Il valore dei ricordi

 

Ritratto pop tridimensionale 
Joseph Lee 

In questi giorni pensavo tra me:

- Quanto deve essere brutto avere il problema della dimenticanza. -

Il non ricordare eventi accaduti del passato, il non ricordare di aver conosciuto qualcuno di molto importante per se. 

Perdere la memoria di un istante o di anni. 

C'è persino chi dimentica il profumo di un fiore. 

Quanto preziosa sia la memoria. 

Me ne accorgo sempre più. Me ne accorgo se parlo con qualcuno a me caro e che mi risponde "Non me lo ricordavo"... 

Mi si stringe ancor di più il cuore se so quanto tale persona avesse ricordi ferrei. 

E quando se ne rende conto e dice: "ma perché non mi ricordo!" 

... 

Vorrei poter penetrare nella loro mente per tirar fuori ciò che cercano e rimpiangono. 

Ma non è possibile. 

Poi c'è anche quel loro senso di pudore che, per non evidenziare il problema, li fa frenare nel dire una cosa. Per evitare che qualcuno possa dirgli: "Ma come, non ti ricordi?" 

Ma forse non è poi terribile il non ricordare. 

Perché si evitano tristezze di una vita ma forse anche eventi felici. 

Si evitano critiche, perché potrebbe averlo fatto e non ricordarlo. 

Si evitano sofferenze per la perdita di un proprio caro. 

La dimenticanza è negli anziani, certo, ma anche in tanti giovani. 

Si dimenticano numeri di telefono, date, ricorrenze, gesti e parole errati, volti, cose brutte e cose belle... 

Già così è fastidioso, figuriamoci per chi perde irrimediabilmente ricordi anche per colpa di incidenti e terribili eventi di una vita. 

Chi con l'età si affligge perché vorrebbe ricordare e non riesce per malattie che incombono dopo anni felici. 

Non posso fare altro che dire: "Mi dispiace". Ci si sente impotenti. 

Ma si prova almeno a stargli accanto, quel tanto che si riesce a strappargli un debole sorriso. 

E quando ciò accade ti senti felice per esserci riuscita. 

Una piccolezza in un mare di perché.