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Attimi

 

Lui era quello strano. Quello che saliva fin lassù coi libri sottobraccio ed un cavalletto leggero sulle spalle colmo di colori e pennelli. 

Questo tutti i pomeriggi senza nuvole, con i raggi del sole in bilico verso il tramonto. 

Era l'unico momento in cui si sentiva veramente sé stesso. Lontano dai caotici risvolti di una società, a detta sua, in decadenza. 

Lo sguardo perso a scrutare qualcosa. Voleva catturare sempre l'attimo, l'istante, fosse anche un luccichio, una goccia di rugiada un semplice raggio di sole o l'ombra emersa dietro quella foglia. Ma non il mondo reale. No, non voleva rappresentare la realtà ma la fantasia racchiusa in essa. 

E quindi ecco emergere dalla punta di carboncino un baffo. Forse di un gatto? Di un coniglio? Di un piccolo topo? Ma nessuno sapeva cosa o chi fosse quell'essere scaturito da quella forma. Forse un nano? Uno gnomo? E chi lo sa. 

E poi rincorrendo quel volo di farfalla... Ma no, non una farfalla. Forse una fata? Una magica creatura dal piccolo corpicino e gli occhi troppo grandi? 

Il fiore si muoveva, danzava e mostrava vividi, insoliti colori scintillanti. Il pennello sostituiva la realtà che ora appariva chiara, autentica. Infine quel tocco magistrale dove il colore vero del tramonto davanti ai suoi occhi finiva come d'incanto, a concludere la sua opera, nel quadro. Rendendo così tutto esistente. Quasi un miracolo, una magia. 

Ma la sera era sopraggiunta. Aveva gli occhi arrossati e stanchi. Ripose tutto con ordine e mesto tornò alla sua normale vita. Stanco sì ma felice. Felice di essere riuscito, anche quella volta, a dare un senso alla sua insignificante vita. 


Pia 


Immagine digitale creata da me con A.I. 

Commenti

  1. L'immagine è affascinante, stimolante.

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    1. Grazie. Ne sono felice Cesare. Un caro e forte abbraccio. Buona giornata.

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