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Elemento architettonico: l'Arco




Il grande fascino che ha sempre avuto

  l'Arco 


Dal web
Hubert Robert
Rovine con obelisco sullo sfondo
1775


con le sue curve gentili ed eleganti nelle nostre costruzioni e dipinti non ha eguali.
Solo nella contemporaneità sembra essere stata sostituita con linee diritte e spigolose.
Ma non tutti conoscono l'origine e le innumerevoli variazioni che esso ha avuto nel tempo. 

Proverò a spiegarvelo ma vi avviso che forse non sarà completo. 
Sono troppi gli elementi spesso di tipo tecnico e potrebbe risultare confusionario a chi non comprende appieno i termini strutturali. 

Per cui, se riesco, semplifico. 

Prima di tutto spieghiamo cos'è l'arco artisticamente. 



Esso è  un elemento strutturale architettonico a linea curva poggiata su due Piedritti (pilastri, colonne o strutture in muratura) su cui si scarica il suo peso. 

Consiste in una serie di blocchi (conci o cunei) disposti a semicerchio e che, sotto il proprio peso, possono resistere anche a secco, cioè senza leganti (malta di calcestruzzo o cemento). 
I carichi si trasmettono da  un concio all'altro e giungono sul piano d'Imposta con andamento quasi verticale: la loro lieve componente orizzontale viene facilmente assorbita dalle Spalle (pilastri, muri o altri archi affiancati). 
Per realizzare i conci veniva inizialmente impiegata la pietra od il marmo, rimasti poi in uso per archi monumentali. 
L'uso dei mattoni e malta consentì ai romani di realizzare elementi più piccoli e facilmente trasportabili ed archi di luce molto ampia.  
Per costruire l'arco si disponeva di una Centina, struttura di legno che aveva il profilo dell'Intradosso su cui poggiavano i conci; dopo la presa della malta la Centina veniva smontata e l'arco poteva autosostenersi. 

Gli elementi sono: 

La Chiave di volta (o d'arco)
 che consiste nella pietra posta al centro dell'arco a forma di cuneo. 

I Cunei
 le restanti pietre dell'arco a forma trapezoidale. 

I Piedritti (o Spalla
che rappresentano i sostegni su cui si poggia l'arco. 

L'Imposta 
la sezione d'appoggio sui Piedritti.  

Linea o Piano d'Imposta 
La retta orizzontale tra l'inizio dell'arco e la fine superiore dei Piedritti. 
(Per cui nel caso di Arco asimmetrico, con i Piedritti di diversa altezza, esistono due diverse linee d'Imposta). 

L'Estradosso 
La parte esteriore dell'arco che può anche non essere curva ma avere forme sfaccettate). 

L'Intradosso 
La parte interna concava detto anche Sottarco, Imbotte o Centina

La Corda (detta anche Luce o Portata
che è la distanza tra i due punti estremi della curva dell'arco. 

La Freccia (Saetta o Monta
che è la distanza massima verticale tra l'Intradosso e la Linea d'Imposta

Il Sesto 
cioè il rapporto tra la Freccia e la semiCorda o semiLuce



Immagine dal web 


Le Forme dell'arco sono varie. 
Riporto qui di seguito alcune di esse: 


Arco triangolare 
con travi oblique accostate 





Arco a Tutto Sesto 
a Pieno Centro e semicircolare. 




Arco a Sesto Ribassato ad un Centro 
se si apre su una corda  minore del diametro dell'arco. 
Il centro si abbassa rispetto al tutto sesto. 




Arco Ribassato Policentrico 
con sesto ribassato ma raccordato ai piedritti mediante due archi di circonferenza con centro posto sul piano d'imposta. 
Quindi a tre centri. 




Arco Rampante o Asimmetrico 
se i Piedritti hanno livello diverso.




Arco Catenario 
che prende il nome dalla sua forma curva somigliante ad una catena. 




Inflesso (Carenato, a Fiamma o Gotico) 
deriva all'incrocio di due cerchi secanti al centro e che si rovescia nella parte terminale secondo due archi concavi che s'intersecano.





Arco Tudor (o Gotico inglese
con Arco acuto e ribassato. 






Arco a Ferro di cavallo o Moresco 
se il  centro è al di sopra dell'Imposta e l'arco rialzato si restringe in basso. 






Arco a Sesto Acuto (o a Ogina
a Doppio Centro. 






Arco Lobato e Trilobato 
se diviso in lobi. 



Aggiungi didascalia



Abbiamo anche l'Arco di Trionfo o Trionfale
 ed è l'arco celebrativo tipico del periodo imperiale romano e l'arco che nelle chiese paleocristiana, romanica e gotica, al termine della navata centrale la divide dal presbiterio. 
Consiste in una costruzione con uno o più passaggi (Fornici) su piloni, con copertura a volta e attico sormontato da statue. 
I più antichi ad un solo Fornice furono eletti a Roma nel II secolo a. C. 
Esempi ci sono anche in altri luoghi d'Italia ed anche a Benevento con
 l'Arco di Traiano. 



Foto privata 



Nuovamente usato nel Rinascimento 
(Arco di Alfonso d'Aragona a Napoli) 





conobbe grande fortuna in età neoclassica. 
(Arco della pace a Milano 1806-14). 






Un cenno lo voglio fare anche sull'Arco Scenico
Consiste in un elemento architettonico che nei teatri chiusi divide la sala destinata agli spettatori dal palcoscenico. 

Es. TEATRO FARNESE di Parma del 1618 progettato da G.B. Aleotti.  





Nel XIX sec. d. C. lo spessore dei fianchi dell'arco scenico vienne di sovente utilizzato per ricavare dei palchetti. 

Oggi si vuole abolire la separazione fra il pubblico e gli attori quindi la funzione dell'Arco scenico diviene anacronistico. 


Se vogliamo conoscere le origini dobbiamo dobbiamo risalire al periodo delle necropoli egiziane. 
Un rudimentale esempio sul principio costruttivo dell'arco lo possiamo trovare, ad esempio, nelle necropoli di Edipo (Egitto) risalente circa al 2300 a. C. 

Abbiamo le prime testimonianze anche in Mesopotamia, con archi risalenti al VI sec. a. C. (coperture ad arco in ambito funerario, per ambienti secondari  come cunicoli o magazzini). 
In Italia i primi furono gli Etruschi, poi li adottarono i greci. Ne parla anche Seneca che riferisce di strutture di Archi a conci che sarebbe da considerare una nuova invenzione dovuta a Democrito nel V sec. a. C. 
Poi fu la volta dei romani che usavano l'arco isolatamente o nelle volte a botte. 

Nell'Italia meridionale e sannitica l'uso dell'arco a concio viene introdotto in costruzioni tombali a camera agli inizi del III sec. a. C. 


(Porta dell'Arco di Volterra). 




(Porta di Perugia. II sec. a. C.).  




Per concludere vi ringrazio per aver avuto un minimo di interesse per questo mio scritto. 
Spero di essere stata chiara e soprattutto di non avervi appesantito troppo nella lettura. 

Un grosso abbraccio con il nostro 

Sabato in Arte


Immagine privata 


 Ciao. 


Immagini dal web 
Riferimenti privati e dal web 

Commenti

  1. Come sono ignorante, leggendo questo post mi rendo conto che non basterebbe un’altra vita per sapere e conoscere gli innumerevoli e infiniti saperi. Quando guardo un arco lo ammiro, lo apprezzo, lo decanto ma non mi rendo davvero conto di tutto ciò che sta dietro a esso: studio, calcoli, progetti, insomma l’intelligenza umana che è davvero un dono straordinario. Grazie e buona domenica.
    sinforosa

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    1. Parole molto giuste Sinforosa.
      Anche a me capita di osservare le cose e non notare ciò che non sappiamo su di esse.
      Perciò è un bene leggere e conoscere, viaggiare con la mente non solo fisicamente.
      Abbraccio enorme e buona Domenica a te!

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  2. Un bel post d'arte, storia e architettura. Numerosi sono anche i ponti ad arco, sia storici che moderni.
    Serena domenica.

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    1. Verissimo Vincenzo, nella mia città ce n'è uno fantastico di Vanvitelli! 😍
      Buona Domenica e smack!

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  3. Una bellissima ed appassionata lezione di storia dell'arte che mi ha molto interessato e che dimostra un amore sincero verso l'arco, elemento architettonico di grande importanza.

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    1. Amore sincero verso l'arco, l'architettura e l'arte in ogni suo forma, altroché! 😀
      Grazie di cuore e sono molto contenta che ti sia piaciuto Daniele. Ciao. 💋

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  4. Chiaramente tantissime di queste cose non le sapevo e le ho lette con interesse. Ho visto l'Arco della Pae di Milano, il teatro Farnese di Parma che è bellissimo. Anni fa sono stata sia a Perugia che a Volterra e ho potuto ammirare anche gli archi presenti in quelle due città. Buona domenica e saluti.

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    1. A me piacerebbe tanto vedere il teatro Farnese, credo sia bellissimo anche assistere a qualche spettacolo. Chissà, forse un giorno.
      Gli archi sono ovunque, basta saper riconoscere ed osservare.
      Abbraccio e grazie di aver letto con piacere e commentato.
      Un forte abbraccio a te, buona Domenica. 😗

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  5. Che post! Quante cose non ricordavo e quante non conoscevo. Importante lezione e tu sei stata brava e molto chiara. Un abbraccio! Ps: bella l'immagine che hai creato per la nuova rubrica😉

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    1. Grazie Mari! Abbraccioni a te! 💋
      Ti ringrazio, felice che ti sia piaciuta. 💙💚💛💜💖😘

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  6. Da piccolo -tre fino a sei anni- disegnavo archi dappertutto e mia mamma mi leggeva tutto daalcuni libr di architettura che poi, quando siamo tornati dallo sfollamento non abbiamo più trovati, insieme a quasi tutti i miei disegni di archi che mamma aveva sempre con estrema cura custodito, come fossero reliquie. Sí mi affascinavano gli archi e tutto uello che riguardava colonne ed architettura. In quel periodo della mia vita mamma ed i miei erano sicuri che avrei studiato architettura. Poi, al dunque, mentre tutti nella mia classe si serebbero giocati una coscia che io avrei scelto lettere classiche o moderne, io li scosciai tutti e scelsi medicina, per diventare un chirurgo. Fatto nella vita tutto il contrario. Passavo ore davanti al colosseo.
    Ero già matto a quell'età, Pia.

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    1. Sono tutte scelte che ti/ci hanno formato Vincenzo.
      Quindi è stato giusto così.
      Grazie di avermi raccontato questi tuoi preziosi ricordi mio folle artista. 😉😁
      Ti abbraccio forte, smack!

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