Magica Sinte
'Non è facile scrivere un racconto; o meglio, non è facile avere una buona idea per scrivere un racconto. Però poi arriva quella scintilla e proprio non puoi fare a meno di buttare qualcosa su carta, oppure di digitare, o ancora registrare un vocale per ricordare quel piccolo particolare che potrebbe farci sviluppare qualcosa di nuovo'.
Questo pensava Alba mentre si affannava a sistemare il suo bagaglio.
Il tanto disordine su quella scrivania l'aveva portata a riflettere. Fogli sparsi ovunque, libri iniziati e ancora non finiti, non di scrivere, ma di leggere. Aveva voglia di un diversivo, qualcosa che potesse allontanarla dalla vita di sempre. Desiderava ritrovare quel sano correre alla ricerca di concetti e curiosità, esattamente come accadeva un tempo.
Era libera, non necessitava di un compagno e figli non ne erano nati, nonostante ci avesse provato anni fa. Poteva decidere se continuare su quella strada oppure opporsi e cercare qualcosa di nuovo, ma senza fretta. Un diversivo avrebbe potuto aiutarla nel suo scegliere, che per ora aveva subito un freno.
Il suo viaggio era programmato nei minimi dettagli: escursioni in luoghi dove storia e mistero avevano margini di realtà da scoprire. Aveva una laurea in archeologia e doveva assolutamente andare dove il cuore la portava già.
'Chissà cosa avrebbe trovato. Forse un particolare rompicapo? Una nuova leggenda? Un personaggio mai conosciuto? Ecco, era proprio questo che stava cercando. Farsi domande e trovare risposte. Proprio come un tempo'.
E quindi ecco: zaino in spalla e bagaglio alla mano, pronta per la partenza.
Varie mete che l'avrebbero portato alla scoperta di nuovi mondi, passati, presenti e futuri. Ma anche luoghi dove rilassarsi e godere del dolce far niente.
E proprio in qualcuno di essi accadde qualcosa che avrebbe rivoltato la sua vita.
Nel mezzo dell'oceano, c'è una particolare isola chiamata Sinte, sconosciuta al mondo intero, che le aveva suggerito un suo carissimo amico archeologo. Pace, silenzio, profumi di mare, sabbia e fiori particolari, a lei sconosciuti. Insomma, un posto tutto da scoprire.
Il viaggio in aereo e poi una piccola imbarcazione che l'avrebbero portata tra sabbia, sole e vegetazione. Un villaggio dove ogni abitante ha un compito e conduce una semplice vita.
L'accoglienza calorosa aveva già portato i suoi frutti. Era serena e rilassata dopo una sana dormita nel silenzio di quel luogo.
Ma senza rifletterci oltre, si preparò per una piccola escursione. Sapeva che oltre quella coltre di rami e foglie si nascondevano dei ruderi antichi. Uscì di corsa, ma dopo pochi passi si presentò davanti a lei un corpicino minuto, dal volto dolcissimo e capelli lunghi e scuri. Una bimba bellissima, dagli occhi luccicanti e una vicina melodiosa la salutò con gioia: 'Buongiorno!'
Alba sgranò gli occhi stupita. Non si aspettava nessuno così presto in quell'isola, ma rispose al saluto con un debole sorriso: 'Buongiorno a te!'.
'Stai uscendo?' - chiese con tono tra l'impertinente e il divertito.
I bungalow in quel luogo erano pochi e molto distanti tra loro. 'Chissà che ci faceva questa bambina da sola lì davanti', pensò.
'Ciao, cara. Hai bisogno di qualcosa?', le chiese.
'Stai uscendo? Posso venire con te?'
'Ma sei sola? Dov'è la tua famiglia?', domandò.
La piccola indicò qualcuno in lontananza e Alba si voltò in quella direzione. Due figure la salutavano da lontano mentre si affaccendavano sulla riva. Riconobbe coloro che l'avevano accolta al suo arrivo e si tranquillizzò.
'Stai uscendo?' - domandò con insistenza. 'Posso venire con te?'
'Potrebbe essere pericoloso e poi dovresti chiedere prima il permesso, non credi?'
Si girò di scatto e corse verso gli accompagnatori. Da lontano mi fecero capire che poteva venire con me, se volevo.
Visto l'insistenza, decisi di fare un tratto con lei. In fondo, non conoscevo nulla di quei posti e, sebbene piccola, la signorina poteva essere preziosa per me.
Sempre con quel fare diretto, mi chiese: 'Come ti chiami? Io sono Miledy, ma tutti mi chiamano Mil.'
'Ciao Mil, io mi chiamo Alba. Ma dammi pure del tu,' aggiunsi con un pizzico di ironia, abbozzando un occhiolino.
Ci inoltrammo tra alberi bassi e fogliame. Lei sapeva perfettamente il percorso e io mi feci guidare con fare guardingo.
Godersi quel paradiso non era il suo unico scopo. Desiderava trovare l'esatto punto in cui, secondo la leggenda del suo amico, c'era una parvenza di verità. Solo che non conosceva la giusta forma né cosa cercare, in verità.
Così si affidò all'istinto che, da quando era nata, non l'aveva mai delusa.
La piccola Mil, nel frattempo, parlava, parlava e non smetteva un solo istante di fare domande e raccontare. Fu proprio una delle cose da lei espresse a incuriosirla.
Mil le raccontò di uno strano fiore che aveva raccolto qualche tempo fa e che, l'attimo dopo, le svanì tra le mani. Certo, poteva essere la fantasia di una bambina, però poteva anche essere che quel piccolo elemento strano fosse collegato a ciò che stava cercando.
Così le chiese di mostrare dove lo avesse colto.
Iniziò a saltellare ovunque, vedendo che finalmente qualcuno aveva creduto a ciò che le era accaduto. Così, improvvisamente, si mise a correre verso il punto che diceva di ricordare.
Alba riuscì a seguirla, ma arrivò trafelata dove lei indicava, con gli occhi che le luccicavano di felicità. Così facendo, però, non riuscì a comprendere bene il percorso fatto.
Si trovarono in un'immensa piana verdeggiante e colma di luce. Tutto brillava intorno a loro.
Si sentiva un delicato profumo e molti fiori dai colori intensi e tenui, a lei sconosciuti, sparsi ovunque, sembravano illuminarsi più del dovuto. Ma questi non furono l'unica cosa inaspettata che Alba vedeva davanti ai suoi occhi. Nelle zone dove non c'era vegetazione, si ergevano resti di mura abbandonate, scalinate in disuso e tracce di percorsi semicancellati.
Oltre la piana, si ergeva una montagna. Non era distante e così Alba percorse il piccolo tratto fino a essa, quasi senza rendersene conto. A un tratto scorse una piccola insenatura tra le rocce. Si notava perché era insolitamente liscia, anche se coperta dalla vegetazione. La piccola la osservava da lontano. Poi le si avvicinò e, sorridendo, le fece segno di seguirla.
Infilarsi nella fenditura fu facile per Mil, ma non per Alba che, seppur minuta, dovette strisciare con forza, rischiando tagli e graffi.
Inizialmente, il cambiamento di luce le offuscò la vista. Si trovarono in uno spazio dove la penombra risultava più scura del normale. Là dove si aprivano spazi di luce, uno strano pulviscolo dorato si mostrava ai loro occhi.
Lentamente, vide con più chiarezza.
Quei piccoli granelli microscopici sembravano avere luce propria, illuminando ciò che, improvvisamente, vide davanti a sé.
A parte gli scrosci d'acqua che fluivano velocemente tra le infinite insenature, lo spazio davanti a loro era immenso. C'erano rocce e conche di varie dimensioni ovunque. Ma non si può neanche immaginare la gigantesca imbarcazione che si ergeva davanti ai loro occhi. Sembrava erosa dal tempo, con alberi intatti e vele scomposte nelle giuste posizioni. Lo stile, però, non era antico, come le storiche e leggendarie navi dei pirati che tutti conoscono. Aveva forme squadrate e linee di uno stile a lei sconosciuto. Sembrava, piuttosto, un'astronave dalla tipica forma navale. Era magnifica! Avrebbe voluto avvicinarsi per comprendere meglio, ma siccome aveva Mil con sé, decise di tornare in quel luogo da sola il giorno dopo per comprendere meglio ciò che stava ammirando con immensa sorpresa.
Per ricordare meglio il percorso, lasciò nei punti più adatti qualcosa che in seguito l'avrebbe guidata con maggiore precisione.
Giunta al loro posto d'incontro iniziale, Mil scappò via e lei fece ritorno al suo bungalow.
Si fece velocemente una doccia e, vista l'ora, si preparò per il pranzo.
L'incanto di quel luogo era esaltato ancora di più grazie alla sapiente distribuzione degli spazi, adibiti ad accogliere gli ospiti. La zona del ristoro aveva tutti i tavoli posti per ammirare il mare e l'orizzonte. Uno spettacolo continuo durante tutta la giornata, tra il sorgere del sole, il tramonto e il cielo stellato della notte, con la sua splendente luna.
'La scelta di venire qui è stata la migliore che avessi fatto in questi ultimi tempi.'
Questo pensava Alba, mentre sorseggiava la sua bibita, gustando ogni attimo di quei preziosi momenti che stava finalmente vivendo.
Finito il pranzo, riconobbe uno di coloro che l'avevano accolta sull'isola e si avvicinò a lui per chiedergli di Mil. Lo sguardo interrogativo dell'uomo presagiva qualcosa di strano, che ritrovò nella risposta alla sua domanda:
'Mi scusi, signora; non ho capito di chi stia parlando. Chi è Mil?'
'La bambina che era accanto a me quando ci siamo visti, in lontananza, stamattina; quella che le si è avvicinata per chiederle il permesso di venire con me!' - esclamò.
Stupito, l'uomo non riusciva a comprendere:
'Sì, ricordo stamattina. Lei ha salutato me e mia moglie in lontananza e poi si è allontanata verso il verde, sotto la montagna. Però, non ricordo nessuna bambina.'
'Per sicurezza, chiediamo anche a Su, la mia signora; potrebbe essere che si ricordi meglio di me.'
Purtroppo, anche lei non ricordava nulla della piccola Mil, ma la vidi scossa da questa richiesta. Non volli insistere oltre, mi scusai e feci per allontanarmi quando Su la fermò, chiedendole incredula: 'Davvero dice di aver conosciuto una bambina di nome Mil?'
'Sì, mi ha voluto accompagnare durante la mia escursione. Ma forse non la conoscete perché non vive qui. Magari abita in qualche villaggio vicino. Non so.'
La signora Su le fece segno di sedersi al tavolo dove si trovava.
'Devo dirle qualcosa che forse è giusto che lei conosca', disse la donna.
Così, Alba venne a conoscenza di una vecchia leggenda.
Si narra che, prima dell'arrivo del nuovo popolo, ci fosse già vita sull'isola: gente che aveva creato un proprio mondo, con regole di civiltà diverse dalle nostre.
Fu intorno al 1620 che un gruppo di nuova generazione si stabilì lì. Erano pirati molto feroci e non facili da gestire.
Il popolo che viveva in quel posto era pacifico, ma, a detta loro, molto particolare; sembravano non appartenere a questo mondo.
In realtà, queste persone, con le loro navi, avevano trovato un posto dove nascondersi e dove portare i loro tesori, ma non disprezzavano il vecchio popolo. Anzi, da loro acquisirono tecniche nuove e misteriose per migliorare le loro imbarcazioni.
Inoltre, si dice che l'ultima discendente del vecchio mondo si chiamasse Mil o Miledy. Era nata dall'unione e dall'amore sorto tra la discendente del capo della famiglia esistente sull'isola e uno dei potenti figli del comandante dei pirati.
Purtroppo, questo non fu gradito a coloro che giunsero lì. A flotte, i pirati andavano e venivano su quell'isola e non erano persone soggette a regole. La gelosia tra di loro era sempre presente, e presto ci furono tradimenti e violenze di ogni genere. Si distrussero a vicenda, decretando la fine di tutto il popolo, vecchio e nuovo, esistente sull'isola.
La leggenda racconta che, raramente, qualcuno faccia la conoscenza di una dolce bambina di nome Mil. Sembra che riconosca i cuori avventurosi e dallo spirito puro, divenendo loro amica per qualche tempo.
Alba fu sorpresa ed estasiata da questa storia. Era incredula e, se non le fosse capitato di vedere la piccola Mil, non avrebbe creduto minimamente a ciò che le aveva raccontato Su, tranne che per i pirati, dei quali si sa come agirono e vissero.
Ringraziò la donna per averle chiarito le cose. Andò via con la netta intenzione, il giorno seguente, di ritrovare il percorso fatto in mattinata.
La notte passò insonne. Purtroppo, una forte tempesta improvvisa, tipica di quelle isole, si abbatté con violenza. Pertanto, quando la perturbazione meteorologica finì, Alba volle rifare il percorso del giorno precedente. Preoccupatissima, con le prime luci dell'alba, si incamminò lungo il sentiero, ma, come aveva sospettato, le piccole tracce da lei disseminate per ritrovare la strada verso la piana fiorita e la fenditura nella roccia erano ormai perse, trasportate via dalla corrente d'acqua piovana formatasi qualche ora prima.
Affranta, cercò a lungo tra piante e sentieri, fino alla montagna che si ergeva al centro dell'isola. Scorse varie pianure, ma nessuna di esse si presentava con distese di fiori: solo erba e alberi magnifici e, di rocce spaccate, non se ne trovava più alcuna traccia.
Il viaggio intrapreso fu davvero strabiliante. Gli ultimi giorni sull'isola Sinte trascorsero lieti, interrotti solo dal continuo tentativo di ritrovare quel luogo, a dir poco magico e colmo di sorprese.
'Cosa avrebbe potuto chiedere di più?' pensò lei quando, rientrata a casa dopo una calda doccia, rimise in ordine quella scrivania. Alba era felice di aver finalmente trovato l'ispirazione cercata per giorni. Decise così di scrivere ogni particolare della strana avventura che aveva vissuto.
Quella stessa notte fece un sogno:
Mil si mostrò a lei, prima per come l'aveva conosciuta, poi cambiò aspetto, mostrandosi come una donna splendida con abiti da pirata.
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Immagine dal web |
Erano insieme davanti alla nave e le mise in mano una moneta, con inciso uno dei fiori sconosciuti che aveva visto nella piana. Le sussurrò qualcosa all'orecchio, dopo di che tutto svanì.
Alba si svegliò nel suo letto e, voltandosi, non si può immaginare la sua sorpresa. Scorse sul comodino qualcosa che aveva lì da anni: un ciondolo antico che sua madre le aveva regalato. Un cimelio di famiglia, tramandato per generazioni, il cui pendente era identico a quella moneta con il fiore incastonato.
Fine
@Pia
Racconto di mia proprietà.
Riproduzione esclusivamente su richiesta.
Bellissima fiaba anche se, ammetto, col fantasy ho sempre legato poco.. però resta il fascino dell'isola dispersa nell'oceano, anche se con tutti i comforts, la voglia di avventura, di fare scoperte e godersi bellezze così particolari. Un po' strano che molli così la ricerca, nonostante abbia toccato con mano qualcosa di incredibile, e non sia convinta di averlo solo sognato.. ma intanto ti sei dedicata di nuovo a qualcosa cui hai sempre tenuto, la fantasia e la scrittura che non per nulla campeggiano nel titolo del blog.. ora ti vogliamo rileggere più spesso, non ci mollare un'altra volta.. mi raccomando! ;)
RispondiEliminaCiao Franco!
EliminaAttenzione, non ho scritto che ha mollato, ho solo fatto presente il fatto che ne abbia tirato fuori un racconto. 😜
Poi chissà cosa farà in seguito, visto che il suo amico archeologo le aveva suggerito il luogo...
Sì, desideravo tornare alla mia amata fantasia, che non mi abbandona mai.
Ma sono sempre qui, perché andare via? 🥰
Grazie di cuore mio splendido compagno di viaggio! ❤️
Davvero straordinaria la storia che vive Alba !! All'inizio mi ero un pò immedesimata in lei, anch'io ho tanti libri da finire sulla scrivania e , una volta, avevo anche la voglia di partire per qualche nuova scoperta, mi piaceva esplorare i luoghi (ora, causa gli anni, non più o raramente !!), anche da sola, così potevo fare ciò che volevo (ora non più o raramente, sempre a causa degli anni !!)Però poi Alba vive un'avventura bellissima e conosce anche una piccola piratessa che la porta in un luogo magico, poi si trasforma in una splendida donna !! Tutto molto bello, mi ha catturata questa ambientazione piena di fascino e di mistero !!Il finale resta aperto , Alba ha sognato, oppure è veramente accaduto un fatto misterioso , sul quale indagare ?!
RispondiEliminaGrande Mirtillo!!! Ti ringrazio tanto perché ho compreso con quanta attenzione hai letto il mio racconto. ❤️
EliminaLibri sparsi ovunque, anch'io. E forse dovrei fare come lei: prendere e partire. 😘
Ma almeno provo a immaginare e scrivo quel che inconsciamente desiderei.
Un bacione grandioso. Grazie ancora. Ciao.
Intanto sto imparando, cara Pia, a conoscerti meglio anche attraverso il tuo libro; è bello che lo scrivere, lo studiare l'approfondire ti facciano sentire bene ! Tutte cose che rendono migliore la nostra vita e non finiscono mai ! La cosa bella, secondo me, e anche difficile da realizzare , è riuscire a mettere per iscritto i propri pensieri . A volte li abbiamo in testa ma lì restano, come succede a me !! Tu sei riuscita a dar loro forma mettendoli per iscritto e ciò non è da tutti !! In tanti tuoi pensieri , sono d'accordo con te . "Costruire " ad esempio, è proprio una bellissima parola !!! Ciao
RispondiEliminaIn effetti scrivo perché mi piace, e la consapevolezza di ciò è arrivata tardi. Come si dice: 'meglio tardi che mai'. 😉
EliminaÈ bello conoscere l'opinione di chi ha letto o sta leggendo il mio libro. Pochi mi hanno comunicato qualcosa e spero che ce ne siano altri.
Le tue parole sono speciali e mi onorano tanto. 🥰
Concordo vivamente, 'Costruire' è una parola bellissima!
La vacanza che tutti vorremmo vivere :-D
RispondiEliminaUna vacanza da sogno! 🥰😉
EliminaGrazie di cuore Ariano! ❤️
Racconto bellissimo, anche attuale mi ricorda la scia di Salgari, che scrisse di viaggi e avventure senza essersi mossa da casa. Ho letto alcuni libri fantasy, scritti dalla mia cara amica Silvana de Mari. Un saluto
RispondiEliminaBuongiorno Fiorella. Ti ringrazio tanto e mi fa molto piacere il tuo gradimento. Il meraviglioso Salgari, quante cose ho scoperto grazie a lui. Non conosco la tua amica (anche se il nome non mi è nuovo), ma se scrive libri fantasy, fa molto bene. Grazie ancora e buona giornata.
EliminaComplimenti per il bel racconto.
RispondiEliminaGrazie di cuore Vincenzo. ❤️
EliminaCara Pia, mi complimento per questa tua nuova veste. Non reprimere la tua voglia di di scrivere ciò che più ti fa sentire bene con te stessa. Complimenti, buona domenica ,abbraccio
RispondiEliminaRachele
Ti ringrazio tanto Rachele. Cerco di non farlo o almeno ci provo. Un abbraccio forte e buona Domenica. ❤️
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