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Giochin giocando: Educazione e Principi.



Lo so oggi è Domenica. 
Giorno di riposo, di ripresa fisica e mentale per tutti noi. 

Ma a volte i pensieri corrono verso tutto ciò che viviamo e sentiamo e spesso capita che ci si facciano domande sul perché di ogni cosa. 

Oggi il mio va ai bambini. A quante istituzioni esistono nel mondo. Ai genitori che cercano in qualche modo di crescerli bene e indirizzarli verso una giusta via. Non sempre lo fanno e non sempre ci riescono purtroppo. Ed allora si affidano a scuole, collegi, istituti privati. 
Si cercano quelli giusti. A volte però non lo si fa. Perché non si ha possibilità economiche adatte o per puro disinteresse. 

Allora si affidano bimbi e ragazzi a persone che non si conoscono. 

Purtroppo non ho esperienze personali a riguardo per cui le domande sono più ampie e più insistenti. 

Leggendo o semplicemente chiacchierando con chi ne ha, si ha una percezione vivida di dubbi e sfiducia ma anche di attenta analisi su ciò che potrebbe andare bene a questo o a quel bambino. 
Quest'ultimi non possono essere uguali, ognuno mostra di essere diverso dall'altro. 
Allora come si fa a dare loro una giusta educazione comportamentale? 


Immagine dal web 


Credo che prima di tutto dobbiamo darci noi delle regole adatte e poi crearne per loro. 

I vecchi insegnanti erano molto rigidi.  
Le regole erano severissime e drastiche. 

Poi arrivò una grande istitutrice che in tanti conosciamo e qualcosa cambiò. 

Oggi conosciamo tutti la prospettiva pedagogica di Maria Montessori

Il suo metodo era basato sulla libertà di apprendimento e sulla responsabilità che l'alunno doveva avere durante il suo processo. 
Libertà di pensiero e di movimento. 
Questo oggi si è evoluto, credo, nel senso che per ogni nuovo metodo si studia ciò che potrebbe andare bene e ciò che va male, di conseguenza lo si approva o meno. 

Però le regole di questa grande donna ed insegnante erano rivolte anche ai genitori. 

Perché gli istitutori per avere buoni risultati ed aiutare al meglio i propri ragazzi avevano ed hanno bisogno del supporto genitoriale psicologico e morale. 
Qualcosa che oggi non viene assolutamente compreso e neanche conosciuto. 

Così leggendo ho scoperto questi 15 principi che per Maria Montessori erano necessari per una corretta educazione e crescita dei propri figli. 

Ve li elenco: 

  1. Ricordate sempre che i bambini imparano da tutto ciò che li circonda. SIATE IL MIGLIOR ESEMPIO PER LORO. 
  2. Se criticate molto i vostri figli, la prima cosa che impareranno sarà giudicare. 
  3. Se li ELOGIATE REGOLARMENTE impareranno a dare valore alle cose. 
  4. Se mostrate loro ostilità impareranno a litigare
  5. Se li ridicolizzare frequentemente saranno TIMIDI
  6. Aiutate i vostri figli affinché CRESCANO SICURI DI SÉ STESSI IN OGNI ISTANTE, solo così potranno imparare a fidarsi degli altri. 
  7. Se li sottovalutate svilupperanno un sentimento negativo di colpevolezza
  8. Fate loro capire che LE LORO IDEE ED OPINIONI SONO SEMPRE BEN ACCETTE, in questo modo si sentiranno bene con sé stessi. 
  9. Se vivono in un ambiente IN CUI SI SENTONO CURATI, INTEGRATI, AMATI E NECESSARI impareranno a trovare l'amore nel mondo. 
  10. NON PARLATE MALE DEI VOSTRI FIGLI quando sono vicini a voi e neanche quando non lo sono. 
  11. Concentratevi  sulla loro crescita e il loro SVILUPPO affinché avvengano in maniera ottimale; DATE SEMPRE VALORE ALLE COSE POSITIVE DEI VOSTRI FIGLI affinché non rimanga spazio per le cose negative. 
  12. Ascoltateli sempre e rispondete loro quando vi si avvicinano con una domanda o un commento. 
  13. Rispettateli nonostante abbiano commesso un errore. CORREGGERANNO I LORO SBAGLI più in là nel tempo. 
  14. Dovete essere disposti ad aiutare i vostri figli se hanno bisogno di qualcosa, ma dovete anche essere capaci di lasciare che trovino le cose da soli. 
  15. Quando vi rivolgere a loro fatelo sempre nel migliore dei modi. OFFRITE LORO IL MEGLIO DI VOI.  



Oggi però è la giornata del divertimento.
La mia Domenica del 

Giochin giocando... 

Per cui se vi fa piacere potete divertirvi con me occupandoci di cose serie. 

Vi propongo di esprimere in modo libero e sereno regole di comportamento per insegnanti e genitori. 

QUALE POTREBBERO ESSERE SECONDO VOI UN GIUSTO METODO PER INSEGNARE ED EDUCARE AL MEGLIO I NOSTRI FIGLI NELLA SOCIETÀ ODIERNA? 

Potete indicare anche quel che non va nei precedenti principi elencati. 
Vi ringrazio dell'attenzione e vi aspetto numerosi, mi raccomando. 

Un grande abbraccio e BUONA DOMENICA! ❤ 

Commenti

  1. Difficile trovare qualcosa meno che ineccepibile in questa serie di regole. Penso che il grosso guaio della società di oggi sia l'impossibilità per i genitori di seguire i figli come si dovrebbe. Il sistema economico su cui regge la società, oggi, obbliga infatti entrambi i genitori a lavorare per poter vivere. Certo, non è una regola generale, ma per gran parte delle famiglie è così, e questo "impegno" fa sì che spesso i figli, specie in tenera età, spesso non siano seguiti come meriterebbero. Diceva già Freud che i primi cinque/sei anni di vita sono il periodo in cui si creano definitivamente le mappe cognitive ed emozionali della futura persona, ossia le modalità con cui si apprendono le cose e si reagisce a ciò che accade. È il periodo in cui i genitori dovrebbero interagire di più con loro, e invece, purtroppo, è proprio il periodo in cui, spesso, sono per la maggior parte assenti. Una delle contraddizioni maggiori della società in cui viviamo.

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    1. Quindi per te una regola importante da seguire sarebbe seguire più da vicino ed interagire di più con i propri figli, soprattutto nei primi 5 o 6 anni di vita. Ti ringrazio Andrea per la tua opinione. Ciao. 😙

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  2. Sono d'accordo con quanto scrive Andrea Sacchini e aggiungo che un bambino che cresce fra nido, materna, scuola primaria, sport e spazi giochi gestiti, non sviluppa una parte di sè, non sa quindi organizzarsi autonomamente perchè da sempre è abituato a regole di gruppo con ben poco spazio per sviluppare gusti e preferenze che non siano alimentari. Un bambino che si trova uno spazio libero, non sa fare altro che desiderare di accendere, ahimè, una tv.
    Del mancato sviluppo di un aspetto della personalità non incolpo i genitori (che spesso non sanno gestire un figlio di cui, in fondo, sanno poco) ma la società che li costringe e li giudica, talvolta pesantemente.
    Ho studiato un po' di pedagogia e ammiro la Montessori ma il suo metodo richiede continuità, osservazione del bambino e concessione di libertà a cui occorre prestare attenzione. Tutto questo oggi pare un sogno.
    Ciao Pia, buona domenica.

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    1. Bellissimo Sari grazie!
      Secondo te da aggiungere ad Andrea vi è la mancanza di spazio in cui interagire. Inoltre la società che non li comprende e li giudica pesantemente senza motivo valido.
      Concordo sulla continuità e l'attenzione al bambino. Grazie!

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    2. Forse non mi sono spiegata compiutamente... volevo dire che il bambino che ha frequentato fin dalla nascita solo spazi educativi o ludici ma organizzati, non sviluppa a sufficienza la coscenza di sè. Sa stare in gruppo ma non da solo perchè non ha imparato la noia che provoca la creatività. Detto brutalmente, non sa che fare e come gestire il suo tempo. Naturalmente ci sono le eccezioni...
      Ciao.

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    3. Molto interessante ciò che aggiungi, grazie Sari. È importante anche che stia solo perché possa gestire il suo tempo e rivolgerlo alla creatività. Spero di aver compreso. 😉
      Ti abbraccio forte, ciao.

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  3. Un post davvero interessante, non c’è che dire la Montessori è stata una vera innovatrice in ambito pedagogico e non solo.
    La “sua” casa dei bambini è un modello da cui attingere per un approccio pedagogico ideale.
    Purtroppo sono ancora poche le scuole montessoriane, tuttavia la scuola dell’infanzia ha fatto passi da gigante, almeno nella mia realtà.
    Programmazioni annuali verticali di istituto (infanzia/ primaria e secondaria di primo grado), programmazioni mensili, verifiche, incontri con i genitori, aggiornamento, un’offerta formativa modulata sulle esigenze delle famiglie con un orario dalle 7.45 alle 17.30/18, progetti di inclusione per i bambini stranieri con ore di approfondimento della lingua italiana, progetti per i bambini diversamente abili, progetti di teatro, biblioteca, psicomotricità per i treenni, sport inclusivo per i quattrenni e lausiadi per i cinquenni, incontri con bambini e insegnanti della Primaria per un raccordo scuola infanzia/primaria.
    A casa quale l’approccio corretto?
    Ascoltare i propri figli, farli partecipi della vita di famiglia, far percepire loro quanto amore, affetto, desiderio di stare in loro compagnia esiste da parte di mamma e papà, dare regole semplici ma ferme, sempre, anche quando mamma e papà non hanno voglia di perdere tempo nel ribadire, nello spiegare il perché.
    Poi si sa, un conto è dirlo/scriverlo altro è attuarlo, persino per mamma Montessori.
    sinforosa

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    1. Quanti programmi che spesso neanche conosciamo e che fatica immensa. Ci rendiamo conto di quanto non sappiamo e di quanto i genitori non siano minimamente informati del lavoro di un insegnamento? Grazie di cuore Sinforosa di aver reso luce al tutto.
      Quindi tu suggerisci fortemente l'ascolto, già uno dei principi fondamentali per i genitori da partr della brava Montessori. Non stancarsi mai di farlo e non rinunciare mai alla spiegazione dei loro perché.

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  4. Ciao,hai scritto molto e molte cose interessanti che pochi conoscono come il metodo Montessori.
    Io sono stato padre e oggi nonno,purtroppo non.esiste una scuola per genitori e tutti io compreso ho seguito le regole che imperavano in casa mia,rendendole,più affini ai nostri giorni,con meno obblighi e più responsabilità.
    Ma di una cosa sono certo,per educare una nuova vita la cosa più importante è avere tempo perché il mestiere di madre o di padre si impara solamente partecipando e non lasciando l'educazione di vita dei nostri figli ad altri.
    Chi non è ricco non può comperare la Ferrari e chi non ha tempo da dedicare non può essere un buon genitore.
    Ciao.fulvio

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    1. Grazie per la tua evidente saggezza di genitore prima e nonno poi Fulvio. I tuoi nipoti sono molto fortunati ad averti come nonno.
      Quindi per te bisogna avere più tempo per loro. Rinunciare ad una Ferrari per spendere più tempo verso i cari figli, nipoti, partecipando di più ai loro desideri ed interessi. Questa la linea per essere un buon genitore. Ciao!

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  5. vorrei ricordare la lotta intellettuale avvenuta nei primi anni settanta, quando vi fu uno scontro tra coloro che costruivano la nuova riforma scolastica e chi non voleva che si diluisse i contenuti base dell'educazione e delle materie.
    Vinse la diluizione dei contenuti e dei programmi per poter far arrivare ai vari titoli più cittadini. Diluisci, diluisci credo che la catena ci abbia portato a questo stato delle cose. Una società allo sfascio con grandi differenze anche di ricchezza.
    Spero di non aver pisciato di fuori

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    1. Interessante ricordare il fatto che molto forte fu il contrasto opposto alle nuove regole per soppiantare le precedenti molto più rigide. Grazie Andrea!
      Non hai torto nel tuo essere scettico riguardo le innovazioni di riforma scolastica.
      Per diluizione credo tu intenda il voler dare istruzione non solo ai privilegiati ma anche a chi non poteva permetterselo...forse anche diluizione di severità e rispetto delle regole.
      Se è così non credo di concordare con te.
      Tutti abbiamo diritto all'istruzione, poveri e ricchi che siano. E non credo che sia questa la causa per cui sono nate enormi divergenze sociali e di ricchezza. Anzi al contrario credo sia proprio l'ignoranza e la mancanza d'istruzione ad sver creato ciò.
      Comunque rispetto la tua opinione che ci ha dato la possibilità di discuterne e constatare la differenza d'idee. Abbraccio e di nuovo ti ringrazio. Ciao.

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  6. Cara Pia, se anche è domenica noi no possiamo fermarci, oggi la vita è frenetica, sai una volta dicevano! chi si ferma è morto!!!
    Ciao e buona domenica con un forte abbraccio e un sorriso:-) 
    Tomaso

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    1. Da noi si dice "chi si ferma è perduto". 😉
      Ciao Tomaso, buona Domenica sera! Grazie.

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  7. Attenzione verso i figli. Credo che sia la più grave carenza genitoriale. Dovuta a cosa? Il progresso sociale ci ha portato a questo.

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    1. Ci vuole meno superficialità e maggior attenzione. Il progresso di certo non aiuta, anzi. Hai ragione Mari. Grazie. Buona serata!

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  8. Amo il metodo montessori ma non riesco a mettere tutto in pratica pur avendo letto diversi libri. Ogni giorno combatto con la voglia di educare al meglio mia figlia, sono fortunata sotto certi punti di vista. Lavoro ma sono una mamma super presente, riesco a farle fare tante attività sia singole che di gruppo. Prendo esempio dalla mia mamma, ricordo che quando ero adolescente, non appena la chiamavo per parlarle, anche se solo per banalità, lei metteva tutto in pausa e veniva a dialogare con me. Ecco forse un aspetto importante per i nostri figli oltre alla presenza è il dialogo.
    Sono una nuova lettrice del blog, lo trovo molto interessante e mi sonounita con piacere. Ti invito a passare dal mio Caoticamente Silenziosa anche se scarso di contenuti perchè appena creato.
    Buona serata.

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    1. Benvenuta tra noi Caoticamente Silenziosa.
      Il tuo punto di vista è speciale visto che sei mamma e lavoratrice.
      Secondo ciò che scrivi è molto importante il dialogo. Penso che tu abbia ragione, forse addirittura è fondamentale.
      Grazie di essere qui, presto passerò a trovarti. Abbraccio, ciao.

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  9. Era una gran donna la Montessori, infatti le hanno anche dedicato ad un certo punto le mille lire.
    Regole sicuramente valide. Molti genitori odierni credono che l'educazione dei loro figli sia a carico della scuola. Invece l'educazione più fondamentale , di base - cosa una persona può non può e non deve mai in vita fare assolutamente - educazione comportamentale anche nei confronti degli altri sono il compito più difficile di un genitore. Alcuni devono impare a dire anche dei No ai figli. Io non avendo figli non ho questo probelma e non sono in grado di dire tanto di più ad un genitore, ma educare un figlio è la cosa più difficile del mondo ed il compito non può assolutamente e non deve essere lasciato alla scuola

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    1. I no ai figli sono necessari, aiutano a crescere e responsabilizzare.
      Anche io non ho figli ma questo non vuol dire che non abbia la giusta sensibilità per comprendere ciò che è giusto o non è giusto fare per loro.
      Mi ricordo una cara amica, una donna matura che ora non c'è più. Non avendo figli diceva sempre: "tanto io non capisco nulla, non ho figli!" Mi dispiaceva tanto che dicesse questo perché non era e non è vero.
      Educare un figlio è compito dei genitori in primis. La scuola ed i suoi insegnanti possono solo aiutare a comprendere ed indirizzare verso la giusta strada il giovane con la complicità della famiglia.
      È difficile educare un figlio ma necessario, naturale e giusto.
      Abbraccio Arwen, grazie delle tue grandi parole e ti auguro una notte serena. Ciao.

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