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Lunedì in Arte: Sprazzi di memoria, Gioco di carte perte 1°, Gioco di carte parte II

 

Vorrei in questa giornata dedicata all'Arte portarvi di nuovo indietro nel tempo e mostrarvi tre dei miei vecchi post dedicati alle carte. 

Perché il loro disegni mi hanno sempre affascinata e credo che ve ne siano in giro tanti mazzi con motivi artistici diversi, tutti belli ed a volte originali. 

Iniziamo con il primo che ho dedicato ad una persona molto importante della mia vita. 

Grazie a chi passa di qua. Ciao. 


Sprazzi di memoria 

(2 Marzo 2015 in Mondo D'Arte di Pia)




Ragazzi perdonatemi ma da qualche giorno ho un ricordo vivido che mi ha portato a scrivere questo post.
Si tratta di mio nonno...
Aveva una grande passione per le carte da gioco.
Ho pochi attimi nella mia memoria vissuti con lui, ciò che mi divertiva tanto era quando ci faceva sedere a tavola, al suo  fianco e ci chiedeva: "Giochiamo?".
Immaginatevi un tavolo in legno scuro, rettangolare e lungo, coperto da una tovaglia in plastica con immagini simpatiche di anatre, pulcini e sprazzi di laghetti nel verde, con fondo beige.
Lui sempre a capotavola, noi nipoti essendo piccolini, a malapena occupavamo l'angolino quasi sempre alla sua sinistra.
Si giocava a scopa, asso piglia tutto, briscola (adoravo la briscola giocata con lui)...
Scusate...una piccola lacrima mi scorre sul volto...il ricordo è troppo vivido...

Era tremendo, non ci faceva vincere quasi mai e se lo faceva era solo perché ci amava...e tanto...

Così ho deciso, dedicherò a lui quello che scriverò.


Vi racconterò delle carte da gioco.


Immagine privata vietata riproduzione 

 
 
Tanto amate nel modo da sempre, è ancora il passatempo preferito di molti.

Il motivo è semplice, questo gioco unisce vecchi e giovani, ricchi e poveri, addirittura amici e nemici; viene chiamato per questo anche "gioco di società".



Nel mondo artistico possiamo trovare diversi momenti di tale divertimento ed aggregazione,
come nel Caravaggio,




o di appassionati solitari,
come in Chardin.




Addirittura rappresentano un intero movimento come quello del Cubismo, con Braque




e con Picasso.





Per non parlare del Mantegna che, per molto tempo, si è creduto avesse disegnato le carte chiamate proprio "Tarocchi del Mantegna".





In realtà, il loro vero disegnatore è Francesco Cossa.
Addirittura si credeva che  fossero opera del Botticelli...


La loro storia in seguito...
Ciao a tutti. 


Immagine dal web 


Gioco di Carte parte 1° 

(Sabato 14 Marzo 2015 in Mondo D'Arte di Pia





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 Spesso c'è chi prende questo tipo di gioco molto sul serio, a volte a scapito della vita stessa e questo lo considero un errore grandissimo.
Sì, è così che voglio iniziare, mettendo in evidenza che qualsiasi gioco esistente sulla terra, deve restare solo e soltanto un passatempo, un modo per socializzare e non per isolarsi abbandonati alle macchinette in una sala da giochi.
In maniera semplice e diretta dico: donate i vostri soldi, se ne avete, ma non fatevi rubare la vostra vita con stupide scommesse ed effimere speranze di vincita. Da sempre so che nessuno ci regala nulla e che tutto debba essere conquistato con la fatica ed il nostro lavoro onesto.
Con ciò ho concluso.

Passiamo al racconto, alla nascita ed alla divulgazione del "gioco di carte".

Ho letto di tutto tra i libri e sul blog, quello che ho compreso è che la nascita certa su di esso non esiste.
Quindi mi sono fatta una mia idea e credo che quella che più si avvicina alla verità sia quella basata su dei racconti popolari.

Si dice che alcuni mercanti dei paesi orientali, cinesi ed indiani, avessero visto spesso gruppi di popolani seduti ai bordi di strade, divertirsi con un gioco misterioso e strano.
Si affannavano concentrandosi su alcuni pezzi di carta disegnati con colori brillanti.
Ogni gruppo di giocatori aveva una persona pronta a difenderli in caso di inprovvise liti per appianarle ed arbitrarle.




Esempio di come loro vedevano la cosa
ahahahahah...


Inoltre si dice che un'altro tipo di gioco girava nei più alti ranghi, tra i nobili a corte.
Qui le carte avevano disegni simbolici, i possessori di tali carte erano capaci leggendo il significato di ciascun disegno, di leggere il futuro, soprattutto cercavano di trarne dei suggerimenti per far andare a buon fine un azione intrapesa.




I più antichi Tarocchi del mondo



Così accade che un mercante, scambiò la propria merce con alcune carte che arrivarono così in occidente.
Con il passar degli anni le variazioni furono varie.
Modificate nei disegni le figure divennero re, dame e valletti, che ricordavano il mondo aristocratico, mentre le carte divinatorie ebbero una fusione di disegni e significati tra il mondo occidentale ed orientale che arrivarono così tra noi proprio ad opera degli italiani, grazie ai famosi
Tarocchi Piemontesi.




Da essi ogni regione volle dare una personale interpretazione, per cui nacquero le carte Siciliane




 e quelle Napoletane.




 La curiosità è che i loro disegni si avvicinano molto a quelli degli antichi Tarocchi.
Molto differenti da esse invece sono le Lombarde




 e le Toscane,

 
 



 che invece con i loro semi si ispirano alle carte Francesi.

Per tutti è quasi certo comunque che i commercianti veneti furono coloro che contribuirono fortemente alla diffusione di tale gioco.
Addirittura si pensa che esse facessero parte della merce che il grande Marco Polo riportò da uno dei suoi viaggi in Cina.


Continua...
 
 
Immagini dal web 


Gioco di Carte parte II 
(Lunedì 23 Marzo 2015 in Mondo D'Arte di Pia


Il fascino verso il mazzo di carte da parte mia è dovuto ai meravigliosi disegni, ce ne sono tanti, di diverso tipo ed anche il dorso ha motivi belli e fantasiosi.


Immagini private vietata riproduzione 

Ed ora arriviamo al nocciolo della questione.
Tutto quello che vi ho raccontato in precedenza sulle carte da gioco, non hanno fino ad allora avuto documentazioni scritte che ne confermino la veridicità.
Per qualcosa di concreto dobbiamo aspettare colui che su questi pezzi di carta colorata ha dedicato un'intera vita.

Il suo nome è Henry d'Allemagne.


 
Infatti aveva un grande desiderio, completare la sua collezione di carte.
Addirittura si recò in Oriente nel 1885, riportando la prova certa dell'esistenza dei giochi di carte durante la prima metà del XVI secolo.
Grazie a lui conosciamo alune delle più storiche,
ecco anche parte della sua collezione.



In realtà per arrivare alla raccolta completa bisognerà aspettare il XVIII secolo, perché si stamparono e si diffusero anche alla popolazione. Infatti erano solo i ricchi ad avere questa prerogativa.

In un'articolo dal nome "Stampa settecentesca delle carte da gioco" di G.Mauro - Fondi si legge:

"Una incisione in rame di fattura alquanto ingenua come tutte le immagini popolari, ci mostra l'interno di un laboratorio di 'cartolaio' o -stampatore di carte da gioco- nella piena efficenza lavorativa di ben sette artigiani...La vendita delle carte viene effettuata a mazzi o a 'balline' (quantità numerica indicativa delle carte) ed il prezzo è determinato dalla qualità e finezza di esse..."

Ecco il motivo per cui molto fiorente e redditizia era la professione del cartolaio.




Però ci fu un grande accanimento verso questi giochi di carte tutti desideravano farne parte ed erano abili con "la stoppa", "la basetta" ed il "faraone".
Ciò fece in modo che ci si ribellasse e che si promulgassero restrizioni.
Nella Repubblica di Venezia, per esempio, si proibì prima il gioco ai Dadi chiamato allora "Taxilli".
Ma con la controriforma le restrizioni aumentarono e furono proibiti anche altri giochi perché contro la morale.
Nel Seicento si passò a leggi concrete, incidendo anche su tavole di marmo collocate all'esterno di molte Chiese (sempre a Venezia) e sottoponendo i malcapitati a punizioni terribili.

Il problema era l'apertura di Bische clandestine dove il gioco era d'Azzardo con scommesse ed altro, come già sappiamo.
I malcapitati che venivano giudicati e condannati si vedevano amputare naso orecchie e persino mani, pensando che così la popolazione per paura cambiasse atteggiamento. Ma purtroppo in realtà ciò comportò un effetto contrario, incrementando violenza e ribellione.

Fu nel Settecento che, con la fine della Serenissima, si diffuse maggiormente il gioco e le maggiori evasioni di legge.
Per cui vedendo che non si ottenevano cambiamenti, la repressione si affievolì.

Oggi le cose sono diverse e anche se ci sono ancora Bische clandestine, il gioco delle carte è praticato ed amato da molti.

Addirittura ci sono regole di galateo per esse che applichiamo molto volentieri nel pacifico divertimento.


I Giocatori di carte (1893 - 1896)
Paul Cèzanne


Immagini dal web 



Immagine privata vietata riproduzione 


Commenti

  1. Wow sei un'autentica appassionata e conoscitrice delle carte da gioco. Anche a me piacciono ed ho apprezzato molto questo percorso.

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    1. Ciao Daniele! Diciamo che mi piacciono per tanti motivi ed ho cercato di scoprirne alcune cose, tutto qui. 😉
      Felice che gradisci anche tu, un forte abbraccio, grazie!

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  2. Wow che post interessante! Una bella lezione d’arte, un interessante storia sulle carte e sul relativo gioco, un dolcissimo ricordo del nonno. Grazie!
    Felice settimana, un abbraccio
    enrico

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    1. Esattamente Enrico, un misto di me in effetti. 😉
      Buona settimana amicissimo, grazie!

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  3. Mai stato appassionato tanto di carte, ma ti ho letto con piacere e curiosità e devo dire che la maggiore attenzione è andata verso i dorsi, disegni fantastici e ricami intriganti!

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    1. Non credo di esserne appassionata ma le gradisco per tanti motivi molto naturali e semplici che ho anche spiegato. 😊
      I dorsi li amo tantissimo! Quelli che ho postato alcuni sono inventati da me. Ma quanto sono belli tutti!!! Ciao! 😙

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  4. Ricordi di altri tempi direi (forse è una mia impressione, ma mi pare che oggi non si giochi più granché a carte) e ricordi che un po' commuovono anche me perché pure io, da bambino, giocavo sempre a carte coi miei zii anziani che per me erano praticamente dei nonni. Noi però giocavamo quasi sempre a scala quaranta, e quando ero molto piccolo mi permettevano di non tenere le carte in mano (non ce la facevo a reggerle tutte) e di poggiarle su una sedia che loro non potevano vedere perché sedevano sul lato opposto del tavolo.

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    1. Vero Ariano, oggi si gioca sempre meno.
      Giocavo anche con i miei zii e cugini, soprattutto nel periodo natalizio. Mamma mia quanti ricordi in effetti.
      Ma che bello questo tuo ricordo! La dolcezza immensa in questo volerti far giocare nonostante non riuscissi a tenere le carte in mano. Grazie! Ti sono grata immensamente per questo. 😊
      Ti auguro una serena notte! Ciao.

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  5. Da sempre mi piacciono le carte e pensa che, esattamente come te, è stato mio nonno che mi ha insegnato a giocarci. Prima i solitari e successivamente la scopa e la briscola. Mi sono emozionata quando ho letto il tuo ricordo perché era molto simile al mio.
    Mi diverte tanto giocare a carte ma non mi sono mai fatta prendere troppo la mano. Il gioco è pericoloso perché può creare dipendenza e rovinarti.
    Ho trovato molto interessante il tuo post, ho imparato cose che non conoscevo. Grazie e buona giornata, cara Pia. Un abbraccio!

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    1. Che bello avere ricordi emozionanti simili, mi fa molto piacere e ti ringrazio tanto di avermi fatto conoscere questa piccola ma preziosa parte della tua vita.
      Il gioco dovrebbe rimanere questo e soltanto questo, un semplice divertimento senza secondi fini. Mi dispiace sempre tanto per chi non comprende ciò. 😔
      Felice di esserti stata utile cara Caterina. Dove c'è conoscenza c'è cultura. E questo lo trovo straordinario ovunque io vada.
      Notte serena con un forte abbraccio, grazie infinite. Ciao.

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  6. Entusiasmante post. molto bello e storico, Complimenti Pia
    Maurizio

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    1. Buonasera Maurizio!
      Contenta che ti sia tanto piaciuto, mi onori dicendomi ciò.
      Grazie di cuore, ciao!

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  7. La carta che ti ricorda il tuo amato nonno l'hai resa speciale con le tue parole piene di dolce memoria.

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    1. Grazie Tizyana! Ma questi sono ricordi indelebili che porterò per sempre con me. Ti ringrazio ancora tanto. Abbraccio e notte serena.

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  8. È vero Pia, chi è che non ha almeno un ricordo di infanzia con delle carte presenti?! (forse soprattutto al Sud?!).
    Io mi ricordo di quando mi sedevo sulle ginocchia di mio padre ed il mio massimo divertimento era chiedergli se potessi tenergli le carte (quelle che vinceva). Pensa tu la me bambina che cosa grande pensava di star facendo 😂 e poi ricordo mio nonno seduto su quelle sedie di plastica bianca intorno ad un tavolo fuori, a giocare insieme agli operai di mio padre durante la pausa pranzo... Che ricordi mi hai sbloccato! Grazie mille 😍

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    1. Vero Paola, in tanti questo ricordo è presente e molto amato.
      Bellissimo il tuo. Con quel senso profondo di conquista che solo i nonni sanno elargirci. ❤
      Felice di averti donato questa piccola gioia nel cuore. Grazie di averlo condiviso e ti abbraccio forte. Ciao.

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  9. Che bello questo frammento del ricordo di tuo nonno, una lacrima è scappata anche a me.
    Mio nonno non è mai stato un amente delle carte da gioco ma gli piaceva e gli piace molto la tombola, ogni Natale ci giochiamo sempre e proprio come quando ero bambina per farmi vincere fa in modo che i numeri sulle mie cartelle escano sempre, è uno dei suoi tanti modo per farmi capire quanto mi ama e mi rendo conto di essere molto fortunata ad avere i nonni nella mia vita.
    Un abbraccio e buona giornata😊😊

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    1. Carte e tombola anche per me a Natale. Questi sono ricordi che formano il nostro animo. Troppo importanti.
      Bello il volerti far vincere a tutti i costi e bello anche il tuo riconoscere ciò. Il senso di un vero amore. 😉
      Grazie di questo tuo bellissimo ricordo condiviso.
      Abbraccio enorme e buon Martedì carissima Bianca!

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  10. Ricordo mio nonno al bar a giocare a carte con una sambuca.
    E quanto tempo a giocarci con nonni, genitori, fratelli o amici ci abbiamo giocato tantissimo. E poi con i miei ragazzi...
    Seratone proprio
    😀

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    1. Carte, ricordi e vita. Se continua con i tuoi ragazzi poi... che meraviglia!
      Grazie di cuore Alberto.

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  11. Grazie Valeria!
    Alcune di queste immagini sono mie elaborazioni digitali. Rappresentano immaginari dorsi di carte, giusto un mio piccolo divertimento. 😉 Felice che ti siano piaciute.
    Da piccolina ho giocato spesso a scopa, come a tanti altri che in famiglia mi hanno insegnato. Con mio nonno era diverso. C'era una bellissima intesa che non potrò mai scordare.
    Fai bene a divertirti con questi giochi al tuo Circolo, uniscono le persone e questo è meraviglioso.
    Sì, il disegno emoziona tanto anche me.
    Grazie di cuore ed un forte abbraccio. Ciao.

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