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Il valore di una notizia

 


Immagine dal web 


Il giornalismo oggi. 

Come possiamo vedere è cambiato tanto. 

Non sono una grande esperta e quindi mi limito nel dire che forse oggi si cerca solo la grande notizia per attirare il lettore. Che poi sia vera, dimostrabile, ingannatoria o falsa, colma di diffamazione o di invasione della privacy altrui, questo non importa a nessuno. 

Certo ci si può ribellare o denunciare ma chi può sostenere tali spese se accade ciò?  

Per cui mi fermo qui e chiedo a chi ne sa di più. È giusto tutto ciò? Perché nessuno dissenta? Perché nascono tanti nuove testate giornalistiche secondo voi? 

Io non so altro ma preferisco scrivere il mio diniego ed auspico giornalisti nuovi e capaci che non si limitino alla notizia "di passaggio" ma a quelle veritiere e reali. 

Ora a voi la parola amici e lettori. Ciao. 

Commenti

  1. IL giornalismo sensazionalistico e viola la privacy, il giornalismo mainstream che è legato a padroni, questo giornalismo non è vero giornalismo. Quello vero è quello d'inchiesta che si fa sempre meno, quello che ti mette in cattiva luce, quello che ti fa pestare i piedi a molte figure che, su consiglio dei " non - giornalisti" andrebbero lasciate stare. Ecco, il vero giornalismo esiste ancora ma a livello nazionale sono in pochi a farlo, penso a Iacona e Presa Diretta, o ancora Federica Angeli, a livello meno noto sono in molti ma di loro non si parla, tranne quando magari è necessario perché gli è successo un piccolo incidente...

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    1. Non so Daniele.
      Anche quello d'inchiesta può essere pilotato e fare danno a chi non lo merita, magari per fini personali.
      Il giornalismo per me deve avere principi e valori e soprattutto la sensibilità per comprendere ciò che debba essere divulgato o meno.
      Ti ringrazio tanto perché come ho scritto non sono intenditrice ed ho postato questo articoletto proprio per comprendere meglio dalle vostre opinioni. Ti abbraccio, ciao.

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  2. Cara Pia, è triste ammettere che non sempre si può accettare ciò che scrivono.
    Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
    Tomaso

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  3. Verissimo Tomaso, è triste tutto ciò. Grazie del tuo passaggio e ti abbraccio forte.

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  4. Ma sono, per la maggior parte "pecoroni" asserviti ad una linea politica. Il vero giornalismo, sta scomparendo, concordo con Daniele. I pochi rimasti, sono minacciati, vivono perennemente sotto scorta, mi viene in mente Carlo Verdelli che ha dovuto pure lasciare il suo incarico a La Repubblica. O Federica Angeli, che la mafia di Ostia pensava di distruggere.
    Un abbraccio e buona serata.

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    1. Ok. Allora diamo maggiore attenzione ai veri giornalisti. Quelli che rischiano e dicono le cose esatte senza sensazionalismi, senza influenze dall'alto e senza violare la privacy altrui. Da noi non ne vedo, punto. Un forte abbraccio a te Mari e buon Sabato. Grazie sempre.

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  5. Ciao Pia, è difficile districarsi in un mondo dove le pressioni, gli ideali personali e (soprattutto in questi anni) l'incompetenza, inquinano o solo modificano la realtà.
    E' complicato riuscire a farsi un'idea di ciò che ci viene raccontato, l'enorme numero di informazioni va confrontato con la poca credibilità dell'informazione.
    A noi non resta che variare il più possibile le fonti e alla fine fare un "sunto" basato sulle nostre percezioni, è fondamentale leggere chi la pensa diversamente per poi valutarne le conoscenze, confrontandolo con chi è più vicino al nostro pensiero, l'unica cosa certa è che nessuno ha in tasca la verità assoluta cosi come nessuno ha torto a prescindere.
    Dobbiamo avere uno spirito critico e impegnarci nella ricerca di una parvenza di informazione corretta, andando oltre il paraocchi delle nostre convinzioni.
    E' difficile pretendere la totale imparzialità nei giornalisti se prima non lo siamo noi.
    Un abbraccio, buona serata.

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    1. Buonasera caro Romualdo. Le tue parole confermano quelle dettate dal mio pensiero.
      Forse la gente comprende che oggi non si può essere certi di ciò che si scrive.
      La mia paura è che sia la minoranza, ecco perché bisogna stare attenti a non divulgare notizie che possano invadere privacy e credibilità di chi si sta considerando.
      Per esempio per me non ci sono mai convinzioni e neanche certezze a meno che non si conosca la questione molto da vicino.
      Non valuto mai nulla e non ne scrivo se non sono coinvolta personalmente.
      Oggi invece si segue l'onda della notizia scoop. Che sia vera o falsa non interessa, basta che la si dia per primi. E posso continuare così all'infinito su ciò che non va nel giornalismo...
      Se poi conosci la verità e vedi come sia stata diffusa con gravi inesattezze se non addirittura falsità...
      Credo fermamente che il giornalista debba diffidare anche di chi abbia cariche alte affermando cose apparentemente reali.
      Vabbè mi fermo qui.
      A volte anche se noi siamo imparziali loro non lo sono, punto.
      Poi ci sono anche quelli validi, ma sono troppo pochi e nel mio piccolo non ne vedo.
      Grazie, è sempre un piacere avere un confronto con te.
      Abbraccio ricambiato fortemente. Ciao.

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  6. Col tempo il ruolo del giornalista in generale è andato via via perdendo valore. Prima, per diventarlo, dovevi essere preparato per davvero. Oggi come oggi vedo gente iscritta all'Albo che mi fa rabbrividire. Tutti giornalisti, al giorno d'oggi.
    Sulle tante testate che spuntano, o che continuano a pubblicare (non faccio nomi, ma credo non serva) c'è poco da aggiungere: sovvenzioni, aiutini, clickbait che attira pubblicità. E il gioco è fatto.

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    1. Infatti Guido, tutto ciò l'ho notato anch'io.
      Ma perché tanta perdita di serietà? Me lo chiedo spesso.
      Grazie del tuo specifico commento dove ho imparato cose nuove. 😉
      Ti abbraccio. Ciao.

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