E si sta bene

 

Il fatto è che si sta bene. 

Come quando sali sull'albero e appollaiato su quel ramo, con la gamba penzoloni, volgi lo sguardo lontano. 

Si sta bene e vorresti che tutto rallentasse fino a fermarsi. 

Invece tutto continua. 

La luce che colora il fiore di un rosso cangiante. 

E poi cambia, lentamente. 

L'ape corre veloce e spaventa al suo passaggio. Ma forse è più spaventata lei. 

Quella tovaglia di carta che mossa dal vento si alza e tu lì a fermare con la mano quel lembo che in pochi attimi, come per farti un dispetto, si alza di nuovo e con più violenza facendo rotolare il coltello ferroso eppur leggero. 

Sì, si sta bene. 

Intanto che osservi il cielo e le sue nubi minacciose e scure. Sono cariche, pronte ad esplodere in un tuono prorompente e poi in un forte scorcio d'acqua. 

Ma non te ne curi. Perché stai bene. 

E non ti accorgi che tutto è passato e neanche ha piovuto. Senti solo un forte odore acre, umido e tiri su il fiato. Ti piace quando la terra respira nei suoi cambiamenti che fanno bene, tanto, al tuo senso di beata serenità. 

Il fatto è che si sta bene. 

Il sole si riprende il suo cielo e le nuvole con i suoi bizzarri disegni spariscono come disintegrati. 

Sembra che la mente sia sgombra ma non è così. È attiva, sempre alla ricerca di qualcosa che possa sorprenderla. Ma lo sguardo è fisso, perso tra il rincorrere quella calma che ora c'è, è tua, catturata... come arresa per sempre. 

Il tuo amico fidato si avvicina. Annusa la tua mano e sembra voler essere partecipe di quel momento unico, irripetibile. Allora lo avvicini a te e lui ti guarda e scopre nei tuoi occhi ciò che osservi. Ha capito dove dirigere il suo sguardo, lo stesso tuo, perdendosi in egual modo. 

Forse il tempo si è davvero fermato. 

E si sta bene, nonostante tu sappia che è solo un breve momento di quella vita mutevole. 

Pia 

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