Sabato in arte: L'incontro speciale tra Fernando Pessoa e Salvator Dalì
Oggi voglio presentarvi due dittici.
Di quelli sconvolgenti ma non troppo, probabili ma forse no, una di quelle opere che sembra si possano spiegare ma che può essere palesato solo da chi li ha realizzati.
Ho letto che SALVADOR DALÌ ha infiniti ammiratori.
E quindi vi propongo queste famose opere.
Salvador Dalì
1936-1937
Olio su tavola
Immagini dal web
Come potete osservare si tratta di due in una.
Sono sagome che rappresentano Dalì e la moglie Gala.
Cosa vi ricordano chiedo a voi?
Ma la risposta è intuibile e ve lo rivelo subito.
Ricorda il mio amatissimo René Magritte.
In effetti sembra un omaggio proprio a questo suo collega che in tanti conosciamo.
Questo perché la prima fu realizzata per
Edward James, colui che collezionava maggiormente i lavori surrealisti di Magritte come anche quelli di Dalì.
Sembra si siano sfidati ai tempi ma non so se corrisponde a verità.
Intanto possiamo già comprendere quanto vi sia, in entrambi i dipinti: il senso dell'inconscio e dell'onirico.
Tipico del periodo surrealista.
Ma la cosa importante è il voler evidenziare il grande amore, nato proprio in quegli anni, tra Dalì e la sua Gala.
Sempre nel primo dittico si notano le sfumature; più calde nella parte bassa e più fredde in alto tra le nuvole.
Uno studio molto approfondito, questo, circa la luce solare naturale.
Sono rappresentati all'interno di due sagome, la cui posizione ricordano le teste dei personaggi nell'Angelus di Millet.
I paesaggi sono di Port Lligat.
Vi è infatti il centro abitato, la spiaggia ed il mare.
Al centro di entrambi le scene un tavolo.
Sul primo troviamo un bicchiere con dentro un cucchiaio e di fianco una bilancia, sul secondo un grappolo d'uva.
È inutile spiegare la simbologia. La prima sagoma ci riporta al maschile, la seconda al femminile.
In particolare, la cosa più bella per me, è quel lembo di tovaglia sulla tavola a destra che ricordano due mani giunte. Bellissimo!
Il resto dell'opera si spiega da sé.
Del secondo dittico si dice che sia stato realizzato dal pittore per donarlo all'ex di Gala. Si tratta del poeta Paul Éluard.
Lui decise, per motivi evidentemente personali, di venderlo al compositore Scelsi.
Qui il paranoico-lirico è molto evidente, tra la giovane che sembra saltare, forse un ricordo infantile, alla giraffa in fiamme che sembra ricordare l'imminente guerra: "l'apocalittico mostro cosmico maschile".
Comunque è sempre una dedica al suo amore che tra tanti cambiamenti, tra tanti studi del proprio inconscio, sembrano spiegare molto bene ciò che avvenne in quel periodo nella sua vita.
La testa tra le nuvole.
La spensieratezza di un grande amore iniziale.
🎨🎨🎨🎨🎨
E qui concludo e vi lascio con mia sorella Mariella che nel suo blog:
ci regalerà una splendida poesia del grande Fernando Pessoa.
Ottima scelta per queste due grandi opere.
L’Altrove
di Fernando Pessoa
Andiamo via, creatura mia,
via verso l’Altrove.
Lì ci sono giorni sempre miti
e campi sempre belli.
La luna che splende su chi
là vaga contento e libero
...
Per leggere tutto andate sul suo blog citato in precedenza.
Grazie a tutti, ciao.
Adoro la corrente surrealista! La prima cosa che mi ha colpito è che le teste pendono una verso l'altra e ognuna porta in sè una parte dello stesso disegno facendo delle due "persone" una persona sola. I pensieri come nuvole, il paesaggio onirico. Le mani unite le ho viste perché lo hai detto tu, senza occhiali vedo sfocato.
RispondiEliminaCiao Rossella!
EliminaAnche a me piace tantissimo!
Verissimo ciò che scrivi. È come un propendersi l'una all'altra fino a divenire fusione.
Sono in tanti a non notare il particolare delle mani, quindi non preoccuparti. 😉
Bacissimi, grazie e buon fine settimana!
Ciao Pia, innanzitutto complimenti per la narrazione, “leggera”, coinvolgente, fresca.
RispondiEliminaLe due opere sono, a mio avviso, molto diverse tra loro, la prima appare più autentica, vive di luce propria, la seconda (molti manuali non la nominano) sembra una forzatura, priva di vita.
E’ naturale accostare quest’opera a Magritte anche se penso che i due siano, metaforicamente, paragonabili ai binari di una ferrovia, seguono un tracciato simile senza però mai incrociarsi.
Mentre Magritte non avrebbe mai ceduto all’apparenza dei sentimenti (lo fa in modo criptico) Dalì sembra lasciarsi trasportare dalle emozioni, il suo “inconscio” è meno asettico di quello del collega belga (questo è il mio personalissimo punto di vista, opinabile e confutabile).
Hai sottolineato perfettamente le infinite anime dell’opera, i particolari e ciò che simboleggiano (le mani giunte sono una particolare tutt’altro che facile da cogliere).
Sono due le cose che mi lasciano perplesso riguardo al significato dei quadri, la prima è l’inclinazione della testa di Gala (è l’atteggiamento di chi è perdutamente innamorato, di chi si abbandona all’altro) conoscendo la storia dei due questo può valere per Dalì, lei mi ha sempre dato l’impressione di essere più pragmatica che istintiva.
La seconda è il vuoto che regna all’altezza del cuore, so che questa è una mia impressione ma è ciò che ho notato al primo sguardo.
Grazie mille per questi spunti interessantissimi, legare la pittura alla poesia poi è un tocco di classe non indifferente, ora passo da Mariella per il lato poetico del vostro personale dittico.
Un abbraccio, buona giornata.
Buon pomeriggio Romualdo.
EliminaÈ sempre una delizia leggerti, grazie!
In effetti Magritte è lontano da Dali. Ma fu proprio quest'ultimo a divertirsi nell'imitare il primo. Quasi come una sfida/omaggio.
Hai completato con la tua solita e grande competenza il mio articolo. Volutamente semplice ed essenziale.
Ti ringrazio immensamente.
Gala invece era molto presa dal suo Dalì.
Se non fosse stato per lei tutto ciò che conosciamo dell'artista non ci sarebbe.
Lo guidava ed appoggiava in tutto. Se non era amore questo, non so...
Si dice che lei lo tradisse ma forse in età matura non nel periodo giovanile, comunque chissà...
Mi colpisce ciò che è il tuo sguardo circa il vuoto all'altezza del cuore. Interessante osservazione direi.
L'idea di unire le due cose è merito di Marirlla. La proposta è sua e non mi prendo meriti non miei. Ma sono felice che l'abbia avuta. 😉
Poi vengo a leggere ciò che hai scritto da lei.
Ti ringrazio vivamente e ti abbraccio forte. Buon Sabato. Ciao!
Proprio ieri una mia studentessa in aula aveva una maglietta coi volti disegnati di Warhol, Kahlo, Dalì e Mondrian. :)
RispondiEliminaCavolo ma tutti insieme sulla stessa maglia? Wooowww! 😍
EliminaAdoro la tua studentessa e mi congratulo con lei fortemente. 😃
Ciao Marco, grazie!
Adoro Dalì.
RispondiEliminaBuon sabato.
Quindi mi confermi l'impressione che ho circa l'essere apprezzato da tanti. 😄😉
EliminaGrazie Vincenzo e buona Sabato anche a te. Ciao.
Dalì è uno dei miei pittori preferiti. Anche a me queste sue bellissime opere hanno ricordato Magritte ( altro pittore di cui sono innamorata). Ti ringrazio della spiegazione molto esaustiva e devo dire che tu e tua sorella avete fatto davvero una bella collaborazione perché i due dittici e la poesia di Pessoa si sposano perfettamente. Soprattutto mi incantano quelle teste piene di nuvole: l’amore che supera ogni limite terreno per raggiungere un luogo lontano, un luogo di amore assoluto. Buona giornata, Pia. Complimenti a te e a Mariella.
RispondiEliminaCiao Catetina.
EliminaDevo dirti che in quanto ai tuoi gusti artistici approvo pienamente. Ahahshahah... 😉
Grazie per aver gradito l'idea circa l'unione arte/poesia. Ne sono molto felice e sicuramente anche Mari.
Sì, la poesia di Pessoa scelta da mia sorella è adattissima al dipinto. Come ho espresso già da lei.
Ti ringrazio nuovamente e buon proseguimento di giornata a te. Abbraccio!
Un'adorabile lettura, molto, molto gradita, grazie Pia.
RispondiEliminaAbbraccio e buon fine settimana!
Buon pomeriggio carissima Sciarada!
EliminaFelice ti sia piaciuta.
Il tuo commento e saluto è ancora più gradito.
Un bacio enorme e buon fine settimana anche a te. Grazie!
Io purtroppo non so niente di arte e quindi ti ringrazio per queste lezioni in cui imparo molto. Ciao Pia, buona domenica.
RispondiEliminasinforosa
Da quel che vedo da te, nei tuoi luoghi sul web, mi sembri molto competente invece... 😉
EliminaL'arte ha mille sfaccettature e tu ne hai da vendere ed insegnare.
Sono io che imparo da te, altroché!
Grazie mille Sinforosa!
Ti abbraccio forte.
Buona Domenica. 😙
Molto carino.
RispondiEliminaE molto ben spiegati i quadri.
Bravissima
Ciao Alberto.
EliminaCi ho provato. 😉
Grazie davvero, buona serata!
Ciao Pia. Ho scoperto il tuo blog dopo aver letto l'ultimo post del blog di Doremifasol. Da sempre sono appassionata di storia dell'arte e leggere quanto hai scritto in merito a queste due opere di Dalì - artista che amo e di cui ho potuto vedere diverse opere dal vivo qualche anno fa a Bologna - mi ha quasi commossa.
RispondiEliminaIl tuo commento ai due quadri proposti è talmente scorrevole e ben fatto che sarà un piacere andare a scovare il resto tra i tuoi scritti precedenti e quelli futuri. Hai guadagnato una nuova lettrice :D
Un buon fine settimana e a presto!
Buongiorno Miryam, felice di conoscerti e grazie di essere anche da me.
EliminaSe ami la storia dell'arte allora qui spero tu possa divertirti.
Dalì è particolare e controverso. Spesso frainteso per il modo che ha sempre avuto di giocare con se stesso.
Certo ammirare i suoi lavori da vicino è molto importante perché sono magnifici.
Sono contenta che tu gradisca il mio modo di proporre le cose e felice che ne scopra altro qui da me.
Come vedrai non è solo pittura, c'è un mondo artistico tutto da scoprire ovunque e va oltre ad esso.
Grazie ed ancora benvenuta gradita nuova lettrice. 😘
Buona Domenica, ciao.
Una collaborazione con Mariella davvero stimolante.. io apprezzo le teste tra le nuvole, perché è una mia caratteristica, non sempre apprezzabile, ma così è! ;)
RispondiEliminaCi divertiamo insieme, Mari ha avuto una grande idea...
EliminaLe teste tra le nuvole sono le migliori non lo sapevi? 😁
Grazie mille Franco e buona Domenica!
Dalì è uno dei miei pittori preferiti, ma ancora di più Magritte. Mi piace il modo in cui scavano nell'immaginazione, che pur essendo una componente immateriale (e quindi inesistente) della nostra vita, gioca un ruolo importantissimo. Io, almeno, sono vivo grazie alla mia immaginazione. Soprattutto in certi momenti della mia vita se non avessi avuto l'immaginazione, se avessi avuto soltanto la realtà materiale in cui le circostanze dell'esistenza mi avevano relegato, probabilmente avrei concluso in modo prematuro la mia permanenza nel mondo dei vivi.
RispondiEliminaAriano hai scritto qualcosa di te tanto forte... grazie, solo questo.
EliminaSì, anch'io preferisco Magritte. Tutto ciò che hai indicato su di loro è assolutamente vero.
L'immaginazione è quel qualcosa in più, di più profondo che se manca mi sembra di essere vuota ed inutile.
Non si può vivere senza.
Bacio enorme, ciao.
Leggerti è sempre un gran piacere. Non saprei come altro definire il modo semplice e esaustivo che hai nello spiegare la storia dell'arte. Non avrei fatto mai caso ai piccoli particolari dei due dittici senza il tuo aiuto e tanto meno comprendere al meglio quel che il grande pittore spagnolo intendeva nel realizzare le due opere. E dove voleva portarci. Bravissima. Grazie per la bella collaborazione. Universale e arricchente. Buona domenica😘
RispondiEliminaCiao Mari.
EliminaGrazie, è bello divertirsi insieme.
Brava tu per aver fatto una giusta scelta nell'abbinare la splendida poesia di Pessoa.
Buona Domenica sera. Abbraccio forte. 😘
Dali per ne è straordinario sono curioso di vedere questo cross over con Pessoa.
RispondiEliminaCiao Daniele!
EliminaAllora devi leggere anche da Mari. Spero tu abbia gradito.
Un forte abbraccio e buona giornata.