Prosastica poetica

 

Non è facile scrivere una poesia. Mi sembra come se si dovesse arginare un guado col pericolo che tutto esondi, facendoci perdere ogni senso che intercorre tra la realtà e l'opposto. 

Voler compiere un miracolo che composto di parole riempie il pensiero di potenti immagini, a volte indescrivibili. No, non è facile. 

Eppure cosa spinge un vero poeta a trasporre i propri pensieri in parole. È difficile, forse impossibile spiegarlo. 

Ti trovi davanti a quella briciola sul tavolo, un pochino più grande delle altre e guardandola ti poni delle domande, la scruti, la prendi tra le dita e poi la mangi, assaporandone il gusto, lentamente, fino a che si scioglie in bocca. 

Può essere anche questo poesia? 

Quando calci quel ciottolo in strada e ti chiedi: "perché l'ho fatto?" Era perché volevo vedere come sarebbe stato il suo percorso o perché del ciotolo non ti importava ma istintivamente avevi bisogno di distrarti dai pensieri? 

In tutto ciò c'è poesia? 

E che dire di quel ticchettio insistente col dito mentre ascolti la tua musica preferita. O la rugiada posata sulla corolla che un giorno accese di mille colori la tua pianta fiorita. 

Sì, tutto può divenire poesia. Anche la più piccola insignificante immagine del mondo. Forse anche pochi pensieri scritti con l'ausilio di una tastiera, echeggianti risvolti dell'animo. 

E poi c'è l'amore. Una parola grande, immensa, dalle infinite implicazioni delle quali si ha paura. Solo un saggio e molto esperto poeta può riuscire a ricavarne il meglio da esso. L'Amore. Con la "A" maiuscola o minuscola, dipende da cosa si cerca di esprimere con lei. 

Amore risuona felice incontrando un diapason di vibrante perfezione. Ecco, forse può essere questo. Oppure molto, tanto altro. Difficile uscirne con semplici discorsi amorosi. Magari non sono parole, magari c'è tanto, troppo di più. 

Poesia è forse amore? 

E descrivendo l'odio, senza l'opposto sentimento anch'esso non potrebbe esistere. 

Infine cosa sappiamo della poesia? 

Nulla se non una continua scoperta che qualcuno caparbiamente vuol significare, imprimere, inneggiare. O solamente amare. 

Immagine privata di mia creazione