Il Negus di Jane Austen
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Immagine dal web |
Chi mi conosce sa che amo le curiosità, le innovazioni, le notizie, vecchie e nuove, che non tutti sanno. Di solito le cerco in giro perché la vita, se osservata, ce ne propone tante. Stavolta però, più che cercarle, mi sono state praticamente regalate e desidero rendervi partecipi.
Tutti conosciamo la grandissima Jane Austen, vissuta tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento nel Regno Unito. Seppur vissuta in un ambiente ristretto, nel suo mondo sociale, si fece ben presto notare per la sua abilità e ironia nella scrittura. Conosciamo tutti i suoi libri, molti dei quali sono dedicati al mondo femminile, tra eventi, cerimonie e intrighi familiari. Soprattutto, grazie a lei, conosciamo quanta ossessione vi fosse nei riguardi della condotta, con tutte le regole e i comportamenti che una donna di alto livello doveva assolutamente imparare e seguire.
Non voglio dilungarmi oltre su di lei, se non per immaginare un pianoforte, un candelabro e un bicchiere di negus, poggiato lì mentre intorno volteggiano felici, nei loro splendidi abiti, gli invitati. Fra loro ammiriamo una coraggiosa eroina austeniana che danza tra le braccia del signor Darcy, col suo fascino discreto.
Ma l'attenzione voglio porla proprio su quel bicchiere di negus, che nelle sale della vecchia Inghilterra, raccontate anche dalla nostra Jane, era tra le bevande alcoliche più usate e amate.
In 'The Watson', scritto da Jane Austen nel 1805 e mai finito, leggiamo proprio di questa bibita:
'Non facendosi rivedere, Tom Musgrave lasciò supporre che il suo progetto si fosse realizzato e così fu possibile immaginarlo intento a mortificarsi in tetra solitudine con il suo barile di ostriche o felice nell'assistere la padrona di casa a preparare negus fresco per i lieti danzatori del piano di sopra'.
L'arte può essere espressa in tanti modi.
In cucina, le pietanze sono spesso accompagnate da bevande, alcoliche o meno, molto elaborate. In molte descrizioni, storiche o di fantasia, ci sono usanze relative a questo campo. I vini e i liquori sono molto apprezzati a tavola, nei ricevimenti o per sorseggiare un bicchiere in solitudine.
Le ricette sono spesso custodite gelosamente e rappresentano simboli dell'epoca storica che si vuol ricordare, come nel caso della straordinaria Jane Austen con i suoi racconti.
Perciò, oggi vi propongo questa ricetta che ho trovato in uno dei miei libri, tra i più curiosi e amati: 'Bere come un vero scrittore'.
NEGUS
Dosi (4 - 6 persone):
1 limone
2 cucchiai di zucchero
1 pinta di porto Ruby
Noce moscata fresca, da grattugiare a piacere
Fettine di limone per guarnire
Preparazione:
Pelare il limone, facendo attenzione a non eccedere con la parte bianca e fibrosa. Trasferire la scorza del limone in una padella medio-grande, versandoci sopra il succo del limone spremuto. Aggiungerei lo zucchero e il porto e scaldare a fuoco medio, mescolando finché lo zucchero non si sarà sciolto e il liquido sarà ben caldo. Nel frattempo, prendere un pentolino e riempirlo di acqua da portare a bollore. Una volta che lo zucchero è completamente dissolto nel porto, aggiungerci una tazza di acqua calda. Filtrare la miscela così ottenuta in una brocca e aggiungere la noce moscata. Guarnire con le fettine di limone.
Servire il negus con la zuppa bianca, un brodo di vitello tipico dell'epoca che era considerato il fiore all'occhiello di qualsiasi ballo (e che, a differenza del negus, non macchiava gli abiti).
La ricetta della zuppa si trova in "The London Art of Cookery" di John Farley. Anno 1783.
Coprire uno zampetto di vitello con sei quarti d'acqua, aggiungere una grossa faraona e una libra di bacon magro, mezza libra di riso, due acciughe, qualche grano di pepe, un mazzetto di erbe aromatiche, due o tre cipolle e tre o quattro gambi di sedano tagliato a fette. Lasciar stufare il tutto finché non raggiunge l'intensità desiderata sul palato, quindi filtrare con un colino fine in una pentola di terracotta pulita. Lasciar riposare l'intera notte. Il giorno successivo, rimuovere le impurità e trasferire il resto in una padella. Aggiungere mezza libbra di mandorle tritate fini, bollite leggermente e passare in un setaccio a maglie più ampie. Completare con una pinta di panna e il tuorlo di un uovo. Servire caldo."
Spero abbiate gradito. Grazie a tutti.
Purtroppo ho dovuto dare un taglio agli alcolici, ma mi piace immaginare Jane Austen a un ricevimento che assaggia il suo negus e valuta se ha l'aroma giusto o se ritiene che ci hanno messo troppa noce moscata.
RispondiEliminaNon credo tu abbia fatto male caro Ariano, specie se hai dovuto.
EliminaPiace anche a me immaginarla mentre valuta se il negus è preparato nel modo giusto e, come una perfetta padrona di casa, fa in modo che non manchi ai suoi esigenti ospiti. Chissà come sarebbe questa scenetta creata da te, con la tua giusta ironia. 😉
Grazie con abbraccio.
Grazie per questa ricetta.
RispondiEliminaGrazie a te Vincenzo che hai apprezzato. Buon pomeriggio.
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