Nonostante la mia permanenza a Napoli per via dei miei studi ci sono luoghi che non sono riuscita a visitare ma che in seguito ho avuto modo di trovare.
Tra questi c'è la sorprendente
Certosa di San Martino
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Certosa di San Martino e Castel dell'Ovo vista dal basso-retro |
che finalmente, visitandola ultimamente, mi ha mostrato tanto della sua storia e ricchezza artistica.
Nacque su volere del Duca di Calabria Carlo D'Angiò che nel 1325, dette l'incarico ai due architetti più importanti del tempo, Tino di Camaino e Francesco di Vito, di occuparsi della realizzazione, sul colle di Sant'Erasmo, del monastero affidato ai certosini ed al loro ordine.
Fu inaugurata e consacrata nel 1368 sotto il reame di Giovanna D'Angiò.
Purtroppo del vecchio complesso monumentale rimane ben poco. Ma si può riconoscere lo stile gotico imposto dagli architetti che se ne occuparono, per via dei sotterranei rimasti intatti, con una possente ingegneria fatta di grandi pilastri e volte ogivali. Non ho potuto visitare tale spazio per via del poco tempo a disposizione e neanche la Chiesa della donne ma ci ritornerò e forse vi racconterò.
██ Chiesa delle Donne ██ Cortile ██ Chiesa principale - Pronao
- Navata
- Cappella di San Gennaro
- Cappella di San Giuseppe
- Cappella di San Bruno
- Cappella dell'Assunta
- Cappella di San Nicola (già sacrestia Vecchia)
- Cappella di San Martino
- Cappella del Battista
- Cappella di San Ugo
- Cappella del Rosario
- Abside
- Sacrestia
- Passaggetto
- Cappella del Tesoro Vecchio
- Cappella del Tesoro Nuovo
- Sala capitolare
- Coro dei conversi
- Passaggetto
- Parlatorio
- Refettorio
- Chiostrino
- Cappella della Maddalena
██ Museo nazionale di San Martino ██ Chiostro grande ██ Cimitero fanzaghiano ██ Quarto del priore ██ Corridoio fanzaghiano ██ Chiostro dei procuratori ██ Farmacia ██ Cona dei Lani ██ Loggia panoramica del Quarto del Priore ██ Giardino del Quarto del Priore e scala fanzaghiana ██ Giardini terrazzati sulla città |
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Piantina e Riferimenti dal web
Inserisco la Piantina per far comprendere il percorso che ho intrapreso. Tra l'altro è la stessa che troviamo all'interno della Certosa.
Per prima cosa bisogna entrare nel Pronao che ci porta davanti all'entrata della Chiesa Concettuale della Certosa.
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Facciata della Chiesa Concettuale della Certosa di San Martino vista dal Castel dell'Ovo |
Il cortile esterno, chiamato Cortile d'Onore, ad opera di Giovanni Antonio Dosio, mostra una facciata trecentesca poi modificata proprio da Dosio nel cinquecento, dove il Pronao divenne da cinque a tre arcate. In seguito intervenne Cosimo Fanzago che inserì una "serliana" per coprire la precedente facciata. Affreschi e sculture sono opere del seicento e settecento napoletano.
L'interno ci accoglie maestosamente con la volta gotica di origine trecentesca dove Giovanni Lanfranco, nel 1637, affresca con i suo capolavori che raccontano l'Ascensione di Cristo.
Molto bello il ricco pavimento di marmi policromi del Fanzago, purtroppo non completato da lui.
L'interno della Chiesa è molto scura perché non è illuminata, per cui è stato molto difficile fotografare tutto. Ma son contenta di esserci riuscita lo stesso.
L'Altare Maggiore è del 1705, il legno dorato è dipinto come se fosse marmo ed i dipinti dell'altare sono opere straordinarie, assolutamente da vedere, dei più grandi artisti del settecento come Caracciolo, Stazione, Reni e De Ribera.
Le navate sono otto, quattro per lato.
Non vi elenco nulla perché sarebbe troppo lungo ma vi mostro le foto che ho scattato.
A sinistra dell'altare una porta conduce verso la Sacrestia.
Qui il sontuoso interno con affreschi in alto del Cavalier D'Arpino (1596-1597).
Le mie foto mostrano il particolare pavimento e le istallazioni lignee intarsiate in modo straordinario!
Qui con la vista verso il Passetto.
Qui sopra vi è l'affresco sulla parete lungo l'arcata
Ecce Homo
di Massimo Stazione e Viviano Codazzi del 1644.
Qui sotto invece i meravigliosi intarsi.
E poi ecco a voi la Volta!
Vi sono le Storie della Passione di Cristo e tanto altro.
Con vista opposta possiamo ammirare la
Crocifissione
del Cavalier D'Arpino (1592-'93)
e molto in ombra
la Negazione di San Pietro
di un autore di scuola caravaggesca.
Il Passetto che porta alla Sala del Tesoro nuovo
è poco illuminato ma importante per la volta decorata da
Massimo Stazione nel 1644
e perché abbiamo all'entrata al tesoro l'affresco
degli Angeli reggisimboli di
Paolo de Matteis
Negli spazi laterali troviamo tra l'altro gli affreschi di
Luca Giordano.
Qui sotto con il particolare dei lavabo.
In una porticina laterale si entra nella
Sala del Tesoro Vecchio.
Ora entriamo nella Sala del Tesoro Nuovo.
La luce è rarefatta per cui le foto scattate sono riuscita in qualche modo ad ottenerle.
La ricchezza e lo splendore dei colori mi ha letteralmente lasciata senza parole.
Questa cappella fu probabilmente voluta dal monaco Bonaventura Presti che, considerando il fatto che la Sala del Tesoro Vecchio non poteva più contenere tutto, decise di creare un nuovo spazio per una sala più capiente.
Questo tra il 1670/80.
Per gli affreschi fu chiamato Luca Giordano nel 1703 e concluso in un solo anno.
La calotta originariamente quadrata fu volutamente trasformata da Giordano proiettandola in forma cilindrica.
Al centro un Gruppo di Angeli attornianti l'Eterno.
Ma la scena di tutto rappresenta
Il Trionfo di Giuditta
Che vediamo alla base con la testa mozzata di Oloferne.
Qui vi mostro anche la base opposta con la lunetta.
Ma ciò che troviamo nella parte frontale è il rarissimo Altare del 1610 realizzato dal fiorentino Giovanni Selino (raro per la particolarità dei colori che tendono al blu/violaceo e dei materiali preziosissimi usati che sono in lapislazzuli, ametista e corniola), con il bellissimo dipinto della Pietà di Jusepe de Ribera.
Lateralmente nelle nicchie sono conservati i Reliquiari in ebano e rame dorato eseguiti da Gennaro Monte nel 1610. Gran parte del tesoro conservato negli Armadi lignei furono fusi su volere di Ferdinando IV nel 1794 per poter finanziare la guerra contro i Francesi nel difendere la città.
Ritornando alla Sacrestia e facendo il percorso inverso,
superando il retro dell'Abside, entriamo prima nella
Sala del Capitolo.
Qui abbiamo gli affreschi sulla volta del 1624 ad opera di Belisario Corenzio.
Rappresentano le Parabole Evangeliche, le Virtù Certosine e nel lunettone della controfacciata il Cristo e l'Adultera.
Ecco il bellissimo particolare nella volta centrale del
Cristo che scaccia i mercanti dal tempio.
Lateralmente al Capitolo veniamo accolti dal
Coro
che stordisce per tutto ciò che ci avvolge.
Sono persino restia a fotografare perché si viene catturati visivamente dai tanti grandi intarsi lignei e strutture sempre in legno che sembrano circolare proprio perché sono poste centralmente ed intorno.
Le tele sono belle e spettacolari. Impossibile descrivere meglio cosa ho provato qui. Emozione pura.
Per cui vi mostro le immagini che sempre con grande difficoltà sono riuscita a realizzare.
Ciò che bisogna considerare del Coro è che rappresenta il centro palpitante di tutto il complesso monastico.
Tutto quello che qui troviamo è l'essenza artistica dal 1589 quando viene affidata l'esecuzione artistica degli affreschi delle volte al Cavalier d'Arpino, fino al 1651 con l'esecuzione di Jusepe de Ribera dell'opera
La Comunione degli Apostoli.
Nel tabellone interno si legge anche:
"La volta gotica, suddivisa con cornici e cariatidi in molteplici campinature, ospita gli affreschi del Cavalier d'Arpino che affianca scene veterotestamentarie e episodi evangelici in un distesa di prefigurazioni allusive all'Eucarestia."
Anche le grandissime tele seguono la stesso intento.
Per cui abbiamo del 1589
L'Ultima Cena della bottega di Paolo Veronese.
Del 1622 la Lavanda dei piedi del Caracciolo.
Del 1639 La Pasqua Ebraica di
Massimo Stazione.
Del 1641 l'Adorazione dei pastori di Guido Reni.
Una tela straordinaria dove i pastori adorano il Bambino che sembra emanare luce eterea propria.
Nel Passaggetto tra Capitolo e Parlatorio, troviamo negli affreschi della volta, ad opera di Bernardino Cesari (1593) le
Storie dell'infanzia di Gesù e Virtù.
Mentre i dipinti sono:
Flagellazione di Cristo di Cesari,
Predica di San Giovanni Battista nel deserto di Massimo Stazione,
Flaminio Torelli con la sua Visitazione e la Presentazione al Tempio (entrambi del 1588).
Infine si entra nella sala del Parlatorio. Luogo dove i certosini si riunivano nei momenti di vita comunitaria.
Nella volta troviamo affreschi del tardo - manierismo.
Le opere sono di Avanzino Nucci del 1596.
Qui ho la bellissima
Discesa dello Spirito Santo
e
L'Incredulità di San Gennaro nel Signore risorto.
Meraviglioso!
Infine si esce dal Refettorio (progettato dall'architetto Nicola Tagliacozzi Canale nel 1724 che in quegli anni dirigeva il cantiere della Certosa) nel Chiostrino.
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Refettorio Le Nozze di Cana Nicola Malinconico 1724 |
Mi fermo qui per la mia prima parte della visita alla
Certosa di San Martino.
Ciao a tutti e grazie di avermi seguita fin qui.
Tutte le immagini sono di mia proprietà.
Vietata ogni riproduzione.
Solo su richiesta.
Un reportage minuziosissimo e di grande interesse.. Napoli riserva sempre infinite sorprese..
RispondiEliminaGrazie Franco. È stato molto difficile mettere in ordine tutto. Ho notato che chi entra in questi luoghi non sa esattamente cosa vedere, vaga a caso e spesso guarda e fotografa solo ciò che lo colpisce o magari conosce. Ma a volte c'è molto di più di ciò che appare. Se riesco vi mostro il resto. Perché ti assicuro che non finisce qui. C'è taaaaanto di più e tutto concentrato in un sol luogo. Si, Napoli è meravigliosa e sorprendente.
EliminaDi nuovo grazie mille con un forte smack! Ciao.
CHE MERAVIGLIA! Grazie per averci guidati in questo luogo fantastico. Le tue descrizioni sono sempre esaustive ed è un piacere ammirare i dipinti e l'architettura “ascoltando” le tue spiegazioni
RispondiEliminaAncora grazie. Felice giornata, un abbraccio
enrico
Ciao Enrico!!!
EliminaSi, il posto è straordinario e questo è la minima parte di ciò che si può ammirare.
Grazie delle tue parole. È sempre stata questa la mia intenzione.
Raccontare che è molto diverso dal voler insegnare. ❤
Io ce l'ho messa tutta e spero di riuscire a mostrarvi anche il resto. Forse ci vorrà tempo ma ci proverò.
Felice serata a te con un forte smack!
Bel post con bellissime fotografie.Felice giornata.
RispondiEliminaGrazie Olga! Sono davvero contenta che tu abbia gradito. Buona e serena sera. Abbracci e baci!
EliminaUna chiesa bellissima, piena di colori, pace interiore e luce divina. Di solito le chiese sono poco illuminate ma i colori dei dipinti bastano per portare la luce, la pace e la speranza.
RispondiEliminaTrovo le tue foto bellissime, vera testimonianza della bellezza di questo monumento!
Siiiii, straordinaria! La Chiesa è davvero particolare ma essendo poco illuminata (e giustamente perché le opere potrebbero rovinarsi) ho avuto molte difficoltà nel fotografare. E devo dire che anche le posizioni delle opere spesso non permettevano facili scatti. Ma ci sono riuscita comunque, anche se non so come. 😊
EliminaGrazie e mi fa piacere che tu abbia tanto gradito. Ti abbraccio fortissimo, ciao carissima Flo!
Che luogo meraviglioso! Capisco perfettamente che ti era rimasto il desiderio di andarci prima o poi, decisamente ne è valsa la pena.
RispondiEliminaCiao Ariano!
EliminaAltroché se ne è valsa la pena. Per me è imperdibile! 😍😍😍
Un forte smack! Grazie di cuore.
Le fotografie ti sono venute benissimo, nonostante la mancanza di luce. Complimenti! Grazie per questo splendido reportage, una vera ed esaustiva lezione di storia dell'arte! Questa Certosa è veramente stupenda.
RispondiEliminaSpero di aver raccontato bene. Sono davvero felice che ti sia piaciuto, grazie Katherine.
EliminaSì, la Certosa è davvero spettacolare.
Ti abbraccio forte e buona giornata. ❤
Davvero molto bello, non c'è che dire. A me piacciono cose un po' più semplici, ma senza dubbio contiene capolavori da perdercisi.
RispondiEliminaGrazie del reportage, Pia
Ciao Alberto! Diciamo che artisticamente è molto ricca. Poi è logico che le preferenze influiscono ma in questo caso ti assicuro che si va oltre i gusti personali. Inoltre qui ho solo mostrato una parte di ciò che si trova nella Certosa. Vedrai, sempre se riesco. 😉
EliminaUn forte abbraccio e grazie mille!
Finalmente sono tornato su nel mio studio, dopo il bellissimo weekend sulle Langhe che hai visto, don i Gang strepitosi e anche Paolo Bonfanti e Omar Pedrini, i cui testi sono da incorniciare! Riaccendendo il computer, la prima cosa che ho pensato dopo le nostre promesse è stata quella di recuperare un po' di tuoi post! E quale secondo te poteva essere quello che ha subito attirato la mia attenzione? 😉 Ovviamente questi tuoi racconti della Certosa di San Martino, uno dei pochissimi posti di Napoli dove non sono ancora andato e dove Maria, che è napoletana, mi ha promesso che mi porterà presto! Letto il tuo primo bellissimo resoconto, ora mi leggo anche gli altri! Un bacione Pia 😘
RispondiEliminaEvvai, si ritorna alla dolce routine. 😊
EliminaDel tuo viaggio a me sarebbe bastato il grande Omar. ❤
Dai, dai. Tua moglie ha ragione, deve mostrarti la Certosa al più presto! 👏🏻👏🏻👏🏻
Grazie del tuo interesse, un forte smack!