ho una collezione delle commedie teatrali di Eduardo, conosco molti monologhi. Lascio uno frase adatta al periodo del coronavirus, tratta da Napoli milionaria: "s'ha da aspettà, Ama'. Ha da passa' 'a nuttata."
RispondiEliminaSaluti a presto.
Graaaande! ♥️
EliminaE passerà, altroché!
Grazie Vincenzo!
Riprendo la frase inserita nel mio post del 1° maggio:
RispondiEliminaOggi è un 1° maggio diverso dal solito ma #andrà tutto bene.
ovvero: «Ha da passà 'a nuttata»
Dal 1° Maggio e sempre valida.
EliminaAncora da ripetere forse ma sarà così. 😉
Grazie Enrico, notte serena.
Ricordo questa frase
RispondiEliminaho l'età in cui si dà non più in quella che si riceve
Adesso è improponibile ai familiari di vedere su timvision qualcosa di lui e questo mi dispiace bella idea per ricordarlo Grazie
Una frase, la tua, che ho sentito spesso.
EliminaHai ragione, dovrebbero proporlo più spesso ma i "giovani" non lo conoscono e non lo guarderebbero. Dispiace anche a me. Grazie a te Andrea di aver apprezzato e partecipato. Un forte abbraccio e buona serata. Ciao.
Grande Eduardo, non posso dire altro, anche perché chi mi ha preceduta, ha scritto molto di quello che avrei potuto io. Penso che con lui, di cui si è appena festeggiato il 120o della nascita, sia stato uno dei più grandi attori e commediografi che l'italia possa vantare. Un personaggio straordinario, che tu hai fatto bene a ricordare, che ha molto donato e che ha contribuito a scrivere la storia del nostro teatro. Mitico. Grazie Pia. Buona giornata.
RispondiEliminaParole molto giuste le tue.
EliminaCi ha donato tanto e per questo continua a vivere nei nostri pensieri e cuori.
Ti ringrazio tanto Vivì e ti abbraccio. Buona giornata anche a te. 😗
Carissima Pia, ha me ha sempre colpito una frase di una sua commedia, tanto da scriverci un post
RispondiEliminahttps://lucesepolta.blogspot.com/2012/02/gli-esami-non-finiscono-mai.html
Un abbraccio forte forte
Luigi carissimo, ciao! 😀
EliminaUna frase molto importante che esprime differenze sociali e le loro ovvie consapovolezze e scelte.
Certo che son passati diversi anni dal tuo post eppure, nonostante i cambiamenti, molte cose sono ancora attuali.
Grazie di averci lasciato il tuo ricordo.
Ti abbraccio forte anch'io e buona serata! 💋
Cara Pia, stai parlando del Grande Eduardo, un artista che ha portato la genuinità nelle nostra case. Il mio contributo con una sua frase:
RispondiElimina“Quando è buon tempo ognuno è marinaio e si vorrebbe mettere al timone. Col mare in calma tutti sono capaci di portare un vapore a passeggiare.”
Ciao, buona giornata, Stefania
Che grandiosa frase, grazie Stefania!
EliminaHai ragione, lui è tra i più genuini.
Buona giornata, abbraccio forte.