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🌟 Storia di Lui 🌟



Passeggiava tranquillo e mesto per le vie di Mostring.
La sua città, dove tutte le lucine nelle strade e vetrine erano accese.
Era il periodo dell'attesa ma poi di cosa?
Vedeva gente agitarsi per le strade ma a lui non interessava. Sì chiedeva il perché di tante cose e se non trovava risposte scartava le domande come stupide o inutili.
Da solo  e con quei pochi amici che incontrava in qualche piccolo bistrot, tra bevute, colti discorsi e poche risate, la sera tornava nel suo appartamento, grande ora che era rimasto senza i suoi genitori.
Quindi, come ormai tutte le sere da quattro anni, aprì quella porta, entrò, si versò il suo brandy, si tolse il caldo giubbino Moncler e si lasciò cadere pesantemente tra le braccia avvolgenti della sua comoda poltrona.
Era questa la realtà e non tutte quelle stupide stronzate sul Natale. 
Che poi, lì a Mostring, nessuno credeva ad un dolce bimbo, biondo con gli occhi azzurri e la pelle bianca. Loro erano normali, mica come quel tipo strano raccontato da tutti, portatore di pace, bontà e salvezza.
Ma chi ci crede. Qui si ama lo sfruttamento ed il guadagno smodato. Se non fosse stato così come avrei mai posseduto questa casa e tutti i miei averi?
Questa è la mia festa, dopo tanti sacrifici. E me la godo tanto ora.

La solitudine per lui era forte ma abitudinaria. Non la notava quasi più.

Mentre sorseggiava il suo brandy sentì un tonfo fuori il suo uscio di casa.
- Sarà di nuovo quel gatto peloso - pensò.
- Ora gli faccio sorseggiare una ciotola di latte così se ne va contento e rifocillato. -
Così facendo aprì l'uscio ma si trovò davanti un piccolo essere, goffo e avvolto in una coperta.
Non riusciva a vederne il volto tanto era sporco.
Lui aveva con sé il latte del micio e in un attimo il ragazzino gli strappò di mano quella bibita e bevve, bevve...
Di solito non accoglie in casa sconosciuti ma, non sa neanche lui perché, vedendo ciò lo fece entrare, gli dette da mangiare e gli impose di lavarsi.
Il giovane non si oppose minimamente e ringraziò.
Nell'attesa di vederlo tornare, lui si mise a leggere il suo giornale ma la stanchezza prese il sopravvento e si addormentò.
Il giorno dopo, al risveglio, era di nuovo solo. Il giovane aveva solo preso dei biscotti ed educatamente era andato via. Lui si ritrovò di nuovo solo ma sereno, visto che il piccolo ospite si era comportato onestamente. Gli dispiaceva solo di non averlo visto chiaramente. - Beh, pazienza, doveva andare così. - 

Le stesse incombenze di ogni giorno occuparono la sua giornata.

Ma ciò che accadde in seguito ha un che di strepitoso e misterioso e bello...o quasi. Ora vi spiego.

Verso le sette di sera si sentì un forte boato che preannunciò una terribile scossa di terremoto. 
Mostring era ormai invasa dalle macerie. 
Lui si vide distrutta la sua bellissima casa. I suoi averi non riuscì a proteggere, tutti rubavano e saccheggiavano.
Terribile, era tutto terribile...
Camminando tra le casa smembrate, però, ve ne era una stranamente rimasta illesa.
Era una struttura in legno costruita con semplicità nell'incastro di una grotta.
Poiché era solo, stanco, affamato e infreddolito, non resistette e bussò.
Vi era un caldo tepore, proveniente dall'interno, che lo avvolse tutto.
Una donna molto dolce e bella lo accolse e lo rifocillò ben bene ma non poteva restare lì, erano in tanti e lo spazio anche per lui inesistente.
Strano, si disse, a Mostring non esistono persone così belle e di buon cuore. O almeno credevo così. Che stupido sono stato e che inutile vita ho passato nella ricchezza.
Così dovette andar via. 
Sì trovò un posticino per dormire e chiuse gli occhi, il sonno lo pervase. 
Quando li riapri si trovò davanti un volto sorridente e gioioso che gli corse incontro abbracciandolo. Un volto bianco, occhi azzurri, capelli riccioli e dorati. Non capiva perché di quel gesto e gli chiese  chi fosse.
Il giovane gli rispose:
- Ma come, non ti ricordi di me? -
- Mi hai accolto quel giorno, mi hai rifocillato ed io sono riuscito a tornare a casa mia, sano e sereno. Perdona la mia mamma per ciò che ha fatto ieri, lei non sapeva. 
Ora tocca a te! 
Entra nel mia casa e sii felice. Qui resterai per sempre. - 


Pia 



Immagine dal web 

Commenti

  1. Bel racconto, incarna anche (secondo me) perfettamente lo spirito del Natale.

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    1. Beh, lo scopo è quello. 😉
      Grazie Daniele per le tue parole. Abbraccio!

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  2. Un racconto bellissimo, di quelli che commuovono, secondo lo spirito vero del Natale. Saluti.

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    1. Ci ho provato cara Mirtillo.
      Ti ringrazio e smaaack! Ciao. 😙

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  3. Cara Pia, credo che tu abbia fatto centro, un racconto come questo rimuove tutto, e fa capire cosa è Natale.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
      Tomaso

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    1. Le tue sono parole molto importanti.
      Grazie di cuore Tomaso!
      Abbracci e baci. Ciao. 😗

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  4. Un racconto davvero emozionante, una parabola sul vero amore al prossimo che nella fede in Cristo si fa amore verso di Lui “Ogni volta che farete questa cosa a uno dei più piccoli lo avrete fatto a me”.
    Grazie Pia, buona continuazione di giornata, un abbraccio.
    sinforosa

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    1. Vero Sinforosa, riflette la nostra educazione di fede. Ma non solo.
      Grazie a te! Buonanotte grande Sinfo!

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  5. Risposte
    1. Mi onorano i tuoi complimenti.
      Grazie di cuore Vincenzo. 😗

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  6. Un po' troppo cristiano per i miei gusti, che vedo il Natale consumisticamente (ma se proprio devo rifarmi a religioni, preferisco gli antichi riti originali pagani). Però bello: sai cosa mi ha ricordato? Certe storie che si leggevano nelle antologie, a scuola.

    Moz-

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    1. Grazie Miki.
      Effettivamente le antologie le adoravo! Però credo che sia normale per chi studia davvero. 😉 notte, notte. Ciao.

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  7. Ma sei una continua sorpresa! Anche una dolce parabola , scritta bene, che invita ad essere buoni e generosi.
    Cri

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    1. In realtà cara Cristiana, volevo mettere in risalto più il cinismo di alcune persone che rifiutano ciò che a loro sembra fede
      rifugiandosi nel nulla.
      Non si rendono conto che si chiudono in un credo, come quello del guadagno e del consumismo, molto più subdolo e inconsapevolmente pericoloso.
      Inoltre qui ho inserito qualcosa che accomuna tutti. Il ragazzo bisognoso (qui ha occhi azzurri e capelli ricci e dorati ma potrebbe avere diversa sembianza) che aiutatato senza tornaconto ricambia ciò che ha ricevuto con qualcosa di più, grandemente umano oltre che divino. Almeno per me. E non c'è fede o credo che tenga.
      Grazie Cri, bacio e notte !

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  8. Bel racconto Pia. Complimenti per la tua parabola, letta con vero piacere.
    Un abbraccio, carissima
    Buona sera, Stefania

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    1. Grazie a te Stefania. Hai avuto la pazienza di leggerla e mi fa molto piacere che tu abbia gradito.
      Ti abbraccio forte, buonanotte! 🌟😙🌟

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  9. Letto con moltissimo piacere.
    Complimenti!
    Ciao ;)

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    1. Ma che bello che abbia gradito tanto, grazie Andrea. Mi diverto come meglio posso. 😉
      Ciao e sogni splendidi!

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