Chi mi segue

Storia d'Estate

 

Avevo appena finito di sorridere al mio ultimo cliente. 

Un periodo molto difficile quest'ultimo. Tra aperture, chiusure, ordini fatti e quelli disdetti, dipendenti validi da gestire e quelli che, nonostante la loro bravura e fedeltà, non puoi tenere perché il lavoro è diminuito o quasi inesistente .  

In ogni albergo della nostra bellissima isola è stato così. 

Una terribile pandemia ci ha costretto a prendere decisioni difficili da gestire. 

Ma ora le cose sembravano migliorare e quindi l'impegno era centuplicato. 

Ero stanca ma serena. 

Ora gli ultimi conti da gestire e via, verso una serata fresca e dolce. 


Immagine privata 
Vietata riproduzione 


Già sapevo cosa avrei fatto. Una breve passeggiata sulle rive del nostro splendido mare blu respirando l'aria frizzante del momento e poi una bibita da bere sul patio della mia rilassante casa immersa nel verde alle spalle ma con davanti sabbia bianca e calda. 

Un sogno, lo so. Avuto a costo di estremi sacrifici. 

Mia madre mi ha cresciuta nel migliore dei modi e mi ha donato tutto il suo lavoro. Ora ero io a dovermene occupare. Lei mi ha lasciata serenamente qualche anno fa. 

Ero rimasta sola. Ma neanche tanto. Gli amici cari e le persone con cui ho convissuto mi hanno dato tanta forza e validi insegnamenti di vita. 

Mentre percorro il lungomare che porta verso casa mi fermo ad ammirare le acque, così azzurre e cristalline. Sono sempre stata attratta da tanta bellezza. Amavo tanto nuotare e curiosare tra i fondali. Gli scogli bianchi e luminosi, la fauna marina con i suoi abitanti. A volte credo di comprendere i loro discorsi, le loro lotte e preoccupazioni. Una mia sensibilità, questa, che ho da sempre e non è cosa comune. Anzi direi unica a parer mio. 

Mi giro solo per un istante per aggiustare i miei capelli scossi dal vento. Sono lunghi e biondi. 

Quando ritorno con lo sguardo sulle acque mi accorgo di non essere sola. 

Tra le onde un nuotatore sbuca sorridente. Ha l'aria spavalda e sembra deciso nel dirigersi verso di me. Chissà perché. Attendo curiosa e non posso fare a meno di notare il suo corpo perfetto, forte oltre che atletico e muscoloso il giusto. 

Avevo una strana sensazione. 


Immagine privata 
Vietata riproduzione 

- Dovresti sentire che acqua deliziosa. Stasera dà il meglio di sé! - esclamò tra spruzzi salati. 

Lo guardai  sorpresa. 

- Ci conosciamo? - chiesi impettita. 

Cosa ci faceva a quell'ora e da dove sbucava fuori e poi come si permetteva di darle del tu. Non sembrava uno dei miei clienti, chi era? 

Tra questi pensieri e domande notai i suoi occhi. Il suo colore sembrava cambiare in continuazione. Da bianco ghiaccio al verde, all'azzurro, al dorato, al marrone, al nero. Era proprio così o era solo una mia impressione fantasiosa? 

Non mi rispose ma continuò a sorridermi. 

- Tranquilla ora ritorno tra le onde. Il mare mi chiama. - 

Sì rituffò ma arrivato in lontananza, prima di sparire dietro gli scogli esclamò: 

- Tu non mi conosci ma io sì e da tempo immemore! Ci rivedremo, te lo prometto! - 

Continuai a guardarlo fino alla sua scomparsa incredula di quanto era accaduto. Ma era davvero accaduto? 

Forse la mia insolita fantasia aveva preso il sopravvento? 

Forse era meglio tornare a casa. 

Salutai il mio vecchio "zio"; "lupo di mare" si definisce lui. 

Era stato accanto a me e mia madre prodigandosi per ogni nostra necessità. Anche se non di sangue per me era il mio delizioso "zio Albertino". 

Aveva una piccola baita proprio accanto alla mia. Bello avere il suo tenero saluto al rientro dal mio lavoro. 

Eccomi finalmente a casa. 

Una breve doccia, un veloce cambio d'abiti e finalmente ritrovai il mio momento di serenità sorseggiando il drink stesa sul lettino sotto il portico fronte mare. 

Tornai col pensiero a mia madre. Mi mancava tanto. 

Mi mancava il profumo dei suoi dolci appena sfornati e la sua cucina a base di pesce, una vera delizia. 

Ma i ricordi iniziavano solo dai miei sette anni. 

Per tanto tempo non avevo capito il perché. Poi la rivelazione. Mia madre dovette dirmi la verità prima di lasciarmi. Dovevo sapere. 

In realtà non ero la sua vera figlia. 

Mi aveva trovata lungo la riva davanti casa. Avevo perso i sensi e respiravo con difficoltà. 

Lei mi prese, mi accolse in casa e mi curò come meglio poté. 

Provò a cercare la mia vera famiglia ma nessuno mi conosceva, nessuno mi aveva preteso, niente di niente. Così mi adottò e come mi ha sempre detto lei, ero il più bel dono che la vita le avesse fatto. Mi amò immensamente fino alla fine dei suoi giorni. 

Ma il dono di una madre tale era maggiormente il mio. Non avrei potuto essere più felice di così. 

Provai in tutti i modi a curarla. 

Quello che nessuno sa è che ho sempre avuto una strana particolarità fisica. 

Le mie lacrime. Erano preziose, avevano il potere di guarire alcuni mali. 

Forse per questo sono riuscita a tenerla in vita per tanto tempo. 

Una malattia, più unica che rara, aveva tormentato lei per tanti anni. Le mie lacrime le ridonavano forza e vigore ma con l'età il suo corpo aveva ormai perso vitalità. E non riuscii in nessun modo a farla restare ancora con me. Ne fui distrutta. 

Osservai i bimbi di una piccola famigliola che ridevano e scherzando si rincorrevano lungo la riva. 

Quante volte lo avevo fatto anch'io... con lei. 

I miei occhi ora erano pieni di lacrime. 

Tra ricordi e serenità la serata finì.  

Il giorno dopo tornai al lavoro. 

Mi era sempre piaciuto essere indipendente. Poter conoscere tanta gente e fare in modo che il loro soggiorno nel mio albergo fosse il migliore che si potesse trovare. Avevo anche vinto dei premi per questo e ne ero orgogliosa. 

Ma mia madre mi diceva sempre: - Non fare come me, trova qualcuno da amare e la tua vita sarà completa. - 

Non mi forzava però. Sentiva che quel momento sarebbe arrivato. Ne era certissima, chissà come mai. Invece io non ci pensavo. 

I miei amici erano belli, intelligenti, colti con lavori importanti ma erano sempre e solo rimasti tali. Tutto qui. 

Oggi avevamo organizzato un piccolo party sulla spiaggia. 

Avevo ingaggiato il miglior gruppo di catering che conoscevo e sapevo che tutto sarebbe andato alla perfezione. 

I miei bellissimi clienti arrivarono poco a poco. Una sfilata elegante tra originalità e buon gusto. 

Erano questi i momenti che preferivo nel mio lavoro. 

Mi piaceva poter accogliere e chiacchierare con tutti. 

Alcuni mi raccontavano della loro vita. La vita... quante storie diverse. 

Rispettavo le loro confidenze, mondi molto lontani dalla mia quotidianità. A volte situazioni inimmaginabili per me, con tanti problemi e poche soluzioni. Altre volte racconti di ricordi romantici oppure eccentrici ma colmi di straordinarietà infinite. 

Questa serata era stata organizzata anche per festeggiare il mio primo giorno di vita su questa isola. Conoscevo il piccolo segreto che il mio carissimo zio aveva riservato per me. Ma feci in modo che non se ne accorgesse, non volevo rovinare la sua sorpresa per me. 

Gli volevo un bene immenso, era come il padre che non avevo mai conosciuto per me. 

Tra musica, cibo ed allegria tutti si sentirono accolti. Si stava avvicinando il momento della sorpresa. 

Un palco allestito sulla spiaggia s'illuminò improvvisamente. La musica cessò. 

Colti alla sprovvista e colmi di curiosità gli invitati si diressero lì. 

Ovviamente finsi stupore anch'io. Tutti mi chiedevano cosa stessa succedendo ma rispondevo che non ne avevo idea. 

M'invitarono a sedermi in prima fila per godermi lo spettacolo. 

Quello che stava per essere rappresentato era una leggenda che si sentiva narrare in quel luogo. Una vecchia storia di mare, di sirene, di disaccordi tra popoli immaginari esistenti nei fondali. 

Amavo quella storia che mia madre mi raccontava sempre quando stavamo insieme, li sul patio. Mio zio lo sapeva ed ecco il perché di questo suo regalo. 

"Tutto ebbe inizio quando una bellissima sirena dai lunghi capelli color del mare respinse l'amore di uno dei grandi, importanti principi del regno. 

Lei non ne era innamorata e non voleva unirsi soltanto per interesse. 

Questo fece in modo che quel possente Tritone creasse dissensi e nel regno marino nacquero delle divisioni tra la gente del mare. 

Varie vicissitudini fecero scoppiare una feroce contesa che distrusse gran parte della popolazione. 

Il principe volle regnare e fece in modo che quella sirena divenisse la sua metà, costringendola ad unirsi a lui. 

Vani furono i tentativi di lei per allontanarlo. 

Ma nel frattempo la giovane aveva trovato un grande amore e la passione fece in modo che lei restasse incinta. 

Per paura di ritorsioni, dopo qualche anno dalla nascita della dolce creatura, scelse di abbandonare sua figlia sulla spiaggia, affidandola agli umani. Persone che lei conosceva bene e sapeva che mai le avrebbero fatto mancare nulla. 

Purtroppo lei dovette cedere e sposare quel principe regnante per evitare altri delitti e distruzioni. Due decisioni, le sue, di grande sofferenza e privazione che salvarono popoli e mondi."

Questa storia però fu conosciuta e sempre viene festeggiata sull'isola colei che ha donato pace e prosperità sacrificando la sua vita. 

Finita la rappresentazione, alla fine della serata gli ospiti iniziarono a diradarsi. Con le dovute attenzioni, maggiori per via del brutto periodo trascorso, tutto andò bene. 

Decisi così di trascorrere un poco di tempo seduta in riva al mare. 

La notte, come anche il mare, era buia anche se illuminata dalla luce flebile della luna. 

Ritornò col pensiero a quel giovane affascinante uomo visto tempo prima. Chissà chi era, sperava di poterlo incontrare al party ma non fu così. 

Sentiva di volerne conoscere di più ma non sapeva perché. 

Mentre pensava ciò, improvvisamente qualcosa s'illuminò in lontananza. Sulla superficie del mare vidi mille e mille lucciole che avanzavano rincorrendosi tra loro. 

Uno spettacolo meraviglioso di luci che mai mi era capitato di vedere in tutta la mia vita. 

Ma lo stupore maggiore fu di scorgere tra le onde qualcuno, al di sotto di loro, che più si avvicinava e più si faceva riconoscere come quella persona incontrata tempo prima e che aveva invaso i suoi pensieri nei pochi minuti trascorsi sulla spiaggia quella sera. 

Il mio stupore fu grande nel vedere che fosse vestito di tutto punto, elegante e bellissimo ma soprattutto asciutto. Davvero non capiva se stesse di nuovo sognando oppure semplicemente immaginando. 

Ma le si avvicinò, con un sorriso luminoso le disse: 

-Hai voglia di ballare con me?- 

Non attese la risposta, le prese la mano e mentre una musica dolce e melodiosa sentì arrivare dalle profondità marine, si ritrovò a volteggiare tra le sue braccia. 

Provava nei suoi confronti una forte attrazione. E la cosa era più che ricambiata. 

-Forse è arrivato il momento di spiegarti- disse. 

-Ti conosco da tanto tempo. 

Tua madre, la tua vera madre ha dovuto compiere un sacrificio molto duro. Ha dovuto abbandonarti per poterti donare una vita serena e sicura. 

Come avrai compreso c'è qualcosa di diverso in me. E non è la tua immaginazione oppure un sogno ciò che stai vivendo in questo istante- 

Mentre parlava vidi le lucciole volteggiare intorno a noi allegramente illuminando ogni cosa. La musica, molto particolare, continuava a spargere le sue note come un leggero sottofondo. 

Non sapevo bene come comportarmi. Avrei voluto fuggire eppure sentivo che le sue fossero parole sincere. 

Dovevo restare per comprendere meglio. 

Lui continuò. 

-Sono il figlio di uno dei sette regni esistenti nei fondali. Siamo sempre stati uniti tra noi e abbiamo sempre trovato accordi soddisfacenti per continuare a rendere il nostro mondo magnifico e colmo di pace. Ma da quando uno dei principi si è imposto come regnante tutto è cambiato. Tua madre ha dovuto concedersi a lui e prova a regnare anche lei offrendo in ogni modo la sua saggezza. Ma non riesce sempre a tenere a bada le mire dispotiche e tiranniche del re Tritone. 

Tutto il regno marino sta soffrendo molto. 

Questo è ciò che è accaduto da quando tu sei venuta a vivere sulla terra. 

Io ti conosco da tanto. Da bambini giocavamo spesso insieme e per tutti questi anni, anche se di nascosto, ti ho seguita e protetta.- 

Lei era confusa. 

Aveva paura che tutto fosse frutto della sua immaginazione. 

Non riusciva a credere in ciò che gli stava raccontando. Perché stava facendo questo, voleva prenderla in giro? 

Si staccò da lui e si lasciò andare sulla sabbia. 

Lo guardò incredula e gli disse: 

-Perché dovrei crederti? Ti stai prendendo gioco di me? Forse è meglio che tu vada, voglio restare sola.- 

La sua espressione divenne cupa e triste ma lo vide rassegnarsi. 

-Va bene, ora vado via. Ma rifletti bene sulle mie parole. Grazie di avermi ascoltato.- 

Così lo vidi immergersi tra le acque seguito dallo stuolo luminoso, fino a scomparire e tutto si disperse nel buio. 

Il giorno dopo mi svegliai molto frastornata. 

Volevo evitare di lavorare ma non potevo. 

Uscendo di casa vidi il mio caro zio Albertino che mi salutava. Avevo uno sguardo preoccupato ma non mi disse nulla. Corsi verso l'albergo, volevo evtare di dire cose sbagliate. 

Trascorsi tutto il giorno a farmi domande e cercare risposte. 

Poteva essere che mi stessero facendo uno scherzo ma mi sembrava troppo ben orchestrato. 

Poi riflettei sulle cose da lui dette.

Su come fossero strani i miei capelli, per esempio, che ricrescevano molto velocemente e sulle mie lacrime dal particolare potere guaritivo. 

Sulle coincidenze circa la sua nascita... sembrava davvero conoscermi. 

Passarono così molti giorni e tutto il lavoro che c'era da fare in quei mesi di alta stagione mi tennero molto occupata. Il mio tempo passava e quasi mi dimenticai dell'accaduto. 

Dopo tanto tempo mi presi una giornata libera, solo per me. 

Decisi di inoltrarmi tra i negozi della cittadina e concedermi un pizzico di svago tra moda e suoni dell'isola. 

Passai una mattinata deliziosa. Al ritorno ero euforica. Avevo finalmente trovato un gradevole piccolo tavolino che desideravo mettere in bella mostra sul patio. 

Dopo aver sistemato il tutto, decisi di chiamare il mio tenero zietto per festeggiare insieme il nuovo acquisto. 

Lo scorsi sulla riva intento a ripiegare le reti che lui usava per pescare. 

Un lupo di mare non può mai stare lontano dalle acque. 

Ma non era solo. Qualcuno lo stava aiutando. Riconoscerei quel sorriso lontano un miglio. 

No, non poteva essere lui! 

Eppure sembrava proprio si stessero salutando. 

Avvicinandomi esclamai: 

-Ma zio, tu lo conosci?- 

Si voltarono entrambi verso me, sorpresi. 

-Ah, ciao cara, sei tu.- 

Mi guardò dritto negli occhi e disse: 

-Si, lo conosco.- 

Mi raccontò di come lo salvò durante una delle sue uscite per la pesca. Si conobbero e così seppe della sua vera famiglia. Ma non lo raccontò mai alla madre che l'aveva cresciuta. Tenne il segreto con tutti fino a quel momento. 

-Il tuo vero nome è Purity.- le disse suo zio. 

-Mentre questo bel ragazzone si chiama Ordion principe di Stylis, uno dei sette regni marini e futuro regnante.- 

Si dovette arrendere. Era tutto reale, suo zio non poteva mentirgli in questo modo. 

Ma perché ora? Perché tenerla all'oscuro di tutto? Forse per via della madre... 

Ora vi erano tanto domande che esigevano una risposta. 

Orion decise di trattenersi con lo zio per qualche tempo. 

Quante cose compresi di me. Della mia vera madre e di tutte le difficoltà da lei vissute. Di come la tenne nascosta per tutti quei sette anni e di come dovette, con uno dei suoi poteri, cancellarne la memoria. Di quando la lasciò sulla spiaggia con grande dolore. 

Il principe le raccontò anche delle sue altre capacità straordinarie come quella delle lacrime. Qualcosa che aumentavano in potenza fino all'età dei 50 anni ma che non erano contabili come quelli sulla terra ferma.  

Le giornate passarono e presto si rese conto di quanto lui fosse speciale, amabile, delicato, sensibile, intelligente... credo che il mio fu amore a prima vista ma che divenne evidente man mano che il tempo passava trascorrendolo insieme. 

Mentre Ordion l'aveva sempre amata. 

Scoprì così che la loro unione avrebbe salvato i regni e tutto sarebbe tornato tranquillo. 

Ma non poteva abbandonare il suo albergo. No, non lo avrebbe fatto. 

La madre che l'aveva cresciuta con tanto amore non lo meritava. 

Avrebbe fatto in modo di continuare a vivere lì e avrebbe gestito ogni cosa con l'aiuto di suo zio e di chi l'amava. 

Fu così che decise di conoscere l'altro mondo. Orion le avrebbe insegnato ogni cosa. 


Immagine privata 
Vietata riproduzione 

Lo zio li vide allontanarsi tra le acque mano nella mano. 

Era felice, una nuova era stava nascendo e sarebbe stata la migliore. 


FINE 


@Pia 

Commenti

  1. I miei complimenti per il racconto e i disegni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Vincenzo. Giusto per divertirsi un po'.
      Abbraccio e buona Domenica.

      Elimina
  2. Un racconto bello, ricco di positività. Mi ha fatto buona compagnia. Complimenti per i bellissimi disegni. Buon pomeriggio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Caterina! Grazie. Mi fa molto piacere. 😉😃
      Buona serata a te!

      Elimina
  3. Bellissimo racconto originale dolcissimo lieve , un piccolo capolavoro fantasy, complimenti. Complimenti anche per le opere con cui hai illustrato la tua storia soprattutto se come penso sono anch'esse merito del tuo talento. Sei una vera artista

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sei gentilissimo, grazie Daniele.
      Avevo voglia di scrivere e disegnare. Tutto qui, niente di più.
      Si, anche i disegnini sono i miei.
      Un forte abbraccio e buon inizio settimana. 😗

      Elimina
  4. Una bella favola estiva, come servono in questo periodo per sognare una vita migliore... Complimenti, anche per i disegni!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Molto giusto Ariano. Era proprio il mio scopo quello di scrivere qualcosa di semplice e spensierato proprio per questo periodo.
      Grazie!
      Niente che non si possa fare con qualche pennarello Giotto. 😉
      Abbracciotti, ciao.

      Elimina
  5. Molto, molto suggestivo. Complimenti per la fantasia. Un abbraccio e buona serata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi fa tanto, tanto piacere che tu abbia gradito.
      Grazie di cuore Vivì!
      Abbraccio enorme e buona serata a te. 😙😚😙

      Elimina
  6. Che meraviglia cara Pia , un racconto fantastico e disegni splendidi !

    Complimenti !

    Buon Ferragosto con un abbraccio !

    Rosy

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono molto contenta che ti sia piaciuto il tutto.
      Grazie di cuore Rosy! ❤
      Buon Ferragosto a te, abbraccioni!

      Elimina

Posta un commento

I vostri preziosi pensieri siano i benvenuti. Grazie.
Tutti i miei scritti sono privati.
Vietato riprodurli senza il mio permesso.