Spazio e tempo
Sempre più negli ultimi anni ho visto come tante persone parlano o scrivono raccontando del loro passato. È come se una grande nostalgia si fosse impossessata dei molti, che vorrebbero indietro i loro anni da poter rivivere ma con il senno di poi.
Ho nostalgia anch'io del passato, ovvio, ma non vorrei doverlo rivivere.
Invece mi piacerebbe molto si parlasse e scrivesse del presente.
Di cosa amiamo fare, di quanti aiuti e sorrisi distribuiamo ed anche di quante incazzature si incastrano nei nostri giorni.
Vorrei si cercasse di mostrare le nostre difficoltà che incontriamo ogni momento e di come, solo con le nostre forze, le riusciamo a superare o anche no.
Vorrei che si discutesse dei vari aspetti sociali e comunicativi di oggi e di come avranno una massima o minima utilità nel futuro. Il nostro passato ha influenzato il nostro oggi. Ma siamo capaci di vedere se in positivo oppure in negativo?
E ciò che abbiamo oggi ci aiuta? E come vediamo, con ciò che c'è ora, il futuro?
Presente e futuro non sono molto discussi o contemplati, eppure dovrebbero essere il nostro argomento principale!
![]() |
Immagine dal web |
Nel mio presente vedo tanta incertezza. Nonostante abbiamo il giusto, nonostante non abbiamo mai avuto bisogno di lamentarci, ciò che leggo nei discorsi, nelle parole e nei volti della gente è un senso continuo d'inadeguatezza. Pur avendo titoli, dottorati, posti di pregio nel settore lavorativo, quasi tutti si sentono fuori posto.
Questo forse porta al rincorrere obbiettivi futili, a voler avere di più e meglio (ma poi meglio di cosa?). Si desiderano consensi a volte falsi, si desidera portare avanti un qualcosa solo per vanità e per dimostrare di saper fare anche l'impossibile.
Oggi è tutto veloce. Sembra di aver trovato una grande idea, originale, che poi si adegua ai tempi e finisce nel dimenticatoio molto presto. Imitato da tutti e sdoganato da molti, anche apprezzato ma poi cestinato velocemente.
Quel che rimane tra le mani e nei nostri prossimi ricordi è proprio quel senso d'inadeguatezza di cui ho scritto prima. Di tangibile assolutamente nulla.
Cosa possiamo fare per riparare tutto ciò?
Sembra ci sia oggi solo l'ossessione per l'effimero che di concreto non elargisce niente.
Allora domando a voi costruttori di oggi e di domani:
Avete idea di ciò che oggi possa avere qualche valore in un prossimo futuro?
E cosa provate a fare perché ciò sia possibile e reale?
Quali grandi ricordi volete poter portare con voi nel futuro?
Forse i giovani (simbolo del nostro futuro) neanche leggeranno queste parole.
Ho scritto troppo e non credo che arriveranno fino alla fine del mio pensiero di oggi.
Ma io ci ho provato e se qualcuno lo farà e mi darà qualche risposta allora forse posso iniziare a sperare in qualcosa di migliore per tutti noi un giorno.
Ciao.
Cara Pia, io, ormai, sono in pensione... Non vivo di ricordi, ne ho di belli e di brutti, come tutti. Il futuro mi pare più incerto che mai, sia per l'età , che per la situazione di totale incertezza nella quale viviamo. Certo, mi piacerebbe poter tornare indietro nel tempo di un dieci o venti anni , essere più forte fisicamente e coraggiosa, ma non si può. Io cerco di vivere alla giornata, nel presente. A volte, negli anni passati, mi è capitato di sentirmi inadeguata, ora non più. Quel che ho , mi basta, cerco di essere serena e di aiutare gli altri, se posso. Non so se ho risposto alle tue domande, forse no, ma io sono una pensionata, ho lavorato per anni e anni nella scuola, ho sempre cercato di fare del mio meglio e ora cerco di vivere il mio presente meglio che posso, ho timore del futuro. Ciaooo
RispondiEliminaCiao Mirtillo!
EliminaHai scritto di sensazioni che ho avuto anch'io per ciò che è il nostro presente. Viviamo nell'incertezza.
Qualcosa che per chi è in pensione può essere poco importante ma per chi vive per costruire il presente e conseguentemente il passato, non credo sia molto positivo purtroppo.
Ma ti comprendo ed è più che giusto che dopo tanto lavoro ora ti goda il tuo futuro nel modo migliore.
Il problema poi è proprio questo timore per il futuro, che non dovrebbe esserci se non in minima parte dovuto al tempo che avanza. Ma se le aspettative per noi non sono piacevoli, figuriamoci per chi invece fatica a costruirsi un futuro.
Vorrei che la tendenza cambiasse e che ci fosse più fiducia, più stimoli e più voglia di vivere il reale nel modo giusto, sentendosi ben radicati al nostro oggi e verso il domani.
Speriamo dai. Ti abbraccio forte e grazie per questo tuo interessante commento.
Il post che hai scritto è davvero profondo. Un argomento che mi piacerebbe vedere infiammare le anime dei giovani, ormai spente. Il problema è dettato dal consumismo, viviamo nell’epoca dell’usa e getta, tutto va consumato in fretta e tra le mani non ci resta niente. La gente, compresa me, ha molta nostalgia del passato, si quel tempo in cui la concretezza era quasi un valore. Ma basta fare anche un esempio banale. A volte prendo tra le mani i vecchi album fotografici, toccare quelle foto è emozionante, guardarle nei dettagli. Il passato in un certo senso posso ancora tenerlo tra le mani. Oggi nell’era digitale tutto è astratto, a me sembra di perdere quasi i momenti vissuti, mi sembrano così precarie quelle foto dato che la loro esistenza è legata alla durata dei dispositivi, e allora ecco che le salvi anche su un cd etc.. Sono esempi semplici, banali eppure è uno specchio della nostra realtà. Il presente ci sfugge dalle mani. Passa tutto e non abbiamo conservato niente. Secondo me dovremmo recuperare i valori del passato, questo spreco questo eccessivo consumismo sta consumando anche la nostra anima. Un abbraccio anche, Pia.
RispondiEliminaLeggo che hai inteso molto bene il senso del mio post cara Caterina. È molto giusto l'esempio del tuo ricordo, nel passato esistevano valori importanti, reali, che oggi sembrano non esistere. Anche in forma diversa, non importa, ma non sembrano esistere. Volevo proprio provocare per infiammare i giovani che forse hanno paura di dire la loro proprio perché è cambiato il loro modo di leggere tra le parole, quelle reali.
EliminaGrazie per il tuo bellissimo intervento e buona serata.
Io sono pessimista al mattino e ottimista la sera. Quasi sempre ansioso.
RispondiEliminaNon ho capito molto bene cosa intendi caro Cesare, perdonami.
EliminaGrazie lo stesso e buona serata.
Penso che c'entri con il guardare al futuro.
EliminaVa bene Cesare. Questo è il tuo modo di vivere oggi. Grazie. Buona giornata.
EliminaIo ormai vivo davvero al presente, non penso al passato (anche se ho alcuni rimpianti, ma anche la consapevolezza di aver avuto pure qualche fortuna) e non ho aspettative riguardo il futuro (o meglio: ho piuttosto dei timori, ma spero di sbagliarmi).
RispondiEliminaE quindi non so dare una risposta alla tua domanda, non ho saputo costruire nulla di rilevante nella mia vita quindi evidentemente non sono neppure un buon "costruttore" di futuro.
Di rimpianti ne ho una marea anch'io. Credo sia normale.
EliminaAnche tu hai compreso ciò che intendevo e ti ringrazio tanto per la tua sincerità Ariano. Se vivi nel presente allora stai lavorando molto bene per il tuo futuro secondo me. Ma le aspettative non devono mai mancare anche se da ciò si ricavano solo delusioni. I timori poi sono il sale per spronarci a fare sempre meglio. Devono esserci, assolutamente.
Credo che comunque tu abbia provato a costruire e questo non può essere irrivelante. Stai costruendo, questo è ciò che conta e che non vedo in tanti coetanei ed in tutte le generazioni.
Ecco perché ho scritto il post e tu, secondo me, sei da prendere ad esempio.
Grazie carissimo, buona serata!
Il passato per me rappresenta un grande esempio. È la strada su cui mi sono formata, tutti quei mattoncini uno sull'altro, sono la mia sostanza. Me lo porto dietro con rispetto e orgoglio. Non potrei rinnegarlo e non vedo perché non dovrei parlarne. Sia chiaro, non è il mio rifugio, guardo al presente, anche se capita che mi deluda e penso al futuro, con timore, non posso negarlo.Non mi sento inadeguata e non lo vedo come un limite. Affronto le mie giornate guardando avanti anche se vorrei farlo con maggiore serenità. Ma forse non ho compreso bene il tuo post. Ti dovrebbero rispondere i giovani a cui accenni...
RispondiEliminaCiao Mariella. Mi dispiace tanto che tu non abbia ben compreso ciò che ho inteso scrivere. Non sono contro chi ama il passato. Come ho scritto lo amo anch'io ma non desidero tornare indietro per rivivere il tutto.
EliminaPurtroppo molti si crogiolano su ciò che hanno già vissuto pensando che di meglio, nel presente, non si possa più avere. É come un arrendersi, un non trovare più la volontà di scoprire nuove strade, concrete, vere, certe che vadano oltre il vano web, per esempio. Ovviamente ciò non vale per tutti.
Ma ho avuto questa impressione di resa e d'inadeguatezza che proprio non gradisco. Bisogna che si esca fuori da questi tunnel per costruirsi un buon presente, con lo sguardo al futuro certo e migliore.
Vorrei che i giovani potessero scrivere, oppure indicarmi il loro pensiero sull'argomento, lo vorrei davvero...
Grazie Mari e notte serena.
Ciao Pia, come tua sorella ci tengo al mio passato.nel bene o nel male mi ha reso quello che sono oggi.
RispondiEliminaIl presente lo vivo perché respiro ma quando arrivo a sera mi dico "anche oggi é andata".
Il futuro sinceramente non so cosa lossa riservarci. Forse il burqa o forse l'alfabeto cirillo. O forse non lo avre o neppure. Basta un dito che pigia il pulsante sbagliato.
Non temo il futuro per me. Per la figlia sì. Per lei e per tutti i giovani. Soprattutto per quelli che vedono solo il web come un dio ma non notano il vicino che inciampa.
Un abbraccii
Hai ragione per ciò che concerne i blog. Ma il mio post include tutti i social.
RispondiEliminaVedo ovunque un crogiolarsi sul passato senza un voler dare senso concreto al presente per ottenere un buon futuro.
Si dovrebbe scrivere e parlare maggiormente di progetti, voglia di creare, suggerimenti sul nuovo per migliorare ciò che sembra una continua sconfitta. Costruire, costruire, costruire, senza mai arrendersi e risollevarsi sempre anche se si continua a fallire. Non vedo ciò e questo mi rattrista. Troppa immediatezza rende tutto fatuo. Bisogna impegnarsi a leggere fino in fondo anche se quel che leggiamo non ci piace.
Grazie Valeria! Ti abbraccio forte!
Bello rileggerti qui da me Patricia!
RispondiEliminaCome mia sorella e come ho anche scritto nel post io, tengo molto al mio passato. Il mio ragionamento però è rivolto al presente da costruire per poter un giorno avere un futuro migliore. Per chi é avanti negli anni non è lo stesso perché essi ormai hanno combattuto e vinto il loro presente che un tempo era futuro. Invece non vedo lo stesso nella nuova generazione.
Lottare, cercare e trovare strade, costruire un buon oggi per ottenere un migliore domani, questo non riesco a vederlo in loro.
Ma forse pretendo troppo e magari mi sto sbagliando, non so...
Se non intervengono con una loro schietta opinione è difficile comprendere se sbagliamo noi.
Il problema è effettivamente il web che se usato male porta sfiducia e delusione.
Grazie di cuore carissima e notte serena, ciao.
Comprendo ciò che scrivi e anche se ti parlo da pensionato sessantatrenne, è un cuore pulsante che mi manda avanti, mi proietta nel futuro (nonostante i telegiornali!) e mi rende curioso, stimolando passione ed entusiasmo. Ma anche tantissimi giovani che vivono nel culto iconico del passato (mi viene in mente subito Moz!) sono proiettati in realtà verso un futuro magmatico e iperattivo, e quando il passato è carburante e risorsa per nuove idee, quello diventa il connubio migliore.
RispondiEliminaCerto che si affossa nei rimpianti, specie dopo una vita che magari non ha prodotto tutte le soddisfazioni sognate da giovani, ma non è la maggioranza, e magari con un po' di incoscienza vedo comunque tanta gioventà (anche sul blog) vivere di poesia nel cuore, riuscendo a cogliere la bellezza e goderne con semplicità ma sincero entusiasmo. Insomma non sono completamente negativo, anche se è vero che la realtà bloggers (almeno quella che contatto e seguo di più) è avanti con gli anni. Ma i giovani vivono spesso l'incoscienza del futuro, mentre per me, ad esempio, diventa sfida, diventa costanza.
Prendi il blog, mio carissimo compagno di viaggio ora. Ne avrei riso trentanni fa. Pieno di boria e sicumera. Me ne fregavo dell'ambiente o dell'atomica. Questi giovani invece, volenti o nolenti, dovranno averci a che fare. Magari da TikTok o da qualche altro socialmedia, ma potrebbe essere un metodo anche quello, quello di non aspettarsi poi troppo dal tunnel buio che ci sta ingoiando, procedere a tentoni.
Noi facciamole le domande, ma consci anche che, a medio termine, le risposte potrebbero non interessarci più.
Buona giornata Pia..e grazie sempre per stimolare il dibattito!!
Vorrei che nonostante le difficoltà non ci si perdesse mai d'animo. Proprio come fai tu, sfida e costanza. Miki ha sempre avuto il giusto atteggiamento nel presente, proiettato al futuro. Lo seguo anche per questo, nonostante non comprenda più della metà delle cose che scrive 😅 (e questo è un bene visto quanto di nuovo imparo da lui che è più giovane di me).
EliminaMa penso che siano pochi come lui. Sui social leggo trafiletti, frasi che colpiscono (poco) e spesso lo si fa solo per attirare attenzione. C'è disinteresse nei confronti del reale. Anche su blogger c'è gente giovane impegnata ma sono sempre troppo pochi secondo me.
Le domande le lascio, casomai ci siano risposte valide oltre le tue e le vostre per le quali ti/vi ringrazio tanto.
Un forte smack e buona giornata anche a te.
Il passato può aiutare il presente, per costruirsi un ottimo futuro.
RispondiEliminaSereno giorno.
Molto giusto caro Vincenzo. Il problema nasce se invece ci si sofferma troppo sul passato e poco sul resto... 😉
EliminaGrazie e sereno giorno a te.
Io penso dipenda dal motivo per cui si è creato il blog. Se è un diario probabilmente si parlerà anche del passato.
RispondiEliminaPer esempio il mio blog è solo un “contenitore” dove inserisco le cose che m’incuriosiscono e molto difficilmente parlo di me, anche perché sono certo sia un argomento che non importi a nessuno.
Felice giornata, un abbraccio
enrico
Magari è come indichi caro Enrico. Ma non mi dispiace che si scriva di passato come di presente o futuro. Non giudico nessuno.
EliminaMi piacerebbe però che il presente ed il futuro siano argomenti su cui ci si basasse di più anche per i giovani o dai giovani.
Ecco perché pongo delle domande finali molto specifiche:
"Avete idea di ciò che oggi possa avere qualche valore in un prossimo futuro?
E cosa provate a fare perché ciò sia possibile e reale?
Quali grandi ricordi volete poter portare con voi nel futuro?"
Basarsi più sul reale, oltre il blog ed il web che possono sì aiutare ma dove ciò che conta è il costruire qualcosa che funzioni e rimanga per un prossimo domani.
Fare in modo che non ci si senta inadeguati mai. Una ricerca di un lavoro sicuro e vero. Di idee importanti che resistano oltre lo spazio ed il tempo.
Spero di averti fatto comprendere il mio punto di vista. Però lungi da me il voler giudicare idee e spazi web.
Grazie Enrico! Buona e felice serata anche a te! 💋
RispondiElimina"L'ieri impegna l'oggi nel domani" cantavano i nomadi che in effetti è un tutt'uno indissolubile e non tanti momenti slegati l'uno all'altro. Ecco io riparterei dal sorriso, preso nel passato e portato bel futuro, un tutt'uno indissolubile. Ma aggrappato con le unghie al presente. Un sorriso per quello che abbiamo e che avremo. Un sorriso di battaglia che non cederemo facilmente. io non ci rinuncerei che anche i giovani poi, se ci parli uno per uno sono molto meglio di quello che paiono a noi "vecchietti" certo, diversi da noi come sentire e vedere, ma non così nulli come sembra a vederli tutti assieme.
Un sorriso a tutti
Concordo per ciò che concerne il legame. Ma oggi bisogna che ci si impegni più di ieri per un buon domani e... sempre con il sorriso sulle labbra. 💋
EliminaGiusto!
Molte persone, giovani e meno giovani, continuano a dare il loro meglio per un futuro stabile ma sono pochi ed alcuni vengono distatti da chi li vuole solo sfruttare con paghe inaccettabili o nulle, soprattutto nel digitale. Bisogna andare fuori dai propri schemi forse o forse no. Ciò che conta è non crogiolarsi sugli allori e non arrendersi mai.
Adoro questo tuo saluto e sì, un sorriso a te ed a tutti. Buona giornata Alberto!
Ciao Pia! La tua è una riflessione molto intricata, particolare ed interessante.
RispondiEliminaE' difficile capire cosa ci riserverà il futuro, ma posso provare a spiegare perché le persone parlano spesso del passato. Io stessa mi trovo a ripensare al mio di passato e a rimpiangerne alcuni elementi. Non è una questione nostalgica bensì di opportunità che non tornano più. Mi spiego meglio. Al momento viviamo in un presente davvero incerto, in un presente che non prospetta un futuro migliore, anzi forse non proprio roseo. Probabilmente chi pensa al passato vorrebbe tornare indietro per poterlo cambiare in meglio, per poter costruire in modo migliore il futuro che oggi chiamiamo presente. Per quanto mi riguarda del mio passato mi mancano le opportunità che oggi ci sono negate. Quando ho cominciato a lavorare ero convinta che cambiare lavoro non fosse una cosa così difficile, che in fondo avrei potuto farlo fino a quando non mi fossi trovata nel luogo giusto. Qualcuno potrebbe bollarmi come "povera ingenua" e forse in un certo senso lo ero, ma non avrei mai immaginato di arrivare ad un presente così nero e senza grandi possibilità di riscatto. Forse si ha solo paura che il nostro passato non sia valso a costruire un presente più sereno e questo ci fa rimpiangere di non aver fatto alcune scelte piuttosto che altre. La verità è che ciò che è passato non tornerà. Il nostro compito per quanto possiamo è cercare di curare il nostro vivere ora, di fare tutto ciò che è in nostro potere per migliorare la nostra vita. Al momento per tutto ciò che ci circonda non si può progettare un futuro, ci sono troppe incertezze. Seguendo la mia esperienza posso consigliare di pensare giorno per giorno, di costruire un pezzetto alla volta. In fondo le basi solide si costruiscono piano piano e con un pizzico di serenità. Un abbraccio. Giulia
Ciao Giulia!
RispondiEliminaEcco, grazie a te "posso iniziare a sperare in qualcosa di migliore per tutti noi un giorno". Quello che ho scritto sul finale del mio post giusto per provocazione. 😉
A parte gli scherzi, spesso mi capitano riflessioni simili e se sono davvero importanti per me, li pubblico.
Attendevo proprio una persona giovane come te che mi indicasse quale strada oggi sarà intrapresa da voi con uno sguardo fisso al domani.
Sei stata sincera e questo è sinonimo d'intelligenza non certo d'ingenuità.
Invito tutti a leggere ciò che hai scritto.
Posso solo dirti che ieri era lo stesso. Esistevano incertezze, fallimenti, paura di non riuscire più.
Oggi lo si percepisce maggiormente perché il clima lavorativo è cambiato. Ma come hanno fatto i nostri padri e come scrivi saggiamente anche tu, bisogna continuare a cercare, a fare esperienza giorno per giorno, senza scoraggiarsi e provando anche ad amare ciò che si fa. Importante è non mollare ed essere sereni.
Grazie della tua speciale opinione che mi fa comprendere come la pensi tu e tutti coloro della tua età.
Grazie davvero Giulia, buona giornata con un forte smack! ❤
È normale che anche per me che scrivo di presente e di futuro, talvolta il pensiero malinconico al passato per un attimo ci possa essere, ma giusto un attimo. Il presente è drammatico, viviamo in un periodo di transizione dove la svolta che verrà presa alla fine sarà decisiva per sapere non quale futuro avremo ma se mai avremo ancora un futuro. il futuro quindi, come scrivo in una mia poesia, è variabile ma la variabilità poi finisce ed a quel punto o il futuro diventa luminoso e soleggiato oppure si vira verso il peggio, un peggio senza ritorno
RispondiEliminaCarissimo Daniele hai scritto la realtà di un futuro incerto. Ma perché ci sia un minimo di certezza bisogna fare in modo di costruire qualcosa di positivo. La negatività non aiuta seppur si affacci comunque sul nostro domani.
EliminaChi costruisce oggi deve avere davanti a sé l'idea che ciò che sta facendo sia positivo. I dubbi devono esserci ma solo per trovare soluzioni giuste per ognuno. Lo so, è facile a dirsi... Ma non bisogna arrendersi e continuare affinché il meglio prevalga. Almeno questo è il mio pensiero. Grazie e ti abbraccio forte.