Chi mi segue

Una bella str...za insensibile che scrive "non rinunciate mai alla vita"... meglio non ascoltarla. 😘

 

Bisogna stare molto attenti nella vita. 

Non bisogna mai farsi influenzare dai suoi eventi, dai vari incontri e dalle varie disavventure che possono capitare. 

E ve lo dice una che "ha visto cose che voi umani non potreste mai immaginare". 

Ancora oggi sto vivendo situazioni, una molto importante, che avrebbe dovuto farmi crollare e perdere il poco controllo di me che ho. 

Ma so anche che cosa vuol dire perderlo questo controllo e non credo proprio di voler subire di nuovo e di nuovo tutto. 

Vi ho esternato qualcosa di molto profondo di me e posso assicurarvi che è stato difficilissimo. 

A quanti di noi l'esistenza ci porta a subire ed a non poter fare diversamente. 

Ecco perché cerco sempre di ascoltare tutti e spesso appaio stupida nel voler confortare chi soffre. 

Solo non comprendo (ed un po' mi fa rabbia) l'insistere sul voler "pubblicizzare" all'eccesso una certa situazione di sofferenza. Alla fine mi risulta falsa e volta all'autocommiserazione. 

Forse perché di solito il mio dolore lo tengo dentro me, lo coccolo, le do una debole chance di esternazione e poi lo rifuggo interiormente fino a vederlo indebolirsi. Anche se poi è sempre tutto lì, tutto intero, senza scalfitura alcuna. 

Poi ascolto le altre storie, quelle irrecuperabili ed allora sì che mi sento stupida con tutti i miei pensieri come questo appena scritto. 

Forse era meglio non scriverne... Sì, forse era meglio... 

Quindi se potete fregatevene, uscite, ridete, viaggiate (virus permettendo) e non spegnete mai il vostro sorriso. Perché non sapete che bene potreste fare a chi lo rivolgete. 

Lasciate andare i vostri pensieri negativi, il tempo di un'onda che s'infrange sulla riva. 

E riprendete o meglio non rinunciate a vivere. 


Ma ora che mi rileggo... non prendete esempio da una bella str...za insensibile come me. 

Grazie, ciao. 




Dopo aver scritto sono andata casualmente a riascoltare il pezzo di Elisa. 

Non so come ma ho sentito una forte attinenza fra le parole della sua canzone e le mie. 

Ovviamente non sono brava né come lei né come nessun altro ma mi son chiesta come mai di questa sensazione e ho voluto esprimerla qui. 

Non comprendo chi dice che il testo sia inferiore agli altri suoi. 

Forse non si è letto bene, forse non si è compreso bene, forse ci facciamo spesso influenzare dagli opinionisti in giro per il mondo ma sono anche loro capaci fortemente di sbagliare. 

Io qui trovo una poetica altissima, un senso delle parole fuori dal quotidiano, parole immense e profonde. 

Per me forse la migliore tra tutte o comunque sullo stesso livello. 

Il tutto coronato dalla straordinaria bravura di Elisa, del Coro e dell'Orchestra. 

Forse dobbiamo credere di più in noi e nel nostro giudizio. 

Ariciao. 

Commenti

  1. Ciao Pia .
    Non sei affatto stupida anzi hai detto qualcosa che io avverto da molto tempo in giro nei vari blog.
    Esternare il dolore a volte è terapeutico (se avverti il bisogno di farlo o se te lo dice un dottore ) ma lo fai una volta no dieci venti , trenta.
    Io personalmente credo che il dolore sia qualcosa di esclusivo.
    Da tenere per se anche perché non credo te lo possa risolvere nessuno se non te stesso.
    Poi si rischia , se lo esterni troppo di essere poco credibili , di strumentalizzare a volte pure il dolore per acchiappare click!
    Brutta gente quella!
    Un bacio e spero che tu possa risolvere il tuo di dolore senza far troppo rumore come è nel tuo stile.
    Ps .Elisa è magnifica , chi dice che la canzone non è all’altezza delle sue precedenti non capisce un cavolo di musica in generale.

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    1. Ciao Max, bentornato.
      Grazie delle tue parole che dimostrano con quanta attenzione hai letto le mie.
      Si, brutta gente.
      Il bacio lo ricambio fortemente, spero che qualcosa si risolvi al più presto nel migliore dei modi. Non merito e non meritiamo assolutamente tutto ciò che ci sta accadendo. 😉
      P.s. mi preoccupano i tanti tuttologi del web che distruggono quanto di bello invece esiste. Elisa per me non si tocca. 😉

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  2. Ho alle spalle una vita complicata che ho tenuto e tengo per me... perchè non condivido il dolore se non sono sicura che questo mi produrrà bene, neppure lo faccio se penso al bene di chi mi ascolta... e poi non sempre ci si può permettere di rievocare. Parlo di dolore vero, naturalmente, perchè lo sfogo si può condividere e anche le figuracce che capita di fare.
    Penso, come Max, che il dolore sia qualcosa di esclusivo e ognuno lo deve rielaborare in modi e tempi esclusivamente suoi.
    Dedica un'alzata di spalle a chi ti critica...
    Elisa è bravissima in parole, musica e voce. E' una vera musicista e presta attenzione anche ai minimi dettagli, quelli a cui non faresti caso ma sanno dare vita a un prodotto artistico.
    Togliendo dal mucchio chi si affida al "mi piace non mi piace"... i restanti sono invidiosi. Ahaha...
    Ciao.

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    1. Ciao Sari.
      Credo di avere un comportamento simile al tuo e sono felice di non essere l'unica.
      Di solito non considero chi mi critica ma se ce ne fossero mi dispiacerebbe per loro più che per me. 😉
      Bravissima. Elisa ha proprio quella cultura musicale e quell'atteggiamento minuzioso verso i dettagli che indichi tu. Non sono facili da individuare da chi non comprende bene questo tipo di arte. Ecco perché spesso si cade in errore.
      In quanto ad invidia io l'ho vista anche in alcune sue colleghe amiche... ma forse è solo una mia impressione... ahahahahah...
      Ma tanto lei non se ne f...ga e va avanti spedita per la sua strada e fa bene così. Abbraccio!
      Abbraccio!

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  3. Io la penso allo stesso modo. Negli ultimi mesi ho avuto una serie di problemi grossi, certi momenti mi sento davvero demoralizzato. Però cerco di tenerli per me. Ho creato anche vignette e scritti "deprimenti" che esprimevano il mio stato d'animo, ma non li ho mai pubblicati. Preferisco sforzarmi per essere di buonumore con gli altri, così un po' lo sono anche con me stesso.

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    1. Mamma mia Ariano è tanto difficile farlo ma in effetti è quel che accade anche a me. Non hai idea di quante cose abbia scritto e non ho mai pubblicato. In fondo si tratta di momenti e non corrisponde alla mia vera indole. Il buonumore porta leggerezza in noi e negli altri ancor di più. Meglio scegliere essa. 😉
      Grazie e ciao!

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  4. La canzone di Elisa mi era piaciuta.

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    1. Perché comprendi la musica ed hai buon gusto.
      Grazie Cesare! 😘

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  5. Il dolore è una faccenda personale e privata molto difficile da esternare e personalemnte non riesco a comprendere chi lo pubblicizza- Non so se certe persone sono semplicemente in cerca di attenzione ( ed esasperano il loro dolore) o se è il loro modo di esorcizzare la sofferenza. Un abbraccio grande, Pia.

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    1. Sì Caterina, mi chiedo la stessa cosa. Ho difficoltà nell'esprimere giudizi sulla questione ma ciò non toglie che non lo comprendo perché probabilmente io non riesco a fare lo stesso. Magari dipende dalle situazione o dell'intensità del dolore o problema. Chissà.
      Abbraccio che ricambio fortemente. Grazie!
      P.s. Gli sfoghi momentanei però li apprezzo e comprendo. Inoltre spesso servono tanto per liberarsi (sempre che non facciano male ad alcuno) 😉.

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  6. Ciao Pia, comprendo molto bene le tue parole e le condivido, ma cosa vuoi farci ci sono persone che invece hanno bisogno di pubblicizzare il loro dolore, forse nell'illusione di sentirlo meno proprio e per sentirsi più leggeri. In realtà sembra che in molti casi sia proprio terapeutico. Per quanto mi riguarda non so, io faccio molta fatica a parlare di me stessa anche normalmente, figuriamoci parlare delle mie sofferenze o dei miei problemi. Provo ad esternarli in poesia, ma faccio molta fatica e non so quanto ci riesca. Dimenticavo: la canzona di Elisa è bellissima, più la sento, più mi prende. Un abbraccio a te e buona serata, Stefania

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    1. Sì, tutti abbiamo un nostro modo per esternizzare ciò che ci fa soffrire ma c'è anche un limite, tutto qui.
      Credo che le tue poesie mostrino tanto di te Stefania, ecco perché le gradisco molto e mi piace anche il modo di essere discreta nel tuo scrivere. Si fa fatica è vero. Per me è lo stesso.
      Infatti con l'ascolto si comprendono tanti particolari che spesso non notiamo inizialmente. Elisa è fantastica. 😉
      Abbraccio enorme e buona serata a te. Grazie!

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  7. Mah, io sono una di quelle che difficilmente esterna le sue difficoltà e ancora più difficilmente ne parla. Mi va bene così. Non mi è mai piaciuto chi parla troppo dei suoi problemi in pubblico, non lo comprendo. Purtroppo sui social si è presa la cattiva abitudine di mettere in mostra il bello e il brutto della vita. Diciamo che chi lo fa, come dici bene tu, in fondo in fondo ha più interesse ad essere notato e a ricevere apprezzamento e conforto pubblico che a sfogarsi. Altro uso deprecabile del web. In quanto alla canzone di Elisa, la trovo stupenda, come ho detto diverse volte. Chi ritiene sia inferiore alle sue altre produzioni, ha capito poco di lei e della sua musica. Attendo il nuovo album in uscita tra qualche giorno.

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    1. Lo so Mari e per me è lo stesso. Scrivere o fare qualcosa che amiamo ci aiuta molto nel cercare di esprimere ciò che abbiamo dentro, anche se io ci riesco non sempre bene. 😉
      L'uso improprio del web porta all'esagerazione che non dovrebbe esserci e purtroppo attira ed influenza i più sensibili che spesso non riconoscono tale esagerato opportunismo.
      Però c'è anche chi lo usa per esprimere un dolore o problema per un semplice sfogo. Allora è giusto elargire un nostro sentito conforto e condividerne la sofferenza. Per me solo se si esagera è sbagliato.
      Per Elisa so già che la pensi come me. Non mi piace chi da giudizi solo perché tutti dicono così e non conoscono minimamente cosa c'è sotto un grande brano musicale.
      Sì, lo so. Io ho ordinato già da mesi il suo disco che credo sia in edizione limitata. Non vedo l'ora! 😀
      Baci e buona serata Mariella! Smack, smack!!!

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  8. Siamo tutti diversi, chi si tiene tutto per sé e chi nulla. In media andrebbe pure bene, peccato non sia così ben distribuita.
    Ma ci vogliono i piedi ben piantati per terra per resistere alla bufera
    Piedi ben piantati per terra e testa ben piantata per aria.
    Ciao Pia, brava che condividi

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    1. Se fosse per me non direi nulla... anche se qualcosina dopo tanti anni pure ti scappa. 😁 Vero siamo tutti diversi e per fortuna aggiungerei. Resistiamo certo. Nostante le bufere e le tante bastonate dobbiamo resistere, esattamente come scrivi. Certo che condivido ed in pieno anche.
      Ciao e grazie con un forte smack Alberto. Buona serata!

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  9. Esternare il dolore e la sofferenza è terapeutico, allevia, solleva e rinvigorisce tutto purché non si facciano pesare le cose. Per quanto riguarda la canzone di Elisa, sai come la penso perché mi hai appena lasciato un bellissimo commento e capisco la sensazione che si prova quando ci si ritrova nei versi, nella musica o nelle pagine che si ascolta o si legge. Ci permette di esternare senza parlare perché le parole le ha già scritte e pronunciate qualcun'altro prima di noi.
    Non sentirti mai stronza per dire la tua, la libertà è di tutti e di ognuno in particolare.

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    1. Esattamente cara Flo, concordo in pieno.
      Sì, lo so e credo che il tuo, tra quelli letti in giro, sia il meglio spiegato ed analizzato. Mi è piaciuto molto e te l'ho scritto. 😉
      Mi fa piacere che tu compreda. Anche se a volte risulta strano... 🙄
      Però è piacevole e gradito.
      Il tuo ultimo esposto dovrebbe essere incorniciato. ❤
      Sei grandiosa, grazie davvero!

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  10. Credo che dipenda anche dal modo in cui esterni quel sentimento. Se lo fai in modo da cercare commiserazione allora per me non va bene se invece uno/a scrive per comunicare le sue emozioni pure e sincere non ci ho mai visto nulla di male poi uno può scegliere di farlo o meno. Io non ho mai parlato del mio privato, ho fatto un'eccezione per mio papà solo perchè in qualche modo sentivo dei punti in comune con situazioni di cui parlavo in generale. Mi spiace per te, qualunque situazione difficile e dolorosa tu stia vivendo, mi auguro di cuore che tu possa superarla quanto prima. Un abbraccio sincero.

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    1. Caro Daniele concordo ma se nonostante ciò si continua a parlarne all'infinito magari è come scrive Max: si è in cerca di click. Al di là di come lo si esterni. 😉
      Comunque nel tuo caso non si discute proprio. Mi è dispiaciuto tantissimo per il tuo papà altroché! E tu hai fatto bene a scriverne.
      Daniele grazie del tuo augurio! Abbraccio a te, ciao.

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  11. Anch'io non amo parlare delle mie cose personali
    Elisa,mia conterranea è splendida nelle sue canzoni-

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    1. Mi sembra giusto e fai bene per me. Mi fa piacere che sia tua conterranea! 😉 Vero è splendida.
      Buona serata Olga, grazie.

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  12. Ci sono persone che hanno bisogno di esternare a scopo terapeutico. Penso però che sul web più spesso si tratti di lameanti in cerca di approvazione e del pollice alzato della platea , che è anche uno dei motivi per cui anni fa mi cancellai dai social, dove spesso leggevo persone affrante per cose di poco conto, e siccome c'è invece gente che ha problemi veri e seri, il sentire quei lamenti su banalità mi dava sui nervi. Penso che le persone che hanno un dolore vero nel cuore difficilmente lo condividono, anche perchè è difficile spiegarlo e gli altri non possono capirlo. Il dolore vero lo può capire nella sua intensità solo chi lo prova . Non si è insensibili a non prestarsi nel commiserare i continui lamenti sul web. ;)

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    1. Buongiorno Rossella.
      Lo scopo terapeutico lo comprendo e lo trovo molto utile ma se si esagera io, come te, ci vedo altro. A volte mi sento in colpa ma da ciò mi allontano.
      Penso che non hai torto, il dolore e le vere difficoltà non sono esposte ai quattro venti.
      Grazie e buona giornata. Ciao.

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  13. Vedi, il fatto è che l'esternazione del dolore, come tutto ciò che riguarda la malattia e in ultimo la morte, nella società contemporanea sono qualcosa di socialmente complesso. Rientrano in quella fase sociale che il sociologo Aries chiamava della "morte proibita": bisogna fingere che non ci siano, addirittura che non esistano, evitarne di parlarne, in modo da non coinvolgere altri e turbarli, e concluso l'evento, fare finta che non sia mai avvenuto, onde permettere un rapido ritorno alle consuetudini sociali.
    Aries però è morto da parecchio, quindi non ha assistito ai cambiamenti attuali, dove sta cominciando a porsi una certa "spettacolarizzazione" di questi eventi. Se da una parte l'atteggiamento precedente era quasi di una patologica scotomizzazione, oggi sembra diffuso un atteggiamento che porta a una loro banalizzazione, allo scopo di ricevere attenzione. Il che da una parte è bene, perché è in parte terapeutico, ma dall'altra diventa vuoto, se usato per avere un riconoscimento social, inconsistente ed effimero.

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  14. Ammetto di non conoscere il pensiero e lo studio di questo sociologo che comunque trovo interessante e ti ringrazio di averlo citato. Sicuramente approfondirò.
    Comunque mi spaventa non poco questa spettacolarità di sofferenza e dolore. Già così è terribile, figurati se poi lo si fa per attirare l'attenzione sui social.
    In effetti, come scrivi, potrebbe far bene ma solo se la cosa ha un limite per me.
    Grazie Marco per il tuo importante parere. Un forte abbraccio. Ciao.

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