Bergoglio rivoluzionario della coscienza
Nel giorno di Pasqua Papa Francesco si affaccia alla finestra e ci benedice tutti. Ma le sue parole sono di grande importanza perché nel suo cuore e nella sua mente accoglie tutti e nelle sue preoccupazioni non esclude nessuno.
Quindi ecco la versione integrale del testo dell'Urbi et Orbi pasquale, l' ultimo messaggio scritto da lui per chiunque abbia una coscienza.
"Cristo è risorto, alleluia!
Fratelli e sorelle, buona Pasqua!
Oggi nella Chiesa finalmente risuona l’alleluia, riecheggia di bocca in bocca, da cuore a cuore, e il suo canto fa piangere di gioia il popolo di Dio nel mondo intero.
Dal sepolcro vuoto di Gerusalemme giunge fino a noi l’annuncio inaudito: Gesù, il Crocifisso, «non è qui, è risorto». Non è nella tomba, è il vivente!
L’amore ha vinto l’odio. La luce ha vinto le tenebre. La verità ha vinto la menzogna. Il perdono ha vinto la vendetta. Il male non è scomparso dalla nostra storia, rimarrà fino alla fine, ma non ha più il dominio, non ha più potere su chi accoglie la grazia di questo giorno.
Sorelle e fratelli, specialmente voi che siete nel dolore e nell’angoscia, il vostro grido silenzioso è stato ascoltato, le vostre lacrime sono state raccolte, nemmeno una è andata perduta! Nella passione e nella morte di Gesù, Dio ha preso su di sé tutto il male del mondo e con la sua infinita misericordia l’ha sconfitto: ha sradicato l’orgoglio diabolico che avvelena il cuore dell’uomo e semina ovunque violenza e corruzione. L’Agnello di Dio ha vinto! Per questo oggi esclamiamo: «Cristo, mia speranza, è risorto!».
Sì, la risurrezione di Gesù è il fondamento della speranza: a partire da questo avvenimento, sperare non è più un’illusione. No. Grazie a Cristo crocifisso e risorto, la speranza non delude! Spes non confundit! E non è una speranza evasiva, ma impegnativa; non è alienante, ma responsabilizzante.
Quanti sperano in Dio pongono le loro fragili mani nella sua mano grande e forte, si lasciano rialzare e si mettono in cammino: insieme con Gesù risorto diventano pellegrini di speranza, testimoni della vittoria dell’Amore, della potenza disarmata della Vita.
Cristo è risorto! In questo annuncio è racchiuso tutto il senso della nostra esistenza, che non è fatta per la morte ma per la vita. La Pasqua è la festa della vita! Dio ci ha creati per la vita e vuole che l’umanità risorga! Ai suoi occhi ogni vita è preziosa! Quella del bambino nel grembo di sua madre, come quella dell’anziano o del malato, considerati in un numero crescente di Paesi come persone da scartare.
Quanta volontà di morte vediamo ogni giorno nei tanti conflitti che interessano diverse parti del mondo! Quanta violenza vediamo spesso anche nelle famiglie, nei confronti delle donne o dei bambini! Quanto disprezzo si nutre a volte verso i più deboli, gli emarginati, i migranti!
In questo giorno, vorrei che tornassimo a
sperare e ad avere fiducia negli altri, anche in chi non ci è vicino o proviene da terre lontane con usi, modi di vivere, idee, costumi diversi da quelli a noi più familiari, poiché siamo tutti figli di Dio!
Vorrei che tornassimo a sperare che la pace è possibile! Dal Santo Sepolcro, Chiesa della Risurrezione, dove quest’anno la Pasqua è celebrata nello stesso giorno da cattolici e ortodossi, s’irradi la luce della pace su tutta la Terra Santa e sul mondo intero. Sono vicino alle sofferenze dei cristiani in Palestina e in Israele, così come a tutto il popolo israeliano e a tutto il popolo palestinese. Preoccupa il crescente clima di antisemitismo che si va diffondendo in tutto il mondo. In pari tempo, il mio pensiero va alla popolazione e in modo particolare alla comunità cristiana di Gaza, dove il terribile conflitto continua a generare morte e distruzione e a provocare una drammatica e ignobile situazione umanitaria. Faccio appello alle parti belligeranti: cessate il fuoco, si liberino gli ostaggi e si presti aiuto alla gente, che ha fame e che aspira ad un futuro di pace!
Preghiamo per le comunità cristiane in Libano e in Siria che, mentre quest’ultimo Paese sperimenta un passaggio delicato della sua storia, ambiscono alla stabilità e alla partecipazione alle sorti delle rispettive Nazioni. Esorto tutta la Chiesa ad accompagnare con l’attenzione e con la preghiera i cristiani dell’amato Medio Oriente.
Un pensiero speciale rivolgo anche al popolo dello Yemen, che sta vivendo una delle peggiori crisi umanitarie “prolungate” del mondo a causa della guerra, e invito tutti a trovare soluzioni attraverso un dialogo costruttivo.
Cristo Risorto effonda il dono pasquale della pace sulla martoriata Ucraina e incoraggi tutti gli attori coinvolti a proseguire gli sforzi volti a raggiungere una pace giusta e duratura.
In questo giorno di festa pensiamo al Caucaso Meridionale e preghiamo affinché si giunga presto alla firma e all’attuazione di un definitivo Accordo di pace tra l’Armenia e l’Azerbaigian, che conduca alla tanto desiderata riconciliazione nella Regione.
La luce della Pasqua ispiri propositi di concordia nei Balcani occidentali e sostenga gli attori politici nell’adoperarsi per evitare l’acuirsi di tensioni e crisi, come pure i partner della Regione nel respingere comportamenti pericolosi e destabilizzanti.
Cristo Risorto, nostra speranza, conceda pace e conforto alle popolazioni africane vittime di violenze e conflitti, soprattutto nella Repubblica Democratica del Congo, in Sudan e Sud Sudan, e sostenga quanti soffrono a causa delle tensioni nel Sahel, nel Corno d’Africa e nella Regione dei Grandi Laghi, come pure i cristiani che in molti luoghi non possono professare liberamente la loro fede.
Nessuna pace è possibile laddove non c’è libertà religiosa o dove non c’è libertà di pensiero e di parola e il rispetto delle opinioni altrui.
Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo! L’esigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non può trasformarsi in una corsa generale al riarmo. La luce della Pasqua ci sprona ad abbattere le barriere che creano divisioni e sono gravide di conseguenze politiche ed economiche. Ci sprona a prenderci cura gli uni degli altri, ad accrescere la solidarietà reciproca, ad adoperarci per favorire lo sviluppo integrale di ogni persona umana.
In questo tempo non manchi il nostro aiuto al popolo birmano, già tormentato da anni di conflitto armato, che affronta con coraggio e pazienza le conseguenze del devastante terremoto a Sagaing, causa di morte per migliaia di persone e motivo di sofferenza per moltissimi sopravvissuti, tra cui orfani e anziani. Preghiamo per le vittime e per i loro cari e ringraziamo di cuore tutti i generosi volontari che svolgono le attività di soccorso. L’annuncio del cessate-il-fuoco da parte di vari attori nel Paese è un segno di speranza per tutto il Myanmar.
Faccio appello a tutti quanti nel mondo hanno responsabilità politiche a non cedere alla logica della paura che chiude, ma a usare le risorse a disposizione per aiutare i bisognosi, combattere la fame e favorire iniziative che promuovano lo sviluppo. Sono queste le “armi” della pace: quelle che costruiscono il futuro, invece di seminare morte!
Non venga mai meno il principio di umanità come cardine del nostro agire quotidiano. Davanti alla crudeltà di conflitti che coinvolgono civili inermi, attaccano scuole e ospedali e operatori umanitari, non possiamo permetterci di dimenticare che non vengono colpiti bersagli, ma persone con un’anima e una dignità.
E in quest’anno giubilare, la Pasqua sia anche l’occasione propizia per liberare i prigionieri di guerra e quelli politici!
Cari fratelli e sorelle,
nella Pasqua del Signore, la morte e la vita si sono affrontate in un prodigioso duello, ma il Signore ora vive per sempre (cfr Sequenza pasquale) e ci infonde la certezza che anche noi siamo chiamati a partecipare alla vita che non conosce tramonto, in cui non si udranno più fragori di armi ed echi di morte. Affidiamoci a Lui che solo può far nuove tutte le cose!
Buona Pasqua a tutti!".
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Immagine dal web |
Interessanti parole di solidarietà umana, a prescindere dalle premesse teologiche.
RispondiEliminaCredo che in queste parole ci sia tutto ciò che ci si possa aspettare da parte di un degno Vicario di Cristo. 😉
EliminaGrazie Cesare.
Io temo che quest'aura di Papa rivoluzionario possa far adagiare il successore di Francesco. Siamo in tempi dove guerre, disuguaglianze, ingiustizie la fanno da padroni. Non evolviamo di un centimetro.
RispondiEliminaNessuno si prende la briga di mosse rivoluzionarie nel vero senso della parola, condanniamo tutto ma molto a chiacchiere, e sempre dal nostro orticello. Se posso esprimere una preferenza, mi piacerebbe un Papa nero.
Io non baderei al colore della pelle. Per me non ha senso. Io credo ci si debba affidare al discernimento ed alla correttezza e senso di fiducia che una persona abbia con sé. Oltre ovviamente al seguire fedelmente ciò che il Signore indica. Ma oggi c'è bisogna anche di coraggio. Sfidare i contrasti per mediare fortemente verso una pace duratura. La scelta sarà dura.
EliminaGrazie Franco.
Resto un devoto di Papa Luciani, che mi aveva illuminato in appena un mese. Quella sì una rivoluzione messa a tacere chirurgicamente. :(
EliminaIndubbiamente un papa grandioso. Durato troppo poco.😉 Buona giornata Franco.
EliminaIn un'istituzione bimillenaria come la Chiesa di Roma, le dinamiche sociali e comunicative sono state numerose; non tutte positive e produttive ai fini di una maggiore pregnanza religiosa e di fedeli. Francesco è stato certamente un riformatore, discutibile ma sincero: se consideriamo la presenza dello Spirito Santo nell'azione di certi Papi dobbiamo accettare anche la possibilità che vi siano cose che ancora non possiamo capire. Su certi principi basilari che non sono negoziabili da sempre Francesco non ha ceduto ed ha fatto bene a mio parere, la Chiesa e l'etica profonda cristiana non sono progetti politici legati ai tempi ma al messaggio evangelico. Semmai dovremmo riflettere più a fondo su alcuni gesti e alcune parole ma la superficialità impensabile nel Cristo pare invece molto diffusa nelle opinioni espresse nel web, dovremmo rassegnarci? La verità è che il messaggio di Gesù è una rivoluzione enorme anche adesso, basta leggere le parole del Papa in questa Pasqua. Si resta quantomeno attoniti.
RispondiEliminaBravo Enzo. Concordo col tuo punto di vista. Bergoglio col suo atteggiamento ha cercato di spianare la strada. Il suo successore riuscirà a fare meglio? E soprattutto, glielo permetteranno? Sì, le sue parole, se lette attentamente, lasciano sbigottiti. Come se non fossero possibili in un mondo come il nostro. Eppure è esattamente ciò che bisogna fare perché tutto vada nel verso giusto. Tutto qui. Grazie mille!
EliminaSono sicuramente un agnosticone, ma un papa che ha saputo parlare d'amore e di accoglienza, è stata una bella sorpresa
RispondiEliminaVero. E questo è molto importante. Almeno per me. Grazie Alberto!
EliminaQuesto Papa mi è piaciuto fin dall’inizio , da quel “buonasera “ con il quale saluto i fedeli dopo l’ elezione e poi per i cambiamenti che si sono avuti nella chiesa grazie a lui: non più ostentazione di distanza, di ricchezza , insomma un Papa più vicino . Mi dispiace molto per la sua morte, chissà chi verrà ora .
RispondiEliminabaci
eos
Dispiace tanto anche a me. Speriamo in un buon successore.
EliminaGrazie Eos. Baci e buona serata.