Olocausto, terrore e morte. Ricordiamo e conosciamo esattamente, insieme.
Primo Levi osservò, visse, subì e ne scrisse.
Chi meglio di lui può indicare i tratti caratteristici di chi ha causato tale scempio umano.
Leggiamo attentamente e soprattutto non facciamo paragoni impropri con ciò che esiste oggi di sbagliato.
È dannoso, distruttivo e fuorviante sbagliare a valutare i segni esatti di chi costruisce le linee del male. Spesso subdolo, nascosto e colmo di fraintendimenti voluti per far danni.
Bisogna fare attenzione, molta attenzione. Come con molta attenzione leggiamo queste parole analizzandole, una ad una, per trarne insegnamenti esemplari.
Dateci
Dateci qualcosa da distruggere,
Una corolla, un angolo di silenzio,
Un compagno di fede, un magistrato,
Una cabina telefonica,
Un giornalista, un rinnegato,
Un tifoso dell'altra squadra,
Un lampione, un tombino, una panchina.
Dateci qualche cosa da sfregiare,
Un intonaco, la Gioconda,
Un parafango, una pietra tombale.
Dateci qualche cosa da stuprare,
Una ragazza timida,
Un'aiuola, noi stessi.
Non disprezzateci: siamo araldi e profeti.
Dateci qualche cosa che bruci, offenda, tagli, sfondi, sporchi
Che ci faccia sentire che esistiamo.
Dateci un manganello o una Nagant,
Dateci una siringa o una Suzuki.
Commiserateci.
30 Aprile 1984
Credo che la poesia di Levi esprima anche un senso di vuoto interiore da riempire, anche con beni voluttuari o con la violenza se necessario. In poche parole, ciò che permette la crescita di ideologie distruttive è il vuoto morale dominante. Se l'educazione civica è assente, se l'unica cosa che conta è il denaro, le coscienze diventano dei sacchi vuoti che aspettano solo di essere riempite con qualsiasi cosa che le faccia sentire meno vuote. Anche droga, perversione, violenza, razzismo.
RispondiEliminaVero, verissimo Ariano, esprime anche tutto questo.
EliminaGrazie!
Carissima Pia, le parole di Levi vanno più in profondità di quanto possiamo immaginarlo ad una prima lettura, siamo tutti colpevoli di qualcosa che va al di là di ogni supposizione.
RispondiEliminaIl video che hai proposto è una struggente poesia, ci accompagna nell'abisso dove sembra che non ci sia possibilità di emergere " scarpa numero 24 per l'eternità, perché i piedini dei bambini morti non crescono [...] perché i piedini dei bambini morti non consumano suole", cos'altro aggiungere ...
Ti ringrazio per la citazione e soprattutto per aver arricchito il mio pensiero con la tua intensa e sentita considerazione.
Fermarci a riflettere, siamo ancora in grado di farlo?
Grazie, un abbraccio.
Grazie a te Romualdo. Per tutto. 😘
EliminaLa Poesia di Primo Levi è importante per far comprendere come quanto successo possa ripetersi anche se magari con attori diversi (aguzzini di altra nazione e le vittime magari quelle che hanno un ideale o una fede che difendono e vogliono proteggere) in luoghi diversi, con modalità diverse, ma con uguale ferocia causata dall'odio insito nell'uomo, dal pregiudizio con cui soggiogare il popolino e, come dice bene Ariano Geta, quel vuoto dominante figlio di un'assenza totale del rispetto del prossimo, della consapevolezza della dignità umana nonchè di un'assoluta mancanza di cultura e conoscenza che impedirebbero di abboccare all'amo di ogni menzogna tesa a circuire questi inetti incapaci di provare amore, pietà, rispetto e desiderosi solo di trovare un capro espiatorio a cui addossare le colpe dei loro tristi fallimenti individuali.
RispondiEliminaPiù di ciò che hai scritto proprio non so aggiungere.
EliminaGrazie davvero Daniele.
Non dobbiamo assolutamente dimenticare..la nostra memoria deve sempre avrer impresso quello che è accaduto..anche ricordando magari 1 giorno all'anno..ma ricordare!!!è importantissimo!
RispondiEliminaGiusto. È assolutamente come scrivi Tissi. Ricordare sempre e comunque. Grazie!
EliminaNon bisogna mai dimenticare.
RispondiEliminaMai dimenticare. Grazie Vincenzo.
EliminaIo le ho viste quelle scarpe, quei riccioli, ho visto quei volti nelle foto appese ai muri del museo di Auschwitz. Ho visto e ho pianto. Perché l'uomo coltivi l'odio invece che l'amore è un mistero così profondo ed evidente che non so attribuire il tutto ad un vuoto da riempire. È solo malvagità, pura e semplice.
RispondiEliminaCi sarà pure il vuoto... ma riempito da profonda malvagità.
EliminaGiusto Mari. Grazie. 😚😙😚
Come già altri hanno scritto prima di me nei commenti, siamo tutti colpevoli di qualcosa, ed è insito nella natura umana. Non siamo perfetti, inutile cercare quello che possa a buon diritto scagliare la prima pietra: non esiste.
RispondiEliminaChi ha vissuto il dolore e l'orrore dei campi di concentramento, delle torture e delle punizioni corporali dovute a persecuzioni razziali e politiche (di queste ultime due, purtroppo, non ce ne siamo liberati con la fine della seconda Guerra Mondiale, anzi) ha l'inferno davanti agli occhi ogni singolo giorno. E allora, quando hai a che fare con questa costante violenza, a volte per uscirne se costretto ad entrare nel meccanismo pur di sopravvivere. Penso che Levi volesse esprimere anche questo aspetto.
Non so Miryam. Forse la tua interpretazione è un pochino azzardata ma posso aver non compreso bene ciò che scrivi.
EliminaDiciamo che non tutti riusciamo ad odiare in quel modo. Non tutti abbiamo quelle caratteristiche che indica Levi. Possiamo sbagliare, certo, ma molti non fanno del male di proposito e con tale indifferente violenza. In questo caso, poi, non lo si faceva per sopravvivere. Era proprio per eliminare con violenza gli Ebrei. Si tratta degli aguzzini e non delle vittime di violenza.
Purtroppo ancora oggi non ne siamo usciti, hai ragione su questo. C'è ancora chi perseguita per mille motivi e le guerre che ci sono in giro nel mondo lo dimostrano purtroppo.
Grazie mille e felice Venerdì. Ciao.
Terribilmente vere e toccanti le parole di Levi. Grazie cara Pia!!!
RispondiEliminaNiente di più giusto ciò che scrivi. Grazie a te Annamaria!
EliminaBuona serata. 😗
Ciao Pia ,chi ha vissuto sulla propria pelle torture, punizioni corporali e persecuzioni razziali ne avrà sempre memoria.
RispondiEliminaLa cosa più importante è che noi questa memoria la dobbiamo tenere sempre accesa, come una lampada che non dovrà mai spegnersi.
Buon fine settimana
Rakel
Sì, dobbiamo farlo. E dobbiamo cercare che anche chi ci sarà dopo di noi faccia lo stesso. Come una lampada sempre accesa per l'eternità.
EliminaGrazie Rachele, ti abbraccio e buon fine settimana a te!
La Shoah rappresenta un salto di qualità nella storia dell'abiezione umana. Storicamente bisogna continuare a chiedersi come sia riuscito un paranoico criminale a produrre un'ideologia e una prassi che sedussero un intero popolo. Certo ebbe molti complici criminali come lui, e qualche oppositore.
RispondiEliminaL'invidia verso gli ebrei fu una molla. Il revanscismo della Germania verso il resto del mondo giocò un ruolo. Ma che un pazzo criminale riuscisse a intruppare la nazione tedesca nessuno lo capì in tempo.
Buonasera e benvenuto Cesare.
RispondiEliminaMolte sono le domande senza risposta per questo orrore assolutamente inspiegabile, inimmaginabile ed incredibile.
Eppure un folle "uomo" ci é riuscito a prendere per il naso tutti.
Eh... l'invidia è una brutta bestia impossibile da sradicare se la si prova e le conseguenze sono terrificanti purtroppo.
Grazie!