Chi mi segue

Quel che gli occhi vedono


Era lì, ferma, osservando ogni cosa avesse davanti. 
Un piccolo pennino appoggiato sul foglio. Un telecomando inusato ormai, una minuscola piantina dal nome dimenticato e mezzo ingiallito. La candela profumata, il sasso del ricordo di un giorno passato e felice. Un minuscolo nanetto in ceramica dal buffo visino. 
Lo sguardo girava e girava e non si fermava su qualcosa in particolare. Perché gli occhi ora vedevano altro. 
Il passato, lì davanti, stava lasciando il passo al futuro. 
Cosa si sarebbe aggiunto su quel piccolo piano privato. 
Al centro spiccava il suo portatile. Chiuso ma pronto per l'uso che da lì a poco ne avrebbe fatto. Perché ormai era il tempo. Il giusto momento per iniziare a dare forma a ciò che in tutti questi anni aveva sparso tra i cassetti del suo realizzare.
Quindi fece il solito gesto scaramantico, quello di alzarsi le maniche e iniziò. 
Il suo futuro ora si portava avanti, il percorso non era mai stato cosi chiaro come in quel momento.
Le parole presero la rincorsa. 
Si era organizzata bene, doveva solo ordinare ogni cosa e tutto avrebbe preso forma. 
Quello che sarebbe accaduto in seguito non aveva importanza perché ciò che più le interessava era essere riuscita a sbloccarsi.
Appena ebbe finito un sospiro e gli occhi, i suoi occhi ormai non erano più persi su oggetti sparsi del passato. 
Ora lo sguardo oltrepassava muri e distanze. E già vedeva, non più ninnoli ma spazi e mari e distese terre. 
L'avventura era iniziata. Finalmente il percorso lo costruiva lei.


Pia 

Immagine realizzata con A.I  


Commenti

  1. Mi sembra quasi la mia scrivania, col pc, foto, piantine, addirittura il telecomando che accende gli altoparlanti esterni, l'immancabile blocco con la penna (a sfera però), dove tante idee transitano prima di diventare pixels luminosi, e quegli scenari che partono da dentro e oltrepassano ogni confine, ogni galassia, quando sentono quel bisogno irrefrenabile di cercare spazio.. buone fiabe Pia!

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