III° Parte: Villa d'Este in Tivoli. Le Stanze di Rappresentanza.
Continuando la nostra passeggiata nella bellissima
Villa d'Este a Tivoli (per le altre due parti, cliccate qui e qui), scendiamo nelle stanze sottostanti dedicate alla rappresentanza.
La prima da ammirare, tra arazzi e scene di vita quotidiana, è dedicata alla caccia.
Le foto sono davvero difficili da ottenere perché le stanze non sono molto grandi, quindi è stato molto complicato inquadrare bene i soggetti; per di più sono scarsamente illuminate.
Perciò mi scuso se alcune non sono ben fatte.
La Sala della Caccia è straordinaria.
Non vi è una parte dove non troviamo dipinte scene magnifiche di paesaggi, momenti di cattura degli animali, di trofei,
tra daini, cinghiali, lepri e volatili in generale.
In alcuni sono raffigurati castelli medievali e nordici.
Persino nelle strombature di porte e finestre non mancano soggetti di fiori e frutta.
Si è voluto rappresentare chiaramente i quattro elementi di
terra, aria, acqua e fuoco.
Bello il particolare nel vano della porta.
Un magnifico trompe-l'oeil con una scimmia vicino ad un vaso ed un cane al guinzaglio che abbaia ad un cervo.
Particolare del trompe-l'oeil |
I dipinti sono tutti attribuiti al pittore ed incisore fiorentino
Antonio Tempesta anche se sembra, invece, che siano stata elaborati da un ignoto pittore paesaggista attivo a Roma nella prima metà del seicento.
La Stanza della Nobiltà e la Stanza della Gloria sono state decorate entrambe intorno al 1566-67 da Federico Zuccari ed i suoi aiutanti.
Varie allegorie riportate per celebrare le qualità morali della casa d'Este e del cardinale Ippolito.
Sulle pareti della prima (Stanza della Nobiltà) troviamo delle illusionistiche colonne ioniche ed incrostazioni di marmi policromi, con rappresentazioni personificate di Virtù ed Arti Liberali su sfondi rosso pompeiano e finti busti classici di uomini illustri come: Platone, Pitagora, Bias, Salone, Diogene, Socrate e Periandro.
Tra le altre cose, al centro della volta, sempre decorato da Zuccari, troneggia sotto un baldacchino la Nobiltà, con le sue ancelle la Liberalità e la Generosità.
Molto bella è l'Aquila Bianca attorniata da due rami di pomi d'oro e con sotto il motto "Ab insomni non custodia dracone" alludente all'undicesima fatica di Ercole.
La particolarità della Stanza della Gloria è dovuta al fatto che tra
tutta una serie di esaltazioni di virtù, nell'ottagono in corrispondenza
della finestra appaiono il cappello cardinalizio e
la tiara papale, che
alludono alle ambizioni di carriera di
Ippolito d'Este.
Inoltre riprendendo lo stile degli studioli quattrocenteschi, sulle pareti troviamo illusionistiche raffigurazioni di armadi a muro con ripiani e tendaggi, nei quali sembrano riposti oggetti legati simbolicamente ad Ippolito e di nuovo il cappello cardinalizio e la tiara pontificia, tra gli altri oggetti.
C'è ancora tanto da esporre ma per non stancarvi, ancora mi fermo per proseguire la prossima volta.
Grazie ed un abbraccio immenso.
Godetevi più che potete questo Sabato prepasquale che da me risulta assolato.
Ciao!
Immagini private. Vietata riproduzione, solo su richiesta.
Cara Pia, veramente stupendi questi grandiosi quadri, un grazie che ci li hai fatti vedere.
RispondiEliminaCiao e buona Pasqua con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Grazie a te Tomaso che hai gradito.
EliminaAbbraccio forte e buona serata!
Con questo post deliziosa Pia tu parli al mio cuore.
RispondiEliminaSplendida Pasqua a te e alle persone che ami, bacio!
Questo mi fa molto piacere Sciarada.
EliminaUna meravigliosa Pasqua anche a te ed alla tua famiglia, ti abbraccio forte e bacio. Grazie!
Bel lavoro hai fatto, ragazza; bel lavoro.
RispondiEliminaGrazie Vincenzo, felicissima che tu abbia gradito. Smack!
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