Continuando il nostro percorso nel Quarto del Priore, ecco nuovi punti di vista dalle finestre nelle stanze. Ovunque il panorama è straordinario.
Ma la vista è mozzafiato soprattutto quando usciamo fuori la Loggia. Un terrazzo angolare che fa desiderare di restare lì per sempre. Magia pura per chi ama paesaggi spettacolari come quello che ci troviamo ad ammirare qui.
E sempre qui ci siamo davvero fermati a lungo. La giornata meravigliosa ed assolata che abbiamo avuto la fortuna di trovare in quel giorno ha giocato a nostro favore, provando in gran senso di serenità e gioia immensa. Istanti impossibili da descrivere. Le foto parleranno in mia vece.
Ma il percorso continua e le opere si susseguono una ad una.
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Adorazione dei pastori Gargiuolo Domenico detto Micco Spadaro 1650 - 1660 Olio su tela |
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La Fama Buona Lorenzo Vaccaro 1705 Terracotta con tracce di doratura E San Paolo Apostolo Cosimo Fanzago 1640 Terracotta con tracce di doratura |
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Santa Caterina d'Avila Giuseppe Sammartino Terracotta |
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Madonna col bambino e San Giovannino Battistello Caracciolo 1607 Olio su tela |
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L'Assunta Battistello Caracciolo 1631 Olio su tela |
Un piccolo trafiletto sulla splendida tela del Caracciolo, L'Assunta.
Potete leggere tutto ciò sulla leggenda posta nella struttura.
Questo quadro era posto nella Cappella a lei dedicata nella Chiesa della Certosa.
Nel 1786 fu spostata nella quadreria del Priore perché fu sostituita dalla tela sempre dell'Assunta eseguito da Francesco de Mura.
Però questo dipinto è importante perché in esso troviamo il riassunto di tutta la parabola del Caracciolo.
"Il disegno preparatorio che quasi scontorna le figure e un certo schematismo sono il ricordo della sua mai dimenticata formazione tardomanierista. La preparazione bruna e il turbinio svolazzante dei putti e dei cherubini che, paffuti e in pose ardite, fanno a gara per innalzare la Vergine del Cielo, sono il retaggio della pittura piena del Merisi. La Vergine, eterea e allo stesso tempo salda come una scultura classica, la tavolozza dei colori mutata in tonalità tenui e una luce delicatamente diffusa sono il segno dell'ultimo sguardo di Battistello verso quel classicismo emiliano che toccherà i suoi vertici nell'opera di Domenichino e Guido Reni."
In una sola opera il bravissimo Battistello Caracciolo ha raggruppato tutto ciò che percorre la sua formazione e l'arte di quegli anni. Tardomanierismo, Caravaggio e la sua pittura, la scultura classica, la luce diffusa utilizzata dal Battistello, il classicismo emiliano di Domenichino e Guido Reni.
Wow! È un'opera a dir poco straordinaria!!!
E queste foto sotto le conoscete già, inserite in qualche post precedente. 😉
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Cristo Velato Antonio Corradini 1750 - 1752 Bozzetto in terracotta patinata
Studio a cui fa affidamento Giuseppe Sammartino per la realizzazione del suo più famoso Cristo Velato nella Cappella Sansevero a Napoli |
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Madonna col Bambino e San Lorenzo Ippolito Borghese 1595 Olio su tela
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Madonna delle ciliege (Riposo durante la fuga in Egitto) Fine 1600 e inizio 1700 Francesco Vanni
Dalla tela medesima di Federico Barocci |
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Monumento funebre di Carlo Gesualdo, Cavaliere gerosolimitano Girolamo Santacroce 1523 Marmo bianco di Carrara |
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La Madonna col Bambino e San Giovannino Pietro Bernini Prima metà del 1600 Marmo |
Questo gruppo scultoreo è molto importante perché in esso è posto l'alta maestria della scultura a Napoli ma soprattutto in Italia per ciò che concerne il Barocco ed il Manierismo.
La forza plastica michelangiolesca che svolta verso il Manierismo qui è molto evidente. L'espressivita e l'ampiezza di modellato sono talmente maestosi da unire fortemente insieme finezza psicologica e preziosità formale.
Ammirare questa scultura dal vivo non ha prezzo, è straordinaria.
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San Martino divide il mantello del povero Pietro Bernini 1595 - 1598 Marmo bianco di Carrara |
La particolare opera scultorea sopra posta proviene dal portale d'ingresso della Certosa di San Martino. Il bassorilievo fu realizzato durante i grandi lavori di trasformazione della struttura voluto dal colto priore Severo Turboli.
Qui va ammirata la particolare tecnica scultorea della "stacciato" (metodo usato in modo mirabile dal grande Donatello) di gran pregio vista l'enorme difficoltà che essa ha nella sua realizzazione. Il paesaggio così rappresentato vuol ricordare le vedute inserite dal
Cavalier D'Arpino negli affreschi della volta nel coro della chiesa, in cui appare un edificio che sembra si possa identificare proprio con la Certosa.
L'episodio narrato è quello conosciuto nella Leggenda Aurea, dove San Martino ancora con abbigliamento della guardia imperiale a cavallo, taglia il mantello col suo fendente per donare la sua metà al povero. Ma qui il Bernini rende il racconto meno statico perché riesce a rendere in modo egregio sincero e vero il sentimento della pietà umano. Proprio come era nello spirito controriformistico del cinquecento napoletano.
Il giro per il Quarto del Priore si conclude con alcune tra le opere più antiche come il bellissimo trittico dipinto da un artista ispano - fiammingo purtroppo ignoto. Realizzato sul finire del 1400 e rappresentante i ritratti del principe Carlo di Calabria ed il padre reggente Roberto d'Angiò in vesti teatrali dei re magi.
E sempre da un ignoto della cerchia di Niccolò di Tommaso e Andrea Vanni sembra fosse realizzato questo affresco della
Madonna col Bambino in trono,
in stile trecentesco che ricorda la tradizione giottesca di quegli anni ma ancor di più agli sviluppi della pittura toscana propria dei due fiorentini su citati. È danneggiata a causa dei bombardamenti dell'ultima guerra mondiale.
E sul finire questa bellissima Madonna col Bambino in un pregenole marmo candido.
È un pezzo originale molto raro di epoca medievale. Il suo stile riporta alla bottega di Tino di Camaino che operava a Napoli partendo dal 1333.
Uscendo dalle stanze museali del Quarto del Priore prendo la direzione che mi porta a scoprire panorami mozzafiato uscendo fuori nei Giardini pensili e lungo Il percorso che porta alle vigne dei bravi certosini.
Qui potete solo ammirare il paesaggio e le strutture realizzate dai monaci come anche l'intricato sistema idraulico.
Anche oggi mi fermo qui è vi do appuntamento alla prossima settimana con l'ultimo post dedicato alla Certosa e con una sorpresa molto interessante.
Grazie a tutti, ciao.
Immagini tutte di mia proprietà. Vietata ogni riproduzione, solo su richiesta.
Essendo originario di Napoli, conosco bene la certosa, tra l'altro c'è un panorama fantastico, come ben documentato dalle tue foto.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Esatto. Una vista spettacolare che mi ha fatto perdere la nozione del tempo. Mamma mia che meraviglia! 🤩
EliminaCiao e grazie Vincenzo!
Immagini davvero spettacolari, molto apprezzate.
RispondiEliminaBuona settimana e un sorriso
Grazie Silvia. Il posto merita davvero e le immagini sono una conseguenza di cotanta bellezza.
EliminaAbbracci! Buona settimana!
Davvero un luogo meraviglioso. In Italia siamo abbastanza fortunati, possiamo visitare questi posti incantevoli pieni di Arte e di Storia e ce li troviamo a portata di mano.
RispondiEliminaSiamo molto fortunati e non ce ne rendiamo conto. 👌🏻😉
EliminaGrazie di cuore Ariano!
Dedicheremo certo un appuntamento mirato alla Certosa in uno dei prossimi appuntamenti a Napoli.. grazie intanto della dedizione e la precisione del post.. ci hai veramente coinvolti e stupiti!!
RispondiEliminaNe sono immensamente felice perché merita davvero.
EliminaNon perderti la sorpresa dell'ultimo prossimo post. Molti, neanche gli stessi cittadini di Napoli, credo non sappiano o perlomeno non comprendono appieno ciò che mostrerò.
Almeno spero che in questo modo la visita in Certosa sia più consapevole. 😉
Grazie a te Franco!!!
Leggere e guardare le immagini dei tuoi post è sempre emozionante.
RispondiEliminaIn questo caso le bellezze della Certosa sono arricchite anche dagli splendidi panorami.
Grazie.
Felice giornata, un abbraccio
enrico
Ti ringrazio davvero tanto Enrico!
EliminaFelice giornata a te, abbraccio enorme. Ciao.
Foto panoramiche spettacolari!!! Ovviamente! 😍 Continuo con la lettura oggi pomeriggio! 😊
RispondiEliminaE poi sul finire la grande sorpresa. Almeno per me è stato così. Ciao e grazie Nicooooo...
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