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Il coraggio della regina Sirena



Questa è una storia che la mia cara bisnonna Venice amava raccontarci durante le notti estive.
Nella sua piccola capanna sulla riva di un mare trasparente, dai colori che variano dall'argento al verde profondo al blu cobalto, su una sabbia compatta e bianca, noi spesso con la famiglia ci ritrovavamo per passare un pizzico del nostro tempo insieme a lei.




Vi era sempre una lieve brezza durante il giorno, era piacevole correre su quella spiaggia e tuffarsi in quelle acque.
Ma quando il sole si addormantava nascondendosi ai nostri occhi, una notte luminosa e stellata prendeva il sopravvento.
L'aria era fresca e spesso la bisnonna si sedeva in riva al mare attorniata dai propri nipoti e ci raccontava di amori, di guerre, di sogni e di avventure.
Era quello il momento più bello ed il ricordo più caro che ho.
Ma quella che mi colpì più di tutte fu la storia del tritone Korgie.




Viveva in fondo al mare.
Primogenito della regina dei mari avrebbe un giorno guidato il suo popolo con saggezza e forza di un grande sovrano.
Le sorelle, sirene di immensa bellezza, lo amavano, come anche il piccolo fratello che, non avendo più il padre, lo ammirava e seguiva i suo passi con coraggio e gioiosità.

Un giorno accadde che, mentre si divertivano tra spruzzi e salti nelle onde del mare, viderero una magnifica farfalla dai colori così simili al loro ambiente, compreso il rosso del tramonto.
Si avvicinò a loro e si accorsero che non era una semplice falena.
Possedeva delle piccole ali ma il suo corpo aveva le fattezze di una donna. Il suo corpo sinuoso ed i suoi lunghi capelli luccicavano tra i raggi del sole.

Fu così che solo vedendola Korgie se ne innamorò perdutamente.

Stupiti da un tale prodigio tutto il reale mondo marino volle conoscere questo magico essere. La regina stessa la invitò a parlare di lei per scoprire da dove provenisse. Era dolce la sua voce, melodiosa quasi quanto quelle canterine delle sirene. Raccontò di essere stata catturata da un malefico pirata e portata via dal suo mondo. Un popolo di pacifiche fate. Lui si era invaghito di lei, la catturò con l'inganno ma lei riuscì a fuggire. Ora vagava tra quelle acque cercando di tornare nella sua terra, tra i suoi cari.
Il suo nome era Saphira principessa del Regno di Vento.




Così si decise di aiutarla.

 Iniziò a passare il suo tempo tra il mare e le terre che visitava e Korgie le fu sempre accanto raccontando della propria vita e prodezze.

Si innamorarono.

Lei dopo tanto cercare riuscì a ritrovare la sua famiglia.
Korgie conobbe il magico regno di Saphira, bellissimo tra fate, maghi, ruscelli e foreste incantate.

Poi venne il momento in cui dovettero lasciarsi. Fu triste e molto duro.
Entrambi avevano grandi poteri ma nessuno che potesse fare in modo di poter vivere insieme. Inoltre i loro regni erano così diversi e distanti.

Lui tornò nella sua casa ma non riuscì più ad essere sereno e spensierato come un tempo.
Anche lei si intristì talmente che tutto il suo regno si oscurò.
La gioia persa di Saphira influiva su tutto il suo mondo rischiando la sua morte come anche quella del Regno di Vento.

Così non poteva continuare.

Si cercò il modo di riuscire a farli vivere accanto.

La regina, madre di Korgie, sapeva come fare ma sperava che col tempo entrambi potessero dimenticare il loro amore. Purtroppo non fu così.
Non sopportando di vedere suo figlio e la dolce fata in tali dolori, prese la decisione più grande della sua vita.




L'unica che potesse unire i due innamorati era sua sorella Spuma del Mare.

Immergendosi in essa chiunque poteva prendere le sembianze che desiderava ma il sacrificio sarebbe costato alla regina la perdita dei suoi poteri e dell'aspetto  di sirena. Sarebbe diventata una semplice umana e solo morendo avrebbe riconquistato la sua reale forma. Il biondo luminoso dei suoi capelli avrebbe raggiunto il sole fondendosi nei suoi raggi divenendo bianchi come l'argento.
Ma a lei non interessava. Decisa si avviò da suo figlio rivelandogli il segreto che solo la regina dei mari poteva conoscere ma nascondendogli le terribili conseguenze.

Il giovane corse dalla sua amata e con immensa gioia informò lei e la sua famiglia di questa grande, oltre che unica, opportunità.

Organizzarono l'incontro con la magica zia Spuma di mare.
I due regni si unirono in quel luogo per assistere felici al grande, magico evento.

Fu Korge ad immergersi in quella schiuma morbida e carezzevole.

La madre aveva già predisposto l'incoronazione del figlio più piccolo come re del mare in gran segreto.

Nel momento stesso in cui avvenne la trasformazione da Tritone a Farfalla dai colori cangianti, bellissimo oltre ogni misura, la regina perse i suoi poteri e tutti videro una luce accecante uscire dai folti capelli della donna.
La gioia si trasformò in stupore misto a tristezza per la signora sirena dal cuore buono.
La riconoscenza del magico mondo fatato fu grande. Le donarono un luogo in cui vivere incantevole, mentre il suo popolo dei fondali marini grazie ai poteri acquisiti dal suo potente figlio eletto re, fecero in modo che a lei mai fosse mancato un clima caldo, regolando il tempo secondo la necessità di vita, senza eccessi di burrasche e con venti sempre calmi.

Grazie al grande sacrificio della regina Sirena, tutti vissero sereni e la pace regnò sovrana.

Lei nel frattempo visse nella speranza che qualcosa avrebbe potuto riportarla nel suo mondo, sapendo che solo se i due innamorati si fossero un giorno separati tutto sarebbe tornato come prima.
Ma ciò non avvenne.




Nel mio ricordo, mentre raccontava questa storia, notai una grande malinconia negli occhi della mia bisnonna.

Quando morì noi figli e nipoti eravamo tutti attorno a lei ma un grande prodigio che nessuno mai seppe spiegare fu il fatto che una luce estremamente luminosa, scese direttamente dal sole e l'avvolse.  Vedemmo i suo capelli divenire di un biondo brillante mentre il suo corpo si dissolse nella sabbia.
 Posso giurare di aver visto, per un solo attimo il suo corpo cambiare forma, i suoi piedi apparvero uniti e per metà, mille colori di squame colorate si sparsero su lei.


@Pia

Racconto privato.
Vietata ogni riproduzione.
Immagini dal web. 

Commenti

  1. storia bellissima ma, a renderla meravigliosa è la scatola in cui l'hai racchiusa: la spiaggia, nonna Venice (che bel nome) e voi ad ascoltarla

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    1. Buongiorno Germano.
      Felice che ti sia piaciuto. Ho scelto molto attentamente i nomi. Vero Venice è piaciuto tanto anche a me. 😉
      Abbraccio e grazie di cuore.

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  2. Il racconto e le illustrazioni che hai scelto sono molto molto belli. Complimenti.
    Felice settimana, un abraccio
    enrico

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    1. Ti ringrazio tanto Enrico!
      Buona settimana anche a te. Smack!

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  3. Ma sai che all'inizio avevo capito che davvero avevi una parente che viveva in un posto bellissimo? :)
    Grande Pia :)

    Moz-

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    1. Per un attimo l'ho creduto anch'io...😉
      Grazie Mikiiii! 😗

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  4. Cara Pia, i racconti delle nostre nonne, non possiamo mai dimenticare, avevano tanta fantasia!!!
    Ciao e buona serata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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    1. Le nonne quando raccontano, con o senza fantasia sono sempre fantastiche.
      Grazie di cuore Tomaso! 💋

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